calcio ed altro, il sistema
Ronaldo Messi e tanti altri guadagnano troppo? con chi prendercela
di Aldo Carpineti
Capita sovente di sentire opinioni scandalizzate riguardo agli stipendi di Ronaldo, Messi e diversi altri assi del pallone. Ci sono in proposito punti di vista diversi, addirittura antitetici. Chi tout court condanna come esagerati certi compensi e chi invece osserva che i calciatori muovano ogni settimana centinaia di migliaia di persone, riempiano gli stadi, rappresentino un fatto sociale e pertanto meritino quanto guadagnano.
Sono dell’idea che il problema vada approcciato in altro modo. Partendo dal presupposto che se a Ronaldo e a Messi vengono dati stipendi da favola non si vede perché non dovrebbero intascarli, va considerato che chi li accusa di guadagnare troppo non dovrebbe prendersela con gli stessi protagonisti del pallone ma, se mai, con il sistema.
Lo stipendio dei calciatori non è che la conseguenza finale dell’accoglimento del principio economico della domanda e della offerta. La legge di mercato determina queste condizioni, e pertanto il fenomeno va visto in una più ampia disamina dei pregi e dei difetti del nostro sistema, che risponde a requisiti di sostanziale libertà.
Considerato che calmierare gli stipendi, come alcuni vorrebbero, possa ritenersi un provvedimento ingiusto e rozzo, bisogna concludere che il processo non deve essere processo al calcio e ai calciatori, ma ad un sistema economico generale che permette di arrivare a tali conseguenze.
Meglio sarebbe dunque che quelli che considerano immorali le entità di guadagno dei calciatori valutassero, se lo ritengono opportuno, correttivi per il sistema economico libero, che resta il vero protagonista della vicenda.
Sia che si accolgano poi soluzioni ispirate al collettivismo o alla libertà della iniziativa economica privata, mi sembra che gli eroi del calcio non possano che uscire assolti dalle accuse di chi li vede troppo ricchi. Le valutazioni di questi dovrebbero spostarsi sulle più opportune modalità di correzione del sistema economico sottostante.
Contraddittorio perciò è non tollerare gli stipendi alti ed essere al contempo paladino dell’accoglimento del principio economico liberista dal momento che questo è, giustificate o no le critiche, il vero presupposto della realtà descritta.
Venerdì 22 maggio 2020