quotidiane ingerenze
Soprattutto quando provengano da istituzioni delegate al bene comune
di Aldo Carpineti
Certe regie nascoste, ma fino ad un certo punto, che pretenderebbero di dirigere le esistenze della gente sono un fenomeno non tollerabile. Tanto più quando queste si vestano dei panni delle istituzioni cui sono demandate finalità di benessere comune.
Le vite delle persone non possono essere soggette a presenze condizionatorie di soggetti senza scrupoli che pretenderebbero di intervenire sul quotidiano privato, sia esso il rapporto con parenti ed amici, sia esso quello attinente al lavoro, di carattere professionistico o dipendente.
Questi interventi integrano dei veri e propri reati oltre a rappresentare degli arbitrii inqualificabili dal punto di vista umano. Spesso il quieto vivere e il fine di non suscitare scandali di grandi dimensioni delle quali è difficile valutare a priori le dimensioni frenano dal trasmettere queste vicende al magistrato. Ma non può essere questa una tolleranza infinita. Qualsiasi pazienza è soggetta a limiti che non si possono travalicare, pena il suscitare reazioni che finiscono anche per essere dirompenti.
I diritti di libertà devono poter essere esercitati nella pienezza delle loro forme da ogni cittadino, interventi esterni gravemente lesivi di essi vanno, prima o dopo, riportati nell’ordine delle cose. Non si può pensare di integrarli nella propria vita come qualcosa di facente parte di logiche accettabili.
Giovedì 4 giugno 2020