Genova | un evento sportivo di alto livello
Nato per ricordare una grande donna è divenuto, nel tempo, un evento irrinunciabile
di Patrizia Tassone
Ogni anno, e precisamente ai primi di gennaio, a Lucca si tiene un evento sportivo di grande rilevanza e prestigio a cui vale la pena dedicare tutta l'attenzione che merita.
L'evento in questione è il Trofeo Irene Bacci. È una competizione agonistica di ginnastica ritmica a cui partecipano squadre provenienti da tutta Italia.
Decido di intervistare l'arch. Giannicola Bacci presidente della ASD Ritmica Lucca e figlio di Irene Bacci a cui il trofeo è intitolato, dedicato ma soprattutto ispirato.
In origine qual è stato il motivo principale che vi ha spinto a istituire questo trofeo?
Il trofeo è nato come memoriale dedicato ad una persona scomparsa, Irene Bacci.
È necessario fare una premessa su chi era questa persona all'interno sia dell'associazione sportiva ginnastica ritmica Lucca, che presiedo, sia all'interno del contesto lucchese.
Era mia madre quindi c'è un riferimento affettivo importante però a Lucca ha rappresentato il mondo dello sport soprattutto fra gli anni settanta-ottanta. È stata un grande punto di riferimento perchè in quegli anni lo sport era agli inizi, non era strutturato in corsi comunali o privati anzi era gestito in maniera, direi, pionieristica.
Mia madre era di Milano aveva incominciato a lavorare nel mondo dello sport autoproponendosi sia presso i vari enti, sia agli uffici comunali al fine di presentare e offrire nuovi sport o, comunque, la pratica dell'attività sportiva nell'ottica del benessere e dello stare bene.
In quegli anni, appunto, un pò per sua curiosità personale e pò per sua formazione (perchè mia madre Irene è stata una sportiva da giovane) aveva iniziato a stravolgere questo mondo sonnacchioso della provincia lucchese, tra l'altro, partecipando e dando degli impulsi a livello nazionale molto all'avanguardia per l'epoca.
Ricordo che già in collaborazione con la Lucchese Calcio (che negli anni ottanta andava abbastanza bene perchè era stata promossa dalla C2 alla C1) aveva creato tante iniziative legate all'amicizia e lealtà, quindi contro la violenza negli stadi portando i bambini ad assistere alle partite di calcio; cose che erano molto importanti e molto apprezzate dalle amministrazioni pubbliche.
Ogni volta che c'era un avvenimento di rilevanza nazionale e passava da Lucca chiamavano la Irene Bacci e le sue bimbe a realizzare una coreografia, come per il passaggio della fiaccola alle Olimpiadi di Torino del 2006.
È stata la prima ed è stata un punto di riferimento per tutte le amministrazioni locali e provinciali.
Lei ha fondato l'associazione Ginnastica Ritmica Lucca nei primi anni ottanta quando la ritmica a Lucca non esisteva, inizialmente con corsi comunali di ginnastica ritmica. Le bimbe di allora, che oggi sono donne, la ricordano ancora con molto affetto. Dicevo che ha istituito una società vera e propria nel 1988 ma già da prima qualcosa esisteva a livello di corsi nelle scuole e, ripeto, comunali.
L'associazione ha quindi una storia ultratrentennale e io, come presidente, la rappresento dal 2006; prima l'ho vissuta di riflesso come figlio: ho trascorso pomeriggi nei palazzetti della Toscana e in tutta Italia, necessariamente ho un'attitudine allo sport essendo cresciuto in quel contesto.
Mia madre è deceduta nel 2007, da lì in poi l'associazione ha attraversato un periodo di assestamento in quanto Irene, oltre a essere stata una figura molto carismatica, era colei che portava avanti tutto, con l'aiuto di suo marito Giampiero, qualche amica del consiglio e un pò con il mio supporto.
Dopo la sua scomparsa era necessario trovare un nuovo equilibrio; tuttavia dietro all'associazione c'era un movimento che coinvolgeva più di centocinquanta famiglie e siamo riusciti a continuare nonostante la grave perdita.
Inizialmente è stato fondamentale superare il modello che accentrava le responsabilità su una figura sola quindi il primo passo è stato coinvolgere più persone.
Poi, un giorno, ci siamo detti: «Perchè non creare un evento che la ricordi?».
Siamo partiti un passetto alla volta, che è un pò il nostro stile, anche se abbiamo, fin da subito, puntato al massimo livello un pò per onorarla e un pò per portare a Lucca delle realtà di altissimo livello.
La Toscana, in quel periodo, aveva varie società molto buone ma mancava un evento catalizzatore che attirasse anche società da fuori regione.
Le prime edizioni hanno avuto un risvolto toscano, partecipavano prevalentemente persone amiche della mia mamma che così avevano modo di incontrarsi.
Successivamente ci siamo resi conto che non solo funzionava ma era bello coinvolgere tutto il nostro entourage nella realizzazione di questo evento.
Inoltre credo sia una bella cosa, ad esempio, permettere ad una bimba di quattro anni di vedere delle campionesse esibirsi senza, per questo, dover andare a Roma.
Dunque siamo partiti da uno scopo di base poi, grazie ai vari collaboratori (per noi fondamentali in quanto gli aspetti tecnici della ritmica sono molto complessi) siamo riusciti a realizzare un programma di partecipazione di alto livello.
Abbiamo ricevuto, nel corso degli anni, dei riscontri positivi da parte di società che venivano a Lucca al Trofeo Irene Bacci ed erano anche impegnate in tornei all'estero. Siamo migliorati sempre di più fino ad arrivare a dei livelli davvero impensabili nei primi anni.
Attualmente non possiamo far gareggiare la nazionale maggiore, perchè il Palazzetto dello Sport di Lucca per motivi di altezza regolamentare non ce lo consente tuttavia la nazionale può esibirsi e il Palazzetto resta comunque, anche se non ottimale, un bel contesto.
Nonostante ciò siamo riusciti ad avere delle società da tutta Italia, parliamo della serie A: San Giorgio Desio, Fabriano, l'Aurora di Fano, ma vengono anche da Torino, da Roma, Genova, dalla Sicilia.
La scelta di far svolgere il trofeo ai primi di gennaio di ogni anno, quando le gare agonistiche iniziano a febbraio, si è rivelata strategicamente buona perchè il Trofeo Bacci è divenuta la prova generale degli esercizi.
Tengo a precisare che la manifestazione si svolge a gennaio ma noi iniziamo a lavorarci già da febbraio/marzo dell'anno precedente preparando il programma, contattando la Federazione Ginnastica Italiana a Roma (la quale supervisiona tutto) e, essendo entrati nel calendario ufficiale, non possiamo rifiutarci di fare il trofeo. Non possiamo ritirarci.
Non avendo a disposizione il Palazzetto per due date consecutive siamo costretti ad effettuare le iscrizioni a numero chiuso, iscrizioni che partono da ottobre.
Ovviamente il numero chiuso ci consente di contenere le ginnaste in una giornata.
La gara inizia la mattina alle otto e si conclude la sera alle 21 e partecipano varie categorie dalle più piccole, che sono le allieve di 6/8 anni, fino alle seniores. Facciamo cinque o sei categorie in una giornata fino a inserire anche le gare di squadra, quest'ultima è stata una richiesta della Federazione quindi abbiamo aperto anche alle squadre e sono molto spettacolari.
Siamo sempre in continua evoluzione.
Il problema principale è che non sempre queste gare sono seguite dagli addetti ai lavori e mi riferisco ai passaggi televisivi, rendere l'evento fruibile anche in televisione.
Abbiamo fatto una diretta Facebook lo scorso anno ma è durata sei ore, di conseguenza, non è pensabile di trasmetterla in prima serata su qualche canale.
Già quando prepariamo la grafica dell'evento una buona parte è dedicata alla figura di Irene quindi alle partecipanti arriva, anche se in maniera indiretta, la sua personalità, tenendo presente che le nostre insegnanti sono state, a loro tempo, allieve di Irene.
Tutt'ora i suoi insegnamenti vengono tramandati: dalla disciplina, ai valori umanitari, alla fiducia in sé stessi.
Noi puntiamo non solo agli aspetti tecnici ma soprattutto a quelli psicologici percui il benessere delle bimbe per noi è fondamentale.
Se siete riusciti a trasmettere l'eredità di Irene a queste bambine, nonostante non l'abbiano conosciuta direttamente, è già un bel traguardo.
Esattamente. Abbiamo delle figure storiche che ci affiancano e che sono state amiche di Irene, già con loro riusciamo a trasmettere molto alle ginnaste.
Poi facciamo diversi incontri e io cerco di mantenere sempre vivo il fuoco per evitare che la fiamma si spenga. Non è facile però ci proviamo.
Siamo molto soddisfatti dei risultati a cui siamo arrivati perchè, anche solo navigando in internet, è ben segnalato quindi sono veramente orgoglioso se penso da dove siamo partiti senza sapere dove saremo potuti arrivare, e averlo reso un evento irrinunciabile. Non nego che nei giorni precedenti sia una cosa distruttiva ma quando ci rendiamo conto dei risultati ottenuti siamo stanchi morti ma felici.
Ovviamente, terminato l'evento, è basilare lavorare molto sulla comunicazione quindi social, media eccetera dopodichè siamo pronti a lavorare per l'anno successivo.
Quante società partecipano al trofeo?
Noi riusciamo a gestire, con le modalità che dicevo prima, un trentina di società percui partecipano circa centocinquanta ginnaste che sono tante, ovviamente, considerando due esercizi a ginnasta l'evento copre un arco temporale di sei/sette ore pertanto l'organizzazione deve avvenire nei minimi dettagli perchè se ci fosse un intoppo si creerebbe un pò di panico.
Ecco, una cosa interessante che ho notato è che il trofeo Bacci è diventato una sorta di stress test per le nuove tecnologie ad esempio tempo fa le ginnaste si esibivano con delle musiche su cd, da regolamento questo cd veniva consegnato il giorno stesso della gara, questo comportava delle prove preliminari e diventava una cosa macchinosa. Abbiamo chiesto alla Federazione se fosse possibile gestire direttamente i file in mp3 e, un anno, grazie a un impegno organizzativo notevole, ci siamo fatti inviare preventivamente per mail i file in mp3 delle musiche. I giorni prima dell'evento li abbiamo passati (oltre a definire l'ordine di gara) a sistemare questi file che ci hanno spedito dalle società. Questa modalità ha funzionato tanto che, anche in Federazione, ora è adottato. Altro aspetto interessante che abbiamo testato riguarda la giuria che è chiamata a votare: tempo fa avveniva su dei fogliettini che ogni volta dovevano essere raccolti, portati su un tavolo, fatta la somma e poi il commissario di campo della Federazione metteva tutto su computer. Adesso la tecnologia è venuta in aiuto e la giuria mette i voti su dei tablet, ecco questa formula è stata testata alla nostra manifestazione ed è tutt'ora in uso in tutte le gare.
La giuria è un altro aspetto importante della ritmica perchè avere una giuria qualificata sta a significare anche l'importanza del trofeo. I giudici sono i tecnici delle società, noi cerchiamo di chiamare i tecnici delle società che non partecipano ma non è sempre possibile però, ultimamente, abbiamo giudici internazionali che partecipano molto volentieri al nostro trofeo e più giurati ci sono più accurato è il giudizio ovviamente.
Tengo a sottolineare il lavoro dei giudici che sono impegnati, praticamente, dodici ore, ovviamente è fondamentale per noi occuparci di loro perchè non li consideriamo un'appendice alla gara ma soggetti importanti, quindi forniamo loro un ristoro e questo è molto apprezzato perchè considerata una sorta di coccola.
Credo che il fatto di far sentire a proprio agio i giudici, rendendo una giornata intensa ma piacevole contribuisca ad renderli sì più obiettivi nei loro giudizi ma, inoltre, c'è l'indubbio vantaggio che per le manifestazioni successive parteciperanno con grande motivazione e anche questo, poi, in sostanza contribuisce alla buona riuscita dell'evento.
In effetti i giorni seguenti sfido chiunque a trovare qualcuno che ne parli male.
Una cosa carina che abbiamo ideato è Il muro delle stelle.
Praticamente facciamo firmare alle vincitrici un poster dove sono stampate delle stelle e noi, tutti questi poster, li esponiamo a mo di scudetti. Anche sull'aspetto visivo investiamo molto. Altro esempio, con l'aiuto di un'azienda lucchese che ci ha fornito l'arredo gratuitamente, abbiamo realizzato un angolo dove le ginnaste, insieme alle allenatrici, attendono l'esito del punteggio dopo la loro esibizione un pò come vediamo in TV durante le olimpiadi.
Potrebbero sembrare piccoli dettagli ma sono graditissimi.
Le squadre arrivano da tutto il territorio nazionale da ciò che ho capito.
Sì come ho già accennato abbiamo uno zoccolo duro delle società toscane ma provengono società da tutta Italia, adesso elencarle tutte sarebbe lungo ma per dare un'idea si spostano da Torino, dal Friuli Venezia Giulia, dall'Emilia Romagna, dalla Liguria, da Fabriano e Fano ma anche da Chieti, Roma poi, ma logisticamente è più complicato, sono venute società da Catania, dalla Puglia. Di conseguenza, riusciamo anche a portare turismo a Lucca in un periodo un pò fiacco come il post periodo natalizio. Tutti gli anni disponiamo di, circa, dieci strutture alberghiere che ci formulano dei pacchetti ad hoc per coloro che si palesano come partecipanti al trofeo Irene Bacci. Tali strutture sono dislocate vicino al Palazzetto, quindi al Centro Storico, e offrono la possibilità di visitare la città. Anche in questo siamo riusciti. Insomma è un evento con delle ricadute territoriali importanti.
Riuscirete a organizzare la manifestazione del 2021 nonostante tutte le vicissitudini di questo 2020?
Noi la prossima gara l'abbiamo già calendarizzata in quanto abbiamo chiesto la disponibilità del Palazzetto per l'8 e il 9 gennaio 2021, non sono in grado di dare certezze ma penso di sì visto che la Federazione ha già programmato la riapertura delle gare agonistiche per settembre-ottobre senza pubblico. Ovviamente rispettiamo ciò che la Federazione stabilisce ma noi stiamo lavorando come se si svolgesse normalmente.
Nel vostro sito ho letto le seguenti parole che mi hanno particolarmente colpita, amicizia, lealtà, umiltà e voglia di superare le difficoltà, sono aspetti ma anche qualità importanti e, credo, a mio parere, che si possano riscontrare anche in questa disciplina sportiva. Considerando che lei è cresciuto in questa realtà è d'accordo con questa mia valutazione? Si sente di aggiungere qualcosa o approfondire un aspetto in particolare?
La ginnastica ritmica è uno sport che inizia molto precocemente, già agli otto anni iniziano a fare le gare, ovviamente, una bimba di quell'età è molto fragile. Noi siamo fieri di dire che il nostro approccio allo sport è formativo nel senso che non puntiamo all'agonismo e, quindi, al risultato. Per noi è fondamentale seguire le ginnaste e farle crescere come persone.
In questo consiste l'eredità di Irene, i valori che lei ha citato sono quelli che Irene ci ha trasmesso e che noi portiamo avanti con grande impegno.
Facciamo degli incontri tra le nostre tecniche e le nostre ginnaste dove l'attenzione è riposta su ogni singola bimba ed è rivolta in primis al suo benessere in palestra. Gli aspetti tecnici arrivano dopo. La ginnastica ritmica ha effetti positivi sulla disciplina e l'autocontrollo dell'atleta ma il supporto psicologico non deve mai mancare, per questo motivo è importante seguirle, difatti le nostre insegnanti hanno seguito degli studi particolari mirati ad approfondire questi aspetti.
Insomma ci teniamo veramente al benessere delle atlete perchè vincere fa piacere a tutti, è motivante, però non è l'unica cosa che conta.
Al di là dei risultati ottenuti, la vera vittoria è ciò che ti lascia dentro.
Sì ma io questa cosa l'ho riscontrata con molte persone che spesso mi ricordano la mia mamma perchè un segno del suo passaggio indiscutibilmente lei lo ha lasciato.
Poi negli anni ci siamo guadagnati una patente di serietà.
Il nostro sogno è quello di avere una palestra tutta per noi, perchè attualmente utilizziamo strutture in uso alle scuole, quindi siamo vincolati a esse, nel periodo Covid può immaginare il nostro disagio.
Altra cosa è quando la struttura puoi gestirla tu in autonomia.
Mi viene in mente di citarle ciò che è stato il manifesto di un vostro evento passato, che poi altro non è che una frase di Walt Disney: «Se lo puoi sognare lo puoi fare!».
Noi lo sogniamo. Facciamo riunioni con i consiglieri dove appunto ci diciamo spesso: «Ma mi piacerebbe fare» insomma i sogni ce li abbiamo ma, come ho già detto, un passo alla volta ci arriveremo.
Prossime manifestazioni in cantiere?
Innanzitutto non abbiamo solo il trofeo Bacci ma abbiamo altre manifestazioni tra cui a settembre, per il settembre lucchese, inaugureremo la stagione con un evento chiamato Lucca in Ritmica e la faremo o in Piazza del Giglio o in Piazza Napoleone a seconda della disponibilità.
A dicembre avremo il saggio di Natale al Palazzetto dello Sport.
A Gennaio il trofeo Irene Bacci e poi a Giugno il saggio di chiusura dei corsi. Ovviamente parteciperemo anche ad altri eventi in cui siamo stati chiamati ma questo compatibilmente con i nostri impegni.
Questa è l'intervista.
Tuttavia mi riservo qualche riga di chiusura per alcune riflessioni.
Innanzitutto questa donna meravigliosa: Irene Bacci.
Figura carismatica ed emblematica. Mi è arrivata la sensazione di una donna passionale, che credeva nei propri sogni, che con determinazione portava avanti le sue idee di sport come pratica del benessere. Forse anche una donna travolgente visto il ricordo ancora vivido che molti conservano di lei.
È curioso notare come da un memoriale sia diventato un evento di grande rilevanza.
Un momento in cui lo sport si esibisce per il piacere di stare bene.
Questo lo trovo bellissimo e, ritengo, sia la caratteristica che rende speciale questa «Competizione» rispetto a tante altre.
Non mi stupisco che negli anni sia andata crescendo.
L'impegno di coloro che hanno raccolto l'eredità di Irene Bacci non solo come lavoro di organizzazione ma anche come condivisione, il tramandare i valori che ho citato nell'intervista.
Mi rammarico che da parte dei media e dei giornali non ci sia un'adeguata attenzione perchè ritengo sia pregevole parlarne sotto tanti punti di vista.
Una cosa su tutte mi è arrivata da questa intervista, l'impegno collettivo a superare le difficoltà che si sostanzia, sì nell'aiuto di tutti ad organizzare un lodevole evento, ma anche nel supportarsi a vicenda: addetti ai lavori, allenatrici, ginnaste, famiglie ecc.
Insomma per rubare una frase del Presidente Bacci è essenziale «Mantenere la fiamma viva. Impedire che il fuoco si spenga».
Sabato 29 agosto 2020