il fumantropo suo ultimo lavoro teatrale

Roberto De Marchi racconta la propria vita

artistica nella élite dello spettacolo comico

Insieme a Gianni Caiafa, Diego Abatantuono, Dapporto, Gigi e Andrea

di Aldo Carpineti

Roberto De Marchi
Roberto De Marchi
L'intervista
L'intervista
Riccardo Tacchi
Riccardo Tacchi

Abbiamo avuto il privilegio di conoscere Roberto De Marchi, uomo di spettacolo a tutto tondo e di sentirlo raccontare di sé, della sua vita e della sua storia di artista.

Protagonista di palcoscenici e di set, come spesso accade ha una partenza quasi casuale, che lo trasforma da cameriere fra i tavoli del Derby di Milano prima in apprezzatissima comparsa tra un cabarettista e l’altro e poi in vero e proprio mattatore sulla scena.

Lo tengono a battesimo personaggi come Gianni Caiafa, Diego Abatantuono e Pippo Baudo; per motivi di autentica umiltà consegna il primo posto nel Festival di Loano a Aldo e Giovanni (Giacomo verrà dopo) ma Baudo ne intuisce le capacità e lo vuole con lui a Fantastico 7, ultimo appuntamento con il pubblico Rai del presentatore siciliano, che passerà poi a Mediaset. E da lì il successo si fa incalzante.

Roberto ottiene scritture in numero così frequente che ha spesso due impegni nella stessa giornata, i suoi guadagni si fanno tanto interessanti da superare ogni giorno stipendi che altri hanno in un intero mese.

L’incontro con Alberto Bevilacqua, scrittore di fama assoluta, lo induce a scrivere e girare un film, Tango Blu, sotto la guida di questi. Il sodalizio con l’autore di Parma gli dà ulteriori stimoli, nonostante diversità di vedute su molti aspetti della collaborazione.

Sono poi suoi compagni di viaggio artistico Valentina Cortese, Maurizio Merli, Leo Gullotta, Dapporto, Gigi e Andrea e tanti altri; è l’apice del successo, la gente lo riconosce e lo ferma per strada, Roberto è noto ormai in tutta Italia. Sensazioni coinvolgenti. Una vicenda che vive ad un certo punto in maniera molto interiore, la sua sensibilità lo porta a chiedere a se stesso momenti di meditazione e di quiete. Abbandona la scena e cambia atteggiamento verso la vita.

Passa un lungo periodo in cui interroga sé, i suoi stretti famigliari sono le abituali conversazioni e compagnie quotidiane. Ma infine il richiamo ritorna forte alla propria coscienza, istinto e vocazione. Roberto si definisce tossicodipendente da palcoscenico, il ritorno è qualcosa che deriva dalla sua stessa natura.

Malgrado molti lo considerino una meteora ormai trascorsa, fa con piena autorevolezza Paperissima Sprint di Merli dove conosce Michelle Hunziker alle sue prime esperienze di spettacolo e le è maestro in tante circostanze. Successivamente, di nuovo in piena attività, vince il titolo prestigioso di Comico dell’Anno. Il suo modo di scrivere testi è considerato originale e interessante e rappresenta ormai un impegno continuativo. Il rapporto con il mondo dello spettacolo e con il pubblico si ripresenta a pieno regime e soddisfazione.

Arriviamo ai giorni nostri, a poco più di una settimana fa. De Marchi interpreta un lavoro teatrale che porta la sua stessa firma insieme a quelle dei notissimi Diego Boscaro e Maurizio Colombi regista di grande livello. Il Fumantropo, introspezione dell’uomo fumatore, che cosa convince al fumo, perché e come il soggetto che fuma interpreta la propria abitudine. Due tipologie di fumatori, i viziosi e i dipendenti… da scoprire quando si potrà, speriamo presto, tornare in teatro.

L’intervista si conclude, Roberto è stato simpaticissimo, l’intenzione di rivedersi presto e di fare cose assieme, le premesse ci sono tutte; è possibile assistere alla intervista in video/audio modalità youtube cliccando su apposito bottoncino sotto il titolo in homepage.

Venerdì 6 novembre 2020