considerazioni postnatalizie
Chi elegge un Credo e chi fa della propria Umanità il senso della vita
di Aldo Carpineti
Molti, nel cammino della propria vita, ritengono di eleggere un credo, un partito politico, una ideologia condivisa. Ci sono altri che, invece, trovano motivazione dalle proprie forze che possono essere anche indirizzate ad un bene comune ma che rimangono personali senza farsi appartenenza.
Quale la scelta migliore? difficile stabilirlo, probabilmente si tratta della risposta a diverse inclinazioni, a diversi modi di percepire sé.
La tradizione occidentale trova generalmente le proprie radici e, chi la abbracci, anche spesso ragioni di conforto e di spinta nella religione Cristiana; alcuni ritengono di scoprire maggiore misticismo e capacità introspettiva nel Buddismo o comunque in filosofie orientali, indirizzate verso la meditazione e l'osservazione di sé.
In ogni caso la storia dell'una e dell'altra forma spirituale ha saputo rivestirsi fin dalle origini e nel tempo di un'atmosfera fortemente suggestiva, coinvolgente anche attraverso la ricerca di occasioni di incontro, di impulsi derivanti dal ritrovarsi insieme in gruppi o comunque in comunità che, oltre ad aiutare a vincere la solitudine diffusa, suscitano reciproche forze propulsive attraverso il rito vissuto coralmente. Non sono mancati, anzi sono stati determinanti anche gli influssi dell'arte, della musica, della letteratura, della cultura; tutte modalità che incidono in maniera robusta ed efficace sull'animo umano e, di conseguenza, sulle impostazioni del pensiero e, infine, delle azioni e dei comportamenti.
C'è poi, come si è detto, chi preferisce invece un riferimento alle proprie forze ed al proprio sentimento, chiedendo e dando anche aiuto agli altri, se e quando utile, ma rimanendo autonomo rispetto a partecipazioni necessarie e orientandosi su scelte di carattere immanente. Chi abbracci questo modo di pensare fa riferimento generalmente ai valori ed ai motivi umani, a quelli che sono propri dell'uomo, non scisso dalla realtà circostante, ma individuato secondo proprie caratteristiche positive.
Non c'è dubbio che l'una o l'altra scelta rappresentino modalità d'approccio alla propria coscienza del tutto rispettabili ed ugualmente valide se ne sortono vite rette e conduzioni utili a sé e agli altri, quando si intenda il termine utilità nella accezione più nobile possibile. Importante, penso, sia riconoscere l'impulso che viene dal proprio profondo e seguirne correttamente i suggerimenti.
Da un punto di vista sociale, i diversi modi di pensare possono convivere, anzi trovano nella convivenza espressione diversa e quindi più ricca e variegata. Come si dice comunemente, le diversità arricchiscono quando ci sia reciproco rispetto e considerazione, attraverso di esse la somma diventa qualcosa di più alto del risultato matematico.
Sabato 26 dicembre 2020