i nostri impegni professionali
Nell'ambito di un corso più articolato in materia di Contabilità Aziendale
di Aldo Carpineti
Dal pomeriggio di venerdì 15 teniamo insegnamenti a due giovani, che risiedono in Toscana, sulle tematiche lavoristiche e delle risorse umane, ponendo accenti anche su quanto attiene agli aspetti imprenditoriali per il caso che i giovani possano opportunamente prendere in considerazione l'idea di creare una propria start up.
Le modalità di lavoro, anche quello che si suol chiamare dipendente, assumono aspetti sempre più professionistici, non soltanto perché gradualmente il contratto di lavoro a tempo indeterminato lascia spazi a formule del tipo Partita Iva ma anche perchè, qualsiasi sia il vincolo contrattuale, le libertà concesse al lavoratore prendono il sopravvento oggi rispetto alle garanzie ed alle certezze del rapporto. E tutto ciò risponde ad esigenze tanto aziendali quanto del lavoratore.
Da una parte, infatti, contratti di lavoro che si ipotizzino durare per periodi lunghi 30 o 35 anni diventano sempre più anacronistici e non adatti alle esigenze dei tempi che stiamo vivendo, dall'altra chi lavora chiede spesso di poter avere spazi per coltivare altre forme di realizzazione di sé oltre quella collegata al lavoro.
Non a caso già prima dell'espandersi della pandemia stavano diffondendosi le teorie e la prassi dello smart working non inteso, come il covid ci ha poi abituato, nel senso di lavoro da casa, ma nella ben più ampia accezione di impegno che si armonizza con altre esigenze umane che il lavoratore possa sentire come proprie.
Lo smart working, quello vero, infatti non parte da iniziativa datoriale, ma da richiesta del prestatore di lavoro che fa istanza di poter svolgere le proprie mansioni in modo più libero di quello tradizionale. Cioè senza vincoli di tempo, spazio, forme imposte. Il lavoro, in questi casi, lascia possibilità di realizzare contemporaneamente tutte quelle aspirazioni che il soggetto possa nutrire in sé e considerare ugualmente importanti per l'equilibrio della propria vita. Si assiste così ad un fenomeno che consente lavori a distanza, da luoghi preferibili rispetto all'ufficio o in tempi non vincolati più alla timbratura del cartellino e a modi di stretta pertinenza della gestione gerarchico-direzionale. Il lavoro diventa preferibilmente un impegno di risultato a scapito delle formule che lo vincolano a svolgimenti necessari nei loro aspetti di reciprocità predeterminate a priori in modo generalizzato tra una parte aziendale e l'altra. Chi lavora vuole farlo conservando il rispetto di tutte le proprie scelte esistenziali e le prestazioni cosiddette intelligenti o agili possono consentirlo.
Non mancano critiche a questa nuova impostazione delle cose. Si dice, infatti, non a torto, che chi lavori fuori e lontano dagli uffici o comunque dalle sedi aziendali non possegga il senso della azienda stessa, gli sfuggano le atmosfere, la comunicazione, lo scambio continuo che invece è proprio di chi in azienda vive quotidianamente. Viene a mancare, in una parola la cultura aziendale e, non ultima, la famigliarizzazione fra le persone che si realizzi alla macchinetta del caffè nelle pause tra una pratica e l'altra. Chi lavori lontano dall'azienda, si dice, non può avere il polso di essa.
Osservazioni non poco pertinenti. Ad esse si controbatte tuttavia che alla cultura aziendale, monotematica, fa riscontro quella, variegata e ancor più valida, che il lavoratore agile può far propria attraverso la frequentazione di più ambienti. La discussione è aperta, si può propendere per l'una o per l'altra delle soluzioni al dilemma. Certo è che l'impostazione data alla organizzazione aziendale negli anni del dopoguerra mostra oggi limiti e vincoli che non sono adatti alla moderna mentalità comune ed anche alle esigenze che la stessa produzione ha come proprie.
Lo spostarsi verso formule di lavoro che consentano più soluzioni è quindi un effetto che deriva dalla stessa vita di oggi; né si può certo pensare al lavoro come qualcosa di avulso ed a sé stante rispetto alle filosofie di vita che la gente preferisce accogliere.
Su queste tematiche e, ancor più, sugli aspetti giuridici del rapporto di lavoro, partendo dalla stessa Costituzione e transitando poi attraverso la legge ordinaria, lo Statuto dei Lavoratori, i contratti collettivi, quelli integrativi aziendali si sviluppano le tematiche del corso. Per arrivare infine alle varie forme di contratto individuale, che si identificano oggi principalmente nella antinomia che abbiamo visto essere presente tra lavoro dipendente e lavoro a partita Iva, e nelle modalità intermedie del Lavoro Somministrato e di quello, assai moderno, dell'Apprendistato.
Una carrellata che predispone gli allievi ad una visione del mondo della produzione inteso come insieme dei rapporti e delle relazioni tra impresa e lavoratore. Nella convinzione riconosciuta che la ricerca di formule adatte a queste tematiche sono sempre in movimento e difficilmente potranno trovare soluzioni definitive; proprio perché i modi di vivere non sono stabili e imperituri nei loro aspetti quotidiani.
Sabato 16 gennaio 2021