nono capitolo de la casa di morgex
La vita nella locanda si sta assestando, Anna si concede riflessioni
di Aldo Carpineti
Capitolo nono
Giunta la sera, e ritiratasi nella sua camera insieme a Carlotta, che viveva tutti questi avvenimenti come un divertimento, osservando molto le persone e affezionandosi un po‟ a ciascuno, Anna si trovò a fare un bilancio di questo poco più di un anno da quando aveva lasciato Asti per intraprendere una vita del tutto nuova: i primi tempi erano stati parecchio pesanti, soprattutto perché aveva dovuto prendere le misure di ogni lavoro, poi piano piano l'abitudine e la conoscenza delle modalità più adatte erano subentrate a ridurre di molto la fatica. Anche nel rapporto con la gente di passaggio subito c'era stata una certa apprensione, perché tante erano le richieste dei clienti e non sempre si era sentita pronta a soddisfarle adeguatamente. Poi si era accorta che anche questa preoccupazione se ne andava, man mano che lo scambio con le persone diventava più spontaneo e naturale e la confidenza col lavoro allontanava ogni timidezza. A rendere non facile il primo momento, dieci mesi prima, era stata anche il freddo della stagione invernale, che peraltro non era stata rigidissima, e a Morgex non si era neanche vista la neve. Tuttavia il passaggio di turisti era stato ugualmente intenso perché in alto gli impianti di risalita erano funzionanti e la gente che aveva la casa a Courmayeur non rinunciava al fine settimana sugli sci. Anche gli alberghi si riempivano, ma non mancava neppure chi, volendo risparmiare qualcosa sui costi della stazione invernale di lusso, passava la notte nelle frazioni che si trovavano più in basso lungo la strada, e saliva poi alle piste il giorno successivo, dopo una mattiniera colazione. Poi era venuta l'estate con un turismo completamente diverso, fatto anche di anziani e di bambini nelle carrozzine, più tranquillo, casereccio, non più gli abbigliamenti da superman esibiti in dicembre e gennaio: d'inverno la gente si muoveva quasi soltanto in funzione dello sci e della discoteca serale, nella bella stagione si fermava a parlare, si spostava dall'uno all'altro centro di villeggiatura per conoscere la Valle D'Aosta in tutti i suoi paesaggi, si giocava a bocce, a tennis, persino a golf. Se l'inverno richiamava gli appassionati dello sci in momenti tipici come il fine settimana e le vacanze di Natale, l'estate era lunga, da giugno a settembre, ed il lavoro continuo. Adesso – pensava Anna – ho anche la tranquillità di avere persone accanto che, al bisogno, possono aiutarmi. Cristina è davvero una brava ragazza, ed è il caso che la sollevi dal lavoro più pesante con l'acquisto degli elettrodomestici: mi potrà essere ancora più preziosa impiegata diversamente. E speriamo che quei due ragazzi righino diritto; se si impegneranno a lavorare, qui potranno stare bene e la loro presenza sarà di tranquillità anche per noi. Ma una considerazione, accanto a tutte quelle che la allietavano, rimaneva, piccola ma ricorrente, come un aspetto meno felice di tutte le sue riflessioni: che ne sarà stato di Mario e Laura? avranno risolto i loro problemi? speriamo che tornino e che siano felici.
Domenica 31 gennaio 2021