dodicesimo capitolo in val d'aosta

Un aperitivo a Courmayeur per Cristina e

Antonio, Mario annuncia il proprio arrivo

Il ragazzo e l'uomo spinti dalla simpatia per Cristina e Anna

di Aldo Carpineti

Catena del Bianco da Col Chécrouit
Catena del Bianco da Col Chécrouit

Capitolo dodicesimo

Non sarà, ma a volte i destini della gente sembrano collegati: quella sera telefonò anche Mario dicendo che due domeniche più avanti sarebbe venuto in Val Veny a sciare, così Aspettatemi per cena alla casa di Morgex disse. D'accordo, ne avremo di cose da raccontarci. Antonio andava ogni volta a fare il pieno da Giacomo e Marco, e Giacomo aveva preso a benvolerlo, non solo perché gli procurava periodicamente una buona entrata, ma per il carattere di Antonio, sincero e spontaneo, ma tutt'altro che sprovveduto; e così fu contento quando seppe dell'amicizia che sua sorella aveva per lui. Antonio era un po‟ più grande, aveva venticinque anni, e anche per questo Giacomo e Marco lo consideravano un bell'esempio, inserito così bene nel suo ambiente di lavoro ormai da tempo e capace di sbrigare i problemi collegati alle sue mansioni, ogni volta che se ne presentasse uno. Del resto anche Marco e Giacomo in poco tempo erano riusciti ad entrare nel loro ruolo lavorativo, sfruttando al meglio, nei primi giorni, anche i suggerimenti del gestore precedente; e avevano in tempi sufficientemente brevi appreso i segreti del mestiere così bene da incassare già guadagni soddisfacenti per le loro esigenze e per quelle di pagamento della camera e del mutuo della stazione di servizio. Intanto era arrivata alla cucina la lavatrice, grande, tanto da essere sufficiente per servire tutti. Cristina si accorse in un batter d'occhio quanto cambiasse la sua vita in ragione di quell‟ acquisto. Soprattutto era sollevata del lavoro più pesante e poi poteva prendersi ogni tanto un po‟ di respiro. E, nel tempo risparmiato, le era possibile programmare altri lavori e svolgerli con maggiore accuratezza; anche Anna continuava a dedicarsi alle faccende domestiche senza risparmio sicché l'aspetto della casa non aveva mai conosciuto tempi migliori. Le luminarie del natale vennero accomodate e collocate lungo la strada come richiamo per la clientela; la luce veniva staccata quando Cristina, d'abitudine verso mezzanotte, si ritirava in camera e chiudeva con il chiavistello. Per martedì Antonio e Cristina si erano dati appuntamento alle cinque del pomeriggio. Tutti quelli che abitavano la casa di Anna e le persone che stavano nelle altre case facevano in modo che le rispettive automobili non occupassero la piazzetta di fronte alle porte, per consentire ai bambini di giocare ed anche semplicemente per avere tutti uno sfogo libero allo stare rinchiusi. In quell'occasione anche Antonio provvide a lasciare il camion più a valle, fra la casa e il distributore di Giacomo e Marco e salì a piedi il resto del tragitto. Questa tua macchina è proprio ben tenuta – disse Antonio a Cristina - mettendosi al volante, è nuova o l'hai presa usata? in questo caso hai fatto un affare. Era di mio padre – rispose Cristina – l'ha adoperata per tanto tempo, ma l'ha sempre trattata bene, vedi ha più di centocinquantamila chilometri; poi, quando io ho preso la patente me l'ha passata e lui si è comprato una tranquilla Citroen. Intanto Antonio aveva messo in moto e, salendo, saggiava le qualità della vettura. E‟ anche facile da guidare, forse un po‟ pesante e con una ripresa lentina, ma nel complesso una gran bella macchina. Detto da lui, che macinava ogni giorno chilometri sulle strade, si trattava di un grosso complimento. La strada verso Courmayeur, passati Pré Saint Didier e Pallusieux, si faceva leggermente più ripida ma, al tempo stesso, si allargava un po‟ per la mancanza di altri abitati: Conosci Courmayeur? chiese Antonio Sì, ci sono stata più di una volta; sai sono diversi mesi che lavoro nella casa di Anna. A Courmayeur ho fatto frequenti passeggiate, conosco bene il centro. Non conosco invece Chamonix, al di là del tunnel. E‟ più grande, più città; Courmayeur, al contrario, ha conservato intatte le sue caratteristiche di centro alpino. Beh, eccoci – prese l‟ iniziativa Cristina – conosco più di un posto dove dovrebbero fare degli ottimi aperitivi, ti fidi? Eccome – fece Antonio – posteggio e sono a tua disposizione In un classico e aristocratico caffè del centro, il Posta, i due giovani sorseggiarono i loro aperitivi: alla frutta con spumante dolce per Cristina, mix di Campari, Aperol, gin per Antonio. La Volkswagen maggiolino verde con finiture cromate poteva attendere nel suo parcheggio.

Martedì 2 febbraio 2021