i nuovi impegni cap. ventiseiesimo
Si prevedono insegnamenti alternati a visite alle bellezze della valle
di Aldo Carpineti
Capitolo ventiseiesimo
Sopra la stanza che Ethel aveva preso in affitto per l'insegnamento, al cui pagamento si decise di ottemperare a metà per ciascuno, Mario prese a sua volta due camere da letto a quattro posti complessivi: cosicché si arrivò a disporre di otto posti letto liberi, compresi quelli già presenti e non occupati nella casa. Si delineava la fisionomia del genere di corsistica che si sarebbe potuta svolgere: corsi residenziali con limitato numero di partecipanti in una località con il grande pregio ambientale di avere una splendida vista sulle montagne del gruppo del Monte Bianco. Dando inizio ai suoi programmi, Mario si rivolse, per eseguire la parte didattica, ad una società di consulenza di Milano, e lasciò a questa altresì il reclutamento dei partecipanti: al primo corso si iscrissero sei allievi dei quali due vennero alloggiati nella Casa e gli altri quattro nelle camere sopra l'aula. I contenuti didattici vertevano sulla materia delle risorse umane, amministrazione e selezione del personale, e l'impegno era previsto su cinque giorni, dal lunedì al venerdì. L‟ esperimento ebbe un confortante successo e Mario si ripropose di replicare, trattando materie diverse. Queste iniziative, oltre a portare incassi immediati attraverso lorganizzazione, il servizio dei pasti e delle camere, avevano utilità anche come veicolo promozionale: allievi e docenti, infatti, provenivano da diverse regioni italiane, e avrebbero potuto far conoscere dalle loro parti la località e il nome della Casa di Morgex.
Potendo disporre di un'unica aula, nei periodi in cui svolgeva formazione Mario, i corsi dinglese di Ethel venivano sospesi concedendo anche ai suoi iscritti momenti strategicamente adatti per rifiatare. Si arrivò ad un certo momento a predisporre un calendario dell'anno che prevedeva alternativamente periodi d‟ insegnamento ora aziendale ora di lingua inglese, scegliendo di tenere tendenzialmente in estate e inverno, i corsi di Ethel; e in autunno e primavera quelli di Mario; questa sembrava infatti la miglior ripartizione poiché l‟ inglese richiedeva lunghi periodi di presenza, mentre la corsistica aziendale richiamava allievi da lontano anche per pochi giorni. Un‟ altra differenza fra i due tipi di impegno stava nel fatto che Ethel preparava il corso da sé e poi sempre da sé si procurava i partecipanti attraverso una propria azione di mercato; anche la docenza e gli introiti erano poi tutti di competenza di Ethel. Il ruolo di Mario consisteva invece nel reperire una società specializzata che intendesse tenere un corso, promuovere l'iniziativa, curare l‟ organizzazione pratica secondo i suggerimenti dei responsabili didattici, e offrire la disponibilità della sala, del ristorante e delle camere. Non può sfuggire che questo accostarsi al mondo della formazione professionale rappresentava una connotazione del tutto nuova per la Casa di Morgex; tuttavia gli interessati, e la stessa Anna, che agli inizi si erano dichiarati l'un l'altro l'intento di non alterare i valori della loro convivenza, furono profondamente rispettosi di questo proposito tanto che, nell'ambiente di Morgex, i cittadini continuarono a considerare il gruppo di Anna come persone semplici e alla mano, malgrado che il via vai sollevato dalle ultime iniziative avesse procurato parecchia curiosità in paese. Anna intanto proseguiva con l'insegnamento scolastico, e in questa professione, che svolgeva ormai da un bel pezzo, qualcuno aveva voluto vedere quasi una prolusione al taglio didattico che la Casa si sarebbe poi data. Anna non era mai venuta meno alla dedizione verso gli allievi e la scuola perché considerava questo il proprio impegno professionale primario. Del resto, nella Casa, pur non avendo ella mai preso atteggiamenti affermativi del proprio ruolo di titolare, era palese a chiunque che lei rappresentasse l'eminenza grigia dell'organizzazione e da lei dipendessero le modalità e gli sviluppi di quella che a buona ragione poteva ormai definirsi una vera e propria impresa. Era lo stesso modo di muoversi, la sicurezza e la spontaneità con cui si comportava in ogni occasione che escludevano dubbi in proposito. Né è da pensare che Mario soffrisse tale primato della sua compagna, perché viveva i suoi due impegni, l'uno presso l'Ispettorato e l'altro nella formazione, con spiccata libertà d'iniziativa e autodeterminazione. Giacomo e Marco, alla stazione di benzina, offrivano servizi sempre più raffinati e studiati nel particolare: anche nel settore riparazione avevano ormai assunto la destrezza dei veterani e, piano piano, la loro officina si era dotata delle attrezzature più idonee ad offrire un servizio completo agliautomobilisti. Cristina e Antonio trassero anch'essi i benefici di queste novità, segnatamente in termini economici, perché, aumentato il giro di affari, anche i loro compensi furono adeguati alla nuova condizione. Riguardo alle mansioni specifiche poi, per sollevarli un po‟ dalla continuità delle fatiche, Anna aveva provveduto ad affiancare loro una donna d'esperienza nelle faccende domestiche sui trentacinque anni, Nicoletta, con il compito di riassettare le camere e, portata quotidianamente a termine questa incombenza, dare una mano tanto a Cristina, in cucina, quanto ad Antonio, al bancone e in sala, secondo quel che valutava necessario; cosicché né all‟ una né all'altro era più richiesto di essere ininterrottamente assidui nelle funzioni. Antonio, peraltro, aveva raggiunto una tale abilità nel muoversi da una parte all'altra del bar e nel tenerlo sempre in ordine, da avere, malgrado le sue condizioni, lo stesso rendimento di una persona fisicamente integra; senza contare la sua esperienza, che continuava a crescere, come ideatore e preparatore di aperitivi e cocktails.
Martedì 9 febbraio 2021