Genova | artisti al monferrato classic festival arte
Ha esposto ai concerti del Monferrato Classic Festival di Sabrina Lanzi
di Maria Grazia Dapuzzo
Sono ripresi i concerti del Monferrato Classic Festival presso il Castello di Casale Monferrato domenica 14 marzo, senza pubblico a causa della chiusura per il Covid19; i cinque concerti previsti sono registrati e si potranno vedere in streaming tutti i mercoledì pomeriggio alle ore 17 sul sito del Comune di Casale Monferrato www.comune.casale-monferrato.al.it/mcf21
Nel primo concerto è eseguito: Mozart, piano quartetto in mi bemolle maggiore e Dvorak, piano quartetto Op 23 in re maggiore; il quartetto è composto da Cesare Zanfini al violino (preparatore e maestro concertatore del Monferrato Classic Orchestra), i fratelli Lorenzo ed Elena Lombardi alla viola e al violoncello (componenti della MCO) e al pianoforte il direttore artistico della rassegna, Sabrina Lanzi.
In occasione della riapertura ho invitato a esporre le sue opere, durante il concerto, il restauratore e artista di arti visive Giovanni Saldì, libero professionista conosciuto in campo internazionale. Il link delle prove nel castello è https://youtu.be/SPByilZbY-Q
Giovanni Saldì è nato a Casale Monferrato nel 1976. Dopo il liceo artistico ha frequentato le «art studios» di Miami beach nella nota Lincoln road, dove ha incominciato a studiare e assimilare l'iperrealismo americano.
Gli studi effettuati presso l'Istituto di Restauro di Roma gli hanno permesso di lavorare a importanti restauri e contemporaneamente acquisire la conoscenza della materia, per creare le sue opere con consapevolezza tecnica; ha collaborato a importanti restauri come gli affreschi di Giotto e Cimabue della Basilica di S. Francesco D'Assisi, dei dipinti murali della basilica S. Maria Maggiore in Roma, della Domus Aurea Neroniana, di Villa d'Este, dei Musei Capitolini, delle tele del Pomarancio a Roma.
Dal 1994 ha iniziato a esporre in mostre collettive e personali a Casale Monferrato, Valenza, Alessandria, Acqui, Ovada, Torino, Milano, Roma, Madonna di Campiglio, Favignana, Pantelleria, Crotone, Reggio Calabria, Napoli e Otranto; ma è dal 2011 che si è dedicato a tempo pieno alla propria arte.
All'estero, fra il 2001 e il 2011, Saldì ha lavorato in Egitto, Kenya, Zanzibar, Maldive, Tenerife e Svizzera, dove ha creato ed esposto le proprie opere; ha realizzato quest'ultime fra il suo atelier di Casale Monferrato e l'isola di Tenerife, dove ha tratto ispirazione dalla natura tropicale.
Nel 2011 ha esposto a Venezia al «Premio Arte laguna» e nel 2012 ha vinto la borsa di studio «Città dell'arte, Fondazione M. Pistoletto» realizzando la prima installazione permanente di asfalto e edere. Sempre nello stesso anno ha realizzato l'installazione permanente al Lago maggiore, dal titolo «Fiat 500 grassbag» in cui la macchina diviene un'enorme esplosione di erba e di edere.
Giovanni Saldì ha preso parte a numerose collettive come Artisssima, Paratissima e personali come «Asphalt» e «The last woman in the world». Nel 2013 per AMACI (Musei Arte Contemporanea Italiani) ha presentato il progetto GMA Genetically Modified Asphalts.
Nel 2014 la Chanukkah «Testimonianza d'asfalto» è entrata a far parte della collezione del Museo Ebraico dei Lumi in Casale Monferrato.
Oltre al restauro di arte classica e contemporanea, gli sono state affidate le realizzazioni dei lavori di celebri artisti esposte in musei come il PAC di Milano.
Giovanni Saldì scrive di lui «Ho maturato una significativa esperienza lavorativa dal 1994, in tutto ciò che comprende il restauro e conservazione di manufatti artistici antichi e contemporanei. La mia formazione artistica mi consente di operare come artista e creativo. Le mie precedenti esperienze da libero professionista mi hanno consentito di acquisire capacità di organizzazione, leadership e problem solving. Ho sempre lavorato a contatto con il pubblico e con equipe numerose e internazionali. Ho un'ottima padronanza delle lingue straniere da me studiate (francese, inglese e spagnolo) e una facilità nell'apprendimento di nuove lingue. Ho studiato dizione e viaggiato molto per lavoro e/o piacere».
In occasione della mostra in Novara di capolavori quali: «Lorenzo Lotto, Guercino, Artemisia Gentileschi, Francesco Hayez e opere minori, testimonianze delle “scuole” lombarda, marchigiana, veneta... L'artista casalese Giovanni Saldì, ospite dell'ufficio stampa di Vittorio Sgarbi, ha assistito alla conferenza tenuta dal critico, che ha detto "La mostra è legata alla mia vita, alla mia anima. Nella mia vita ho guadagnato molti soldi, ma li ho sempre spesi quasi tutti per comprare quadri e opere d'arte"».
«Durate la visita riservata agli addetti ai lavori, Saldì ascolta le spiegazioni di Sgarbi portando con sé la sua scultura rappresentate volto di donna dal titolo “Fammi girare la testa”».
«Alla fine del percorso Saldì pone la domanda “Sgarbi qual è l'opera della sua collezione che più le fa girar la testa?” Sgarbi “La testa me la fa girare quello che non ho ancora trovato, giro la testa per andare nella direzione di quello che è davanti a me, tutte le cose che ho acquistato hanno un significato relativo al momento in cui sono apparse ai miei occhi, non direi mai una cosa, trovo sbagliato ridurre una cosa al piacere, il piacere è multiplo e senza fine, è molteplice. Sono almeno quindici, venti, non vorrei mai entrare nell'aldilà con una persona sola, perché dopo tanto tempo sarebbe noioso».
E «Saldì “A riguardo di Artemisia Gentileschi?” Sgarbi “Artemisia Gentileschi è una grande pittrice, ed era raro che questo si potesse dire di una donna, per cui è un pittore di fatto”».
«Saldì chiude la sua video-performance donando la scultura “Fammi girare la testa” al disponibilissimo Sgarbi dicendo “continui a Farci girare la testa”. Lo stupore è stato vedere Sgarbi posizionarla su un basamento “La terremo qui, e poi la porteremo a Ferrara”. Per Saldì questa è una ricerca che unisce arte scultorea, performance e documentazione della contemporaneità, un modo per entrare in contatto con le realtà e i suoi personaggi in modo pop».
Giovanni Saldì ha realizzato un cortometraggio, ambientato nel centro storico di Casale Monferrato dal titolo «Zona rossa. Un periodo strano. Italia 2020-21» che vuole essere una testimonianza della chiusura per Covid19. Il link per vedere il video è https://youtu.be/GMn3HsDv10A
Mercoledì 17 marzo 2021