Genova | artisti al monferrato classic festival arte
Ha esposto ai concerti del Monferrato Classic Festival di Sabrina Lanzi
di Maria Grazia Dapuzzo
Ho conosciuto anni fa la pittrice e incisore Albina Dealessi durante l'inaugurazione della mostra a tema «Cullando un Sogno» nel Museo Etnografico di Alessandria. La mostra era ideata e curata dalla pittrice-giornalista Nadia Presotto Luparia che avevo conosciuto qualche anno prima.
Con Albina è nata una bella e sincera amicizia, di quelle che durano nel tempo.
Albina Dealessi è nata a Lu Monferrato nel 1949 e risiede a Conzano (AL) dove ha lo studio-abitazione. Ha iniziato il suo percorso artistico, con l'apprendimento delle varie tecniche di decorazione su porcellana, frequentando laboratori e corsi d'arte ad Alessandria e Milano; del 1989 è la sua prima partecipazione alla mostra collettiva in Lu Monferrato esponendo «pittura su porcellana». In seguito ha continuato il suo percorso tra le varie tecniche artistiche: acquerello, acrilico, olio e collage.
Frequentando il corso di xilografia, presso le «Belle Arti» di Vercelli, Albina ha appreso la possibilità di trarre dai colori dei precedenti dipinti le «Forme» che ora sono alla base dei suoi progetti di lavoro. Stampa personalmente con lastre che sovrappone per ottenere «Forme» a più colori; per l’incisione ha frequentato il corso di xilografia con il maestro Roberto Gianinetti presso l'Istituto d'Arte di Vercelli.
Scrive Albina Dealessi «Ho tralasciato le figure per rappresentare solo ciò che resta. Come il vento sposta le nuvole e cambia le forme, io cerco nel colore quelle forme che non ho ancora visto… Forme erranti. Forme, forme note e forme sconosciute. Ho cercato a lungo le mie. Ora le ho trovate. Forse. Erano più vicine di quanto immaginassi. Me le ha fatte scoprire la xilografia: pensando ad immagini da riprodurre ho visto nei colori delle mie pennellate le forme da reinventare. Le nuove forme mi appartengono, le trovo in ogni lavoro precedente e mi hanno aperto le porte verso nuovi orizzonti. Sono molte, moltissime: fanno i movimenti più strani, si spostano e poi si ricompongono. Possono formare altre forme: è un percorso nuovo che deve essere reinventato. Queste forme giocano con i colori, ne formeranno altre. La natura, punto di partenza, continua ad essere il mio riferimento».
Dal 2006 Albina Dealessi ha partecipato a esposizioni d'Arte sia in Italia sia all'estero; sono da ricordare quelle nel 2008 presso il Museo Etnografico di Alessandria, a S. Paul de Vence in Francia, a Villa Serra di Sant'Olcese (GE), presso la Sala Consiliare di Lu Monferrato nel 2014 e 2016, al Museo Diocesano di Lu Monferrato, a Calcagno Art Studio di Venezia in concomitanza con la Biennale d'Arte del 2011, al Goethe Institute a Friburgo (Germania), a Villa Vidua di Conzano (AL) e nel Teatro Comunale di Riva Valdobbia (VC).
Nel 2011 Albina Dealessi è stata presente nel Padiglione Tibet, all'interno del Padiglione Italia, allestito a Torino per la 54° biennale di Venezia e alla IV biennale del «Fin del Mundo» in Argentina nel 2014.
Ha partecipato inoltre alle Fiere d'Arte di Reggio Emilia nel 2008, a Padova nel 2010, a Genova nel 2017 e 2019; negli stessi anni alle mostre collettive alla Libreria Bocca di Milano, a Villa Giulia di Verbania, al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure, a «Art Commission» a Palazzo Ducale di Genova, al Palazzo Monferrato di Alessandria, al Castello dei Paleologi a Casale Monferrato e al Padiglione Tibet in diverse città italiane.
Nel 2015 e 2017 ha partecipato alla biennale «Grafica ed ex-libris» in Casale Monferrato e alla IV biennale «Kazan International PrintMaking Rider» nel 2017 a Kazan e Mosca. Nel 2018 era presente alle mostre collettive in Russia: «Intergraphics Kazan-Vercelli» a Hazine National Art Gallery Kazan Cremlin e «Intergraphics Kazan-Vercelli» Salle de l'Union des Artistes Russes Moscow.
Nel 2018 nel centro storico di Gavi, presso la galleria «Spazio Arte» curata da Alessandra Guenna, Albina Dealessi ha tenuto una personale dal titolo «Forme erranti»; per l'occasione ha presentato una serie di xilografie (incisioni su legno) a colori, stampate su carta-cotone.
Alessandra Guenna ha scritto «Sono infatti incisioni astratte, a più passaggi e colori, spesso pezzi unici, che traggono origine dai suoi lavori ad olio perché Albina Dealessi ha visto nei colori delle pennellate le forme da reinventare, ora presentate a Spazio Arte».
Nel 2019 ha esposto in Polonia «Miejsca Zapamietane» Dom Literatury Vercelli Kazan Lodz, alla V biennale «Rider» Kazan International PrintMaking in Kazan, «Engraving» a Villa Vidua in Conzano (AL), «Ural Print Triennial» al Museo d'Arte Statale di Bashkir Ufa in Russia, «Intergrafica e Counterpoint Saratov» in Russia, «Intergraphica Vercelli Kazan Lodz» in Vercelli, Awagami International Miniature Print Exibition (A.I.M.P.E.), «Contaminazioni e influenze nelle stampe d'arte contemporanea» in Carnago (VA) e «Oldoni sotto torchio» in Vercelli al Museo Borgogna.
Il 2020 per Albina Dealessi è stato un anno intenso, nonostante il Covid19, perchè ha partecipato a numerose esposizioni: «International Biennial of Miniature Arts» a Timisoara in Romania, International Triennal «World Culture Heritage» a Ekaterinburg in Russia, alla 17th International Triennal of Small Graphic Forms, Poland a Lodz in Polonia, alla IV Biennale Internazionale Miniprint «Laguna Paiva» in Argentina, a «High Graphics Republic of Tatarstan» in Russia, al Festival Internazionale di Incisione Contemporanea «Foyer Fiic Trento», «Kitchen Print Biennale - Centro Culturale di Èpinal» a Charmes in Francia, «Qu. Bi International Miniprint Exchange ed Esposizione» in Vicenza, alla VI Edizione «Biennale di Grafica Contemporanea Diego Donati» in Perugia.
Nel luglio 2020, con le dovute precauzioni dovute al Covid19, ho invitato Albina Dealessi a esporre le sue opere nella Chiesa di Sant'Eusebio in Ottiglio, durante i concerti del Monferrato Classic Festival.
Albina Dealessi è socio fondatore dell'Associazione PrintMaking Vercelli, dell'Associazione «Senso del Segno» di Torino, dell'Associazione Incisori Italiani di Vigonza, dell'Associazione Echorama e di Officine Incisorie a Roma; pertanto Albina, come socio, partecipa alle mostre collettive organizzate dalle suddette associazioni.
Nello Spazio «La Nisolina» a Lu Monferrato, grazie alla famiglia Dealessi, per dieci anni consecutivi, sino all'ultima edizione del 2018, si è tenuta la M.A.C.Mostra d'Arte Contemporanea creata da Albina Dealessi insieme agli amici Nadia Presotto Luparia (curatrice delle edizioni) e Renato Luparia (fotografo). In seguito Albina ha continuato a organizzare mostre a «La Nisolina» e recentemente ha ospitato artisti incisori provenienti dalla Russia e dalla Polonia. Tra questi alcuni docenti dell'Accademia Sztuk Pieknch di Lodz in Polonia e di Kazan (Russia).
Albina Dealessi ha realizzato 15 xilografie ispirate al celebre capolavoro «Il gran teatro del mondo» del drammaturgo spagnolo Pedro Calderón de la Barca (1600-1681). Bruno Ferrero a questo proposito ha scritto «I legami che Albina Dealessi ha allacciato da tempo con la cultura del Seicento (attraverso le sue molteplici variazioni sul tema delle forme erranti) si fanno in quest'opera più stretti e puntuali: inquietanti germinazioni grafiche su quindici boccioli di poesia raccolti dal capolavoro calderoniano, a scandagliare i misteri del destino umano».
Lo studioso d'arte Nanni Panizza sostiene che «Il Gran Teatro del Mondo esplora i territori di una pittura - racconto che matura la lucidità e il disincanto di un'Europa in marcia verso i grandi traumi - politici, sociali, filosofici - che creeranno il mondo a noi contemporaneo». E ancora «A questo punto è importante sottolineare come in Albina Dealessi la creazione artistica non sia solo narrazione ma ricerca di qualcosa di più profondo che dia un senso all'intera vita umana. Le sue opere sondano l'essenza del destino dell'uomo inserita nel paesaggio che lei percepisce. Alla base vi è un'evoluzione costante della sua produzione fortemente determinata a svelare l'universo nelle forme che lei sa cogliere».
Rosanna Rutigliano, psicologa junghiana e psicoterapeuta, scrive «La mostra di alcune opere figurative della pittrice Albina Dealessi ispirate al capolavoro del teatro barocco spagnolo El Gran Teatro del Mundo di Calderòn de la Barca ci offre un'interessante prospettiva sul modo di rappresentare lo scenario del mondo da parte dell'artista monferrina. Sul suo percorso artistico hanno influito da un lato la fedeltà alla ricerca di senso nella creazione artistica e dall'altro l'apertura verso l'elemento estraniante e stupefacente nascosto nella realtà quotidiana. Ciò che rende riconoscibile la sua arte è la capacità di porsi in relazione con le immagini del proprio mondo interno esercitando una potenza attrattiva e trasfigurativa sul pubblico che le contempla. L'introduzione della variabile di senso attraverso la forma porta al coinvolgimento totale dell'essere nel godimento estetico che si presenta attraverso i sensi alla mente. Quel che unisce l'artista Albina Dealessi all'opera rivisitata di Calderòn è la capacità di restituire all'opera d'arte il suo spessore di virtù come valore supremo che informa la vita umana nell'interezza del suo percorso».
«Nelle opere qui rappresentate circolano i temi fondamentali della vita contemporanea, traendola fuori dall'insignificanza: l'incertezza, la perdita di senso, la disumanizzazione, l'imminenza della catastrofe, l'apertura alla speranza».
Infine mi piace concludere con uno scritto di Albina Dealessi «L'arte ha comunicato, comunica, comunicherà. Comunica attraverso un'immagine, un suono, un oggetto. Trasmette un'idea, un pensiero, un'emozione: il mezzo è solo un tramite per raggiungere l'obiettivo che si sta cercando. Tutto è stato studiato, proposto, rappresentato: vien da pensare che sia ormai impossibile trovare qualcosa di nuovo... Balle! Siamo invece solo all'inizio, siamo sempre e soltanto sulla soglia dell'infinito. Per tentare di varcarla, dobbiamo osare, avere il coraggio di ripartire e non temere l'ignoto».
Mercoledì 21 aprile 2021