perché certe amicizie non si scordano
Mi mandano due immagini di oggi davanti alla Capitaneria di Chioggia
di Aldo Carpineti
Il suo nome è Arrigo Zapparoli, ci conoscemmo quasi 50 anni fa, direi proprio nel maggio 1974 nella Capitaneria di Porto di Chioggia. Io arrivavo lì fresco fresco lui c'era da qualche mese, entrambi Ufficiali di Marina, al momento Aspiranti ma prossimi a diventare Guardiamarina. Lui si stava laureando ed era fidanzato con una bellissima ragazza di nome Clara. Abitava a Sottomarina, la propaggine balneare di Chioggia insieme ad un altro Ufficiale di Leva. Io presi una camera non molto lontano da dove stavano loro.
Si laureò in Economia e Commercio e si sposò nel giro di pochi mesi. Discusse una tesi sul Marketing, argomento che muoveva allora i primi passi importanti ed io non sapevo neanche che roba fosse. Ricordo che si documentava spesso presso una Azienda chioggiotta che lavorava e commercializzava il pesce raccolto dai pescatori locali: Chioggia è uno dei maggiori porti pescherecci a livello nazionale. Un porto-canale.
L'Ufficiale (di Livorno) che abitava con lui si congedò presto, e nella casa si liberò una stanza, dove andai ad abitare. Era un appartamento accogliente, all'ultimo piano, con un bel terrazzo, quasi un attico. Ne passammo di tutte in Capitaneria, un ambiente famigliare e piacevole con un Comandante genovese ed un Secondo toscano. Personalmente imparai tante cose da quel periodo, in primo luogo a stare in ufficio, cosa che mi sarebbe stata utile successivamente nelle Aziende dove lavorai. Ricordo molto volentieri la gente della Capitaneria, dagli Ufficiali Superiori ai Marò, una squadra di calcio interna, un torneo di tennis da tavolo. E soprattutto tante situazioni, di lavoro e non, vissute con la spensieratezza e la curiosità dei vent'anni.
Io restai a Chioggia fino al novembre 1975, lui si congedò qualche mese prima. Fece una rapida carriera come Manager nell'Industria, prima a Monza per un breve periodo poi dalle sue parti, a Sassuolo, nel campo delle piastrelle. Con altri nostri commilitoni fummo da lui in Lombardia, immediatamente dopo il comune periodo a Chioggia e si andò una giornata a Bellagio, sul lago di Como.
Poi ci si perse di vista per un lunghissimo periodo. Vissi a Genova, ad Ancona a La Spezia ed in Toscana vicende diverse che forse qualcuno dei lettori conosce in parte. Io lavorai in Fincantieri ed in Confindustria Firenze, Arrigo fu Manager nell'Export Internazionale per una famosa Azienda di Sassuolo e visse a lungo anche negli Stati Uniti.
Conobbi nel frattempo tanta gente. Fra gli altri un grande personaggio che in città a Genova faceva l'Editore, con un prodotto soprattutto in cartaceo: Stefano Termanini che tuttora è uno dei miei più affezionati amici. Con Termanini si pensò a qualche ipotesi di libro studiato e realizzato con riguardo ad Aziende famigliari. A questo proposito mi tornò alla mente Arrigo Zapparoli: la sua famiglia gestiva da generazioni un Mulino sulle rive del Po, dove io ero stato in visita ai tempi del Servizio Militare. Ubicazione nel punto di convergenza di Lombardia, Emilia e Veneto, non lontano da Sermide, mi pare.
Pensai che poteva essere un bell'argomento per una storia da raccontare. Io avrei potuto fare il ghost writer laddove i componenti della Famiglia Zapparoli non avessero avuto la possibilità di scrivere tutto quanto per conto proprio. A Termanini l'idea piacque, senza por tempo in mezzo cercai di Arrigo e mi misi in contatto con lui.
Per vicende diverse il libro non poté mai essere scritto, tuttavia l'occasione fu importante per ritrovare un amico: tutto ciò avveniva ormai circa tre o quattro anni fa. Il resto è storia recente. Con Arrigo ci siamo tenuti in contatto e ci siamo più volte ripromessi di vederci. Probabilmente nel luglio prossimo si potrà fare, durante un mio previsto breve soggiorno nella provincia di Modena. Ritroverò una persona che mi è stata amica durante un capitolo importante della mia vita. Rivedere Arrigo e Clara sarà una vera festa.
Sabato 8 maggio 2021