regola e controregola
Così è anche la modalità degli umani nella fase adolescenziale
di Aldo Carpineti
Willy Brandt, Cancelliere in Germania negli anni '60, sosteneva che bisogna essere comunisti a 20 anni per poter essere buoni socialdemocratici a 40.
Uomini e donne nella fase adolescenziale devono necessariamente liberarsi dai lacci e lacciuoli intessuti negli aspetti poco liberi della vita famigliare per poter poi intraprendere una strada propria ed autonoma. E spesso, nei primi momenti, lo fanno, giustificatamente, in maniera maldestra e goffa. Tuttavia è questo il modo.
Persino nel gioco funziona così. Il gioco infantile è confusionario e, a volte, sfrenato. Il gioco (ed il lavoro) degli adulti ha le sue regole da tenere sempre presenti.
Un giovane che se ne va di casa può fare il bohèmien, ma se poi non si modifica da anziano diventa un barbone.
Mi pare di aver letto da qualche parte una frase del Dalai Lama il quale dice che bisogna imparare a rispettare le regole per poi poterle infrangere. La vedo esattamente all'opposto.
Certo le infrazioni preliminari alla vita regolare non devono essere talmente dirompenti da produrre danni irreparabili, ma l'ordine da dare alle cose trovo sia quello che ho cercato di esporre. Che è quanto avviene nella cultura occidentale, può darsi che in quella estremo-orientale o tibetana si ragioni diversamente.
Mi fanno tenerezza e un poco di pena quei e quelle cinquantenni che si atteggiano oggi a sessantottini: e lo fanno persino persone di cultura, filosofi e coach; evidentemente hanno invertito la successione dei comportamenti.
Mercoledì 22 settembre 2021