il vate come spunto
Di gentilezza si parla tanto oggi, ed a ragione, di onestà molto meno
di Aldo Carpineti
Non ci riferiamo alla onestà economica, quella in ragione della quale vanno evitati il furto, la truffa, il raggiro che conducono ad una ingiusta diminuzione patrimoniale altrui.
Ma piuttosto a quella che si può definire onestà intellettuale. L'onestà del proprio essere, il saper presentare, offrire sé in ragione della propria migliore realtà.
*Io sono uno che dice pane al pane... Io non guardo in faccia a nessuno... Io sono quello che sono e non cambio... * Frasi che si sentono spesso dire ma che esprimono una sostanziale presunzione, una supponenza di infallibilità, una superiorità non meritata.
Onesto non è chi pretende da sé comportamenti rigorosi, onesto è chi in ogni circostanza sceglie il proprio migliore aspetto e la soluzione più utile da dare alle situazioni, anche le più elementari; senza millantare, conservando la chiarezza dell'atteggiamento e la coerenza col proprio sentire. Essere così anche quando nessuno se ne accorge, semplicemente perché è giusto.
L'animo di ciascuno di noi ha mille risvolti, e conseguentemente saper scegliere il più consono, non necessariamente il più altruistico, ma il più adatto per conservare il migliore ordine delle cose. Saper mostrare la propria faccia, quella sincera di volta in volta, quella che garantisce il rispetto per sé e per gli altri, quella che induce nel minor numero possibile di errori di valutazione, quella che soddisfa l'aspettativa di capire.
Essere onesti è anche questione di intelligenza, di consapevolezza. Onesti si può diventare, cercare di diventarlo è già onestà. Né è richiesta una serietà fuori luogo: essere spiritosi ed avere un animo divertente aiuta spesso ad esserlo.
Domenica 14 novembre 2021