restauro della chiesa barocca di santa caterina
La Chiesa di Santa Caterina, dell'architetto Giovanni Battista Scapitta (Moncalvo 1653 - Casale 1715) uno dei più autorevoli artisti del suo tempo, fu consacrata nel 1720. La pianta a vano presenta la copertura con una sorprendente cupola ellittica
di Maria Grazia Dapuzzo
Prosegue il restauro della chiesa barocca di Santa Caterina in piazza Castello a Casale Monferrato. I lavori iniziati nel 2020, con il restauro della lanterna, cupole, tamburo e tetti a falde, sono poi proseguiti alla facciata.
La Chiesa di Santa Caterina, dell'architetto Giovanni Battista Scapitta (Moncalvo 1653 - Casale 1715) uno dei più autorevoli artisti del suo tempo, fu consacrata nel 1720. La pianta a vano presenta la copertura con una sorprendente cupola ellittica.
I lavori di restauro della facciata, iniziati nel settembre 2021, sono condotti meticolosamente dalla direttrice dei lavori architetta Enrica Caire, dall'architetta Sara Vecchiato e dall'ingegner Simone Giordano consulente e cordinatore per le strutture, sotto la supervisione della Soprintendenza alle Belle Arti di Torino.
Dopo un'attenta indagine storica sui materiali utilizzati in fase di costruzione e di quelli utilizzati nei successivi restauri datati 1943 e 1969, il gruppo di lavoro si è attenuto scrupolosamente a un intervento il più possibile conservativo e non invasivo, scegliendo soluzioni reversibili volute dalla Soprintendenza.
Sono stati eseguiti interventi preliminari conoscitivi, lavori per la fase conservativa ed estetica; per citarne alcuni concernenti la lanterna ad esempio il restauro della parte muraria degradata con ripristino d'intonaci a calce, integrazioni delle decorazioni interne dei pilastrini e interventi di miglioramento strutturale.
Nelle cupole fra i vari lavori è stato eseguito il controllo di giunzioni, collegamenti e fissaggi con particolare attenzione ai 2166 chiodi. Sono state inserite delle scossaline in rame a protezione da infiltrazioni meteoriche. Nel tamburo sono state inserite lastre di piombo a protezione delle cornici arcuate, oltre al restauro dell'ornato a pigna, delle cornici e rifacimento degli intonaci. Mentre nei tetti a falde, oltre alla revisione completa del sistema di raccolta delle acque meteoriche e faldalerie in rame, c'è stato il recupero dei vecchi coppi.
Tecnicamente per asportare le muffe nere è stato usato l'idrato di ammonio saturo, risultato il più efficace. Le resine epossidiche sono state utilizzate per unire dei manufatti esistenti che si erano spaccati. Sono stati usati la malta cementizia, il gesso crudo con un livello di cottura minima, il coccio pesto rosato per il rivestimento e il marmorino bianco e rosato per le cornici e gli stucchi.
I lavori termineranno nel mese di maggio; per chi fosse interessato è possibile salire sui ponteggi ancora il prossimo sabato, per vedere gli interventi che sono già stati eseguiti e i particolari della facciata barocca con le volute, le foglie, i frutti e la Corona a sette punte di Santa Caterina con le palme del martirio.
Io e mio marito l'ingegnere Mario Ferrando abbiamo avuto l'opportunità di salire sui ponteggi sia in quest'occasione sia nella precedente del 2020; l'architetta Enrica Caire e l'ingegner Simone Giordano sono stati molto accoglienti e precisi nella spiegazione dei particolari del restauro.
Lunedì 21 marzo 2022