considerazioni di un sabato mattina
Il rimpianto della vita di 50 o 60 anni fa, è il leit motiv di oggi
di Aldo Carpineti
Ogni argomento passa in questi giorni in secondo piano nelle conversazioni da bar come in quelle da treno e persino in quelle colte. Una volta? tutto un altro rispetto, un'altra cultura, un'altra educazione, persino lo sport era un'altra cosa... (per non parlare della politica).
E certamente ci può essere del vero in questa interpretazione delle cose. Ma la insistenza, la ripetitività dei temi, la monotonia delle argomentazioni fanno diventare questo relazionarsi un cicaleccio inutile, una chiacchiera fine a se stessa. Un'autentica perdita di tempo. Un piangersi addosso senza costrutto.
Posto che tornare ad antiche realtà non pare possibile perché la storia non si ripete mai nei dettagli ed il mondo prende continuamente aspetti nuovi e originali, è urgente oggi rifarsi all'attualità e su questa costruire utilità che possano valere per l'immediato.
Abbandonati perbenismo, bigottismo, falsi atteggiamenti di pura facciata (che pure erano motivi di informazione continua mezzo secolo fa) e venendo alla sostanza delle cose, val la pena di impegnarsi ciascuno di proprio ed in prima persona secondo il meglio delle proprie capacità e delle proprie possibilità. Ed invece il rimpianto ed il crogiolarsi nell'attuale pantano sociale sembrano atteggiamento generalizzato. Tanto che chi cerchi di avere iniziative e pensiero personali diffusamente positivi e in qualche modo risolutivi di almeno qualche parte del tutto viene tacciato di padreternismo, viene considerato un alieno ed un asociale. Un paradosso, un serpente che si morde la coda. Diamo addosso ai tempi che viviamo ma non accettiamo soluzioni ai tanti problemi che li affannano. Preferiamo un inutile riferimento nostalgico al passato.
Una iattura davvero non comprensibile, è invece indispensabile ed urgentissima una svolta negli atteggiamenti di ognuno. In primo luogo va esclusa ogni rivalsa deleteria verso coloro che, spesso pagando di persona ed incontrando resistenze enormi, cercano di portare acqua al mulino del miglioramento e del progresso. Vanno ricosciute le virtù reali che siano utilmente presenti, vanno alimentate e sorrette, non boicottate.
Il cambiamento in meglio passa soprattutto attraverso l'impegno personale, il mettersi in gioco in prima persona, il rischio di sconfitte e maldicenze. Eppure se ciò entra nella opinione e nell'indirizzo comportamentale dei più diventa la autentica soluzione dei problemi. Non la panacea, che il paradiso terrestre è roba di fantasia e di letteratura antica, ma un parziale movimento verso tempi migliori, verso un rapportarsi e concepire il mondo con accezioni (dire filosofie sarebbe troppo...) che possano essere più accettabili e soprattutto indirizzate in una prospettiva finalmente costruttiva.
Sabato 16 luglio 2022