Genova | prossimamente in novembre

Ai magazzini del cotone zona Porto Antico

grandi iniziative di Orientamento al lavoro

I giovani incontreranno 700 aziende che offrono posizioni lavorative

di Aldo Carpineti

Liceo Scientifico Ulisse Dini a Pisa dove l'autore dell'articolo ha svolto lezioni nell'ambito del progetto Alternanza Scuola-Lavoro
Liceo Scientifico Ulisse Dini a Pisa dove l'autore dell'articolo ha svolto lezioni nell'ambito del progetto Alternanza Scuola-Lavoro

Un'iniziativa rivolta soprattutto ai giovani che certamente potrà essere utile anche a chi, in età più matura, non abbia ancora trovato sistemazione o l'abbia perduta con difficoltà di riciclarsi su nuove posizioni.

I magazzini del cotone un tempo dedicati a stockaggio di merci in arrivo in porto sono stati ristrutturati alcune decine di anni fa con finalità diverse. La loro enorme dimensione ed estensione su più padiglioni permette l'incontro di grandi numeri di persone e di utilizzo in forme delle più varie tipologie. Con cadenza annuale ospitano, tra le altre cose, gli esami per l'abilitazione alle professioni di Avvocato e di Commercialista. In queste circostanze migliaia di giovani contemporaneamente trovano sede di prova scritta e orale.

Una precedente occasione di Orientamento a Genova presso le strutture della Fiera del Mare
Una precedente occasione di Orientamento a Genova presso le strutture della Fiera del Mare

L'iniziativa di cui qui si parla risponde all'esigenza di colmare quel solco che da sempre divide il mondo teorico della scuola e dell'università da quello pratico e concreto del lavoro. Non si tratta certo della prima iniziativa in tale senso, ma questa appare assai significativa per le sue dimensioni e per la varietà degli aspetti che presenta. Fin dagli anni 2015 e successivi, l'argomento venne affrontato diffusamente nelle aule scolastiche degli Isituti Superiori attraverso la realizzazione del progetto chiamato Alternanza Scuola-Lavoro (più tardi ebbe il nome di Orientamento). Specialisti formatori aziendali portavano, generalmente nel penultimo anno di liceo (l'ultimo doveva concentrarsi sulle materie della maturità) notizie, informazioni, esperienze maturate in ambito lavorativo così da rendere gli studenti capaci di approcciare il prossimo incontro con il Lavoro con un bagaglio di conoscenze aggiunte. Oppure di diventare più consapevoli nelle necessarie ed ormai ravvicinate scelte universitarie. Questa prassi molto diffusa nelle scuole italiane trovò un ostacolo molto difficile nel diffondersi della pandemia da covid. Non risultava né agevole né possibile raggiungere gli studenti nelle proprie case attraverso piattaforme informatiche come avveniva invece per i lavoratori che usufruivano delle modalità cosiddette di smartworking.

Fac simile di busta paga, informazioni anche sulla contabilità della retribuzione
Fac simile di busta paga, informazioni anche sulla contabilità della retribuzione

In realtà di smartworking si parlava già ben prima della pandemia, attraverso studi, letteratura, cultura che avevano creato le premesse per una forma assolutamente differente da quella che poi il covid impose. Si diede il nome di smartworking perché già confezionato ed utile, ma se ne fece uso diverso. In primo luogo perché lo smartworking, sopravvenuto per ragioni di pandemia, ebbe iniziativa di parte datoriale. In sostanza il datore di lavoro, spesso costretto dalle circostanze, spostò le prestazioni dei propri dipendenti nelle case di ciascuno di essi attraverso l'uso su larga scala dei mezzi informatici. Anche in questo caso un adeguamento difficile per diversi motivi: la esigenza di conciliare modalità ed abitudini tipicamente domestiche, la conformazione stessa dell'appartamento, la convivenza con famigliari, bimbi, animali domestici... E poi le reali difficoltà di contatto e di guida del dirigente nei confronti chi il lavoro svolgeva. Chi gà lavorava in autonomia con prospettive di risultato finale ebbe vita più facile, chi necessitava di continui imput da parte dei responsabili ebbe un percorso modificato in termini non sempre accessibili. Il fenomeno ebbe ripercussioni anche in altre parti dell'economia e della vita sociale, persino la scelta della propria casa da parte delle coppie o di altre forme di aggregazione intenzionate all'acquisto oppure all'affitto di un appartamento spostò gli obiettivi da case prossime al centro cittadino ed agli uffici a case ubicate in una gradevole periferia, peresino in campagna o in zone turistiche. La distanza dal posto di lavoro non rappresentava più un ostacolo. 

La Sede di Direzione Divisionale della Fincantieri S.p.A.in piazza Cipro a Genova
La Sede di Direzione Divisionale della Fincantieri S.p.A.in piazza Cipro a Genova

Oggi la realtà presenta apetti variegati. Il covid, non debellato ma certamente ridimensionato, permette a molti di riorganizzare il lavoro negli uffici, nelle fabbriche, nelle officine. Ci si domanda, ed il quesito è più che lecito, se valga la pena di conservare fome di lavoro a distanza o di tornare a condizioni di lavoro tradizionali. Anche qui ci sono pro e contro da una parte e dall'altra. Quelli che lavoarno insieme entro le mura aziendali hanno più facili modalità di contatto, di comunicazione, di organizzazione del lavoro. Alcuni arrivano ad osservare che la pausa comune alla macchinetta del caffè permette famigliarizzazioni e confidenze utili alle stesse finalità della produzione.

Elmetto, dispositivo di protezione individuale sul lavoro
Elmetto, dispositivo di protezione individuale sul lavoro

Chi sostenga la preferibilità delle forme dello smartworking osserva che oggi molti e soprattutto i giovani gradiscono lavorare certo anche seriamente ma senza vincoli stretti di orario e di presenza sul posto di lavoro. Le abitudini della vita intera sono cambiate, quelle del lavoro vanno adeguate ad esse e non viceversa. Timbrare il cartellino più volte al giorno, stare rinchiusi per otto ore di fila sono condizioni che molti rifiutano. Questi osservano anche che, se è pur vero che gli abitatori abituali dell'azienda si creano una cultura aziendale più completa e profonda, non è meno vero che chi lavori fuori dal confine aziendale ha la possibilità di crearsi culture di varia natura, diversamente dalla monotematicità della cultura aziendale.

Tutto il mondo del lavoro e della sua organizzazione sta spostandosi per scelta e per necessità da forme di lavoro di tipo dipendente (in cui prevalevano le garanzie - conservazione del posto, ferie e congedo matrimoniale retribuiti, malattia senza perdite nelle paghe e negli stipendi, scatti di anzianità garantiti con periodicità stabilita) verso forme di lavoro molto vicine alle modalità professionistiche legate anche al diffondersi del rapporto a Partita Iva. In questo caso prevalgono evidentemente le libertà rispetto alle garanzie (almeno nei casi di corretto uso della Partita Iva da parte del datore di lavoro). Le ragioni di questo spostamento sono rilevabili come provenienti da entrambe le parti contrattuali. Come si osservava, molti, soprattutto fra i giovani, preferiscono forme di lavoro libere. Contemporaneamente gli imprenditori (segnatamente quelli delle piccole e medie imprese) difficilmente possono promettere conservazioni del posto di lavoro che durino l'intera vita lavorativa. ne consegue una identità di preferenze che tende a spostare gli equilbri verso modi meno vincolati. 

Esistono forme intermedie come il Lavoro in Somministrazione, un tempo Lavoro Interinale nato in Italia negli ultimi anni del '900 e modificato, anche nel nome, nel 2003 dalla legge Biagi. Qui il lavoro che ha modalità di svolgimremnto analoghe al lavoro dipendente prevede la presenza di un terzo soggetto giuridico oltre al lavoratore ed al datore di lavoro, si tratta della Società di Somministrazioine che assume il lavoratore e ne affitta le prestazioni alla azienda utilizzatrice. Altra caratteristica di importanza assoluta è l'apposizione di un termine alla durata del rapporto. Alla scadenza di esso, ad insindacabile giudizio del datore di lavoro, il lavoratore potrà essere confermato in un'assunzioine diretta e definitiva oppure dovrà lasciare posto e mansioni. E ricominciare una trafila di ricerca di lavoro: potrà comunque contare su una espeienze acquisita in termini tecnici e di abitudine alle prassi davorative. 

Altro contratto con apposizione di termine è da riconoscere nell'Apprendistato, oggi regolato da una disciplina molto particolareggiata finalizzata alla formazione del giovane con stretto controllo sulla effettiva esecuzione da parte di appositi organi regionali. 

Gli argomenti sul tappeto sarebbero ancora tanti, l'incontro con le aziende permetterà a tutti quelli che lo vorranno di avere notizie generali e notizie specifiche riguardo alle propire scelte ed esigenze personali. Un appunatamento, dunque, da non mancare.

(cliccare sule foto per ingrandirle)

Martedì 8 novembre 2022