quasi un appello

Il vuoto pneumatico. Fra le galassie

oppure nel cervello, contrasti d'idee

Lo stesso termine (o sostantivo) oppure di pari radice, significati lontani

di Aldo Carpineti

Pneumatico in accezione (quasi) moderna
Pneumatico in accezione (quasi) moderna

Le origini sono nobilissime. Pneuma è il principio di tutte le cose... è anche un aspetto melodico del canto gregoriano. Poi diventa terminologia tecnica medica... qualcosa che ha a che fare con i polmoni. 

Infine è la parte esteriore della ruota, la copertura di gomma, quella a diretto contatto con l'asfalto, che quando è liscia diventa pericolosa. Utilizzata anche frequentemente da signore e signorine per accendervi falò antigelo nell'attesa (a volte a livello di deserto dei tartari) di clientela sessuale. Gli avvocati peggiori vengono detti parafanghisti perché si occupano soltanto dei danni di poco conto alla parte dell'automobile che ripara dagli schizzi da passaggio di pneumatico in pozzanghera.

Fatti e misfatti del tempo, come dire che qualcuno o qualcosa si deteriora con i trascorrere dei giorni e degli anni... non so se sia un fatto ineluttabile, però avviene. 

Ciò che mi preme tuttavia mettere per iscritto stasera è invece la considerazione che il sostantivo, trasformandosi in aggettivo, indica una caratteristica del vuoto, l'assoluta mancanza di qualsiasi cosa. Non molto distante dal caffè, o dagli altri alimenti sotto vuoto spinto, un sistema di conservazione. 

L'assoluta mancanza di qualsiasi cosa si attaglia tanto agli spazi siderali dell'universo più lontano quanto all'interno del cervello (e perciò alle doti intellettuali, alle capacità di ragionare) di alcuni. Questi, finalmente, sono gli autentici soggetti del presente articolo. Gente cioè che non ha capito nulla (né questa volta né mai) eppure vuole fare i destini del mondo (questa volta e sempre). Non c'è contraddizione né iato fra le due cose, in realtà è vero che quelli che vogliono fare i destini del mondo non hanno capito nulla. Non hanno capito (come minimo) che questo compito non spetta a loro, non spetta a nessuno. La libertà della natura, quella della gente va rispettata, pena suscitare reazioni anche robuste (e giustificate) sia dalla natura sia dalla gente.

Quando poi i punti di partenza del ragionamento di questi soggetti siano radicati (come sono) sul nulla (pneumatico) siano cioè del tutto infondati, non veritieri, mai esistiti... il disastro diventa inevitabile. A chi ha un minimo di coscienza spetta il compito di evitare questo disastro, non facendo cose straordinarie, semplicemente comportandosi secondo logica e buonsenso. La logica e il buonsenso sono gli elementi più temuti dai soggetti in questione. Per loro una vera disfatta. Usiamo la logica e il buon senso, gli impostori saranno debellati e il mondo sarà salvo.

Sabato 17 dicembre 2022