fossili moderni al castello di piovera
L'inaugurazione, come del resto avviene ogni anno, è stata una festa e un momento d'incontro fra gli artisti partecipanti alla mostra e il pubblico che è stato veramente numeroso
di Maria Grazia Dapuzzo
Care lettrici e lettori di Genova Reteluna vi informo che la mostra Fossili Moderni 2024 al castello di Piovera (Al) prosegue per tutto il mese di maggio.
L'inaugurazione, come del resto avviene ogni anno, è stata una festa e un momento d'incontro fra gli artisti partecipanti alla mostra e il pubblico che è stato veramente numeroso.
Gian Piero Borsi, Alessandro Calvi, Maria Grazia Dapuzzo, Giuseppe Castelli e Niccolò Calvi di Bergolo |
La mostra è stata presentata dal sindaco Gian Piero Borsi, da Alessandro Calvi, dalla sottoscritta e con gli interventi: del critico d'arte Giuseppe Castelli e del proprietario del castello Niccolò Calvi di Bergolo.
Riporto di seguito le recensioni del critico d'arte Giuseppe Castelli e del conte Niccolò Calvi che saranno presenti nel catalogo in fase di stampa.
«Dall'infinitamente piccolo all'infinitamente grande» non è una semplice frase ad effetto ma l'utile semplificazione di un profondo processo intellettuale che almeno da un paio di millenni affascina menti ed intelletti. Da Platone ad Aristotele, al Neoplatonismo, da Agostino a Tommaso d'Aquino, fino agli esiti del pensiero rinascimentale ed oltre si è sempre cercato di indagare il duplice tema del Microcosmo e del Macrocosmo, della loro comune struttura e delle possibili interconnessioni. A tutta questa mole di studi si intrecciano poi tutte le soluzioni scaturite dal misticismo medievale, forse meno razionali ma certamente più poetiche, tra le quali si afferma la figura del viaggio spirituale ad unire i due mondi. Da questo versante l'arte universale ci propone due sublimi esempi di itinerario dello spirito verso il punto più alto, scopo ultimo della vita: l'annullamento dell'individualità nella pienezza dell'Ente creatore. Il Microcosmo si annulla nel Macrocosmo alla fine di un percorso esistenziale, in cui il primo si libera gradualmente dal peso della colpa. E così Dante nel corso del suo viaggio catartico si spoglia del pesante fardello del peccato, vivendo le pene dell'Inferno e del Purgatorio, per giungere libero e puro ad annullarsi nella divina luce del Paradiso. Due secoli dopo il grande fiorentino sarà il pennello di Hieronymus Bosch nelle mirabili «Visioni dell'aldilà» di Venezia a proporci qualcosa di molto simile al viaggio dantesco, con la straordinaria invenzione della salita delle anime inesorabilmente attratte verso la luce divina, sintesi estrema della tensione vitale che regola la vita dell'uomo.
Giuseppe Castelli
Dall'infinitamente piccolo, Lo Spazio, L'Avere
all'infinitamente grande gli universi in espansione.
Dall'eternamente breve, La Vita, L'Essere
all'eternamente grande Il Tempo.
Da Sempre per Sempre.
Sono le prerogative dell'arte che da sempre illumina verso qualunque creazione e realizzazione,
non si ferma lo spazio che ci segue e ci accompagna,
ma il tempo con oggetti trasformati in verbi come amare, sentire i verbi all'infinito,
ci ricorda l'essere umano che con la Fede l'entusiasmo e la speranza riempiono la nostra vita.
Dal Punto alla Linea fatta di infiniti punti.
Niccolò Calvi di Bergolo
(Cliccare sulle foto per ingrandirle).
Venerdì 3 maggio 2024