intervista a filippo biagioli

Intervista all'artista Filippo Biagioli

sul «Illibro dei Nomi Significati»

Creare un libro a mano è un atto d'amore, ricercare i materiali idonei per fare un'opera Rituale, deciderne la grandezza, riflettere continuamente come affrontare il tema sia in senso pratico che esoterico... è un rituale

di Maria Grazia Dapuzzo

Filippo Biagioli
Filippo Biagioli

Avevo creato questo libro da tempo, perchè lo usavo come prontuario per lavorare. Volevo un oggetto che fosse vivo, che parlasse di storie antiche e profonde, quelle racchiuse nei Nomi delle Sacre Scritture. Dio creò il mondo con la Parola e in ognuna di essa racchiuse un significato intimo. Quindi nel 2019 realizzai questo libro che raccogliesse tutte le indicazioni per ogni Nome.

Creare un libro a mano è un atto d'amore, ricercare i materiali idonei per fare un'opera Rituale, deciderne la grandezza, riflettere continuamente come affrontare il tema sia in senso pratico che esoterico... è un rituale che mi connette con la materia e con la storia che voglio raccontare. Per me, «Illibro dei Nomi Significati» non poteva nascere in altro modo.

Tecnicamente i libro è stato realizzato con i materiali che Dio indica nella Torah, per la realizzazione dell'Arca dell'Alleanza. In questo caso perciò i materiali sono ancor più fondamentali per la riuscita della realizzazione del libro. Non li scelgo a caso, ogni materiale ha una sua voce. La tela grezza è la pagina bianca, pronta ad accogliere storie. Il legno rappresenta la connessione con la natura. Per ogni libro, cerco il materiale che meglio ne esprima l'essenza, la sua energia. È un dialogo continuo tra me e la materia.

Quando parlo di linguaggio artistico primario, archetipico e rituale, intendo dire che «Illibro dei Nomi Significati» vuole toccare corde profonde, quelle che risuonano nell'inconscio collettivo. I Nomi sono archetipi, simboli universali che attraversano il tempo e le culture. Il processo di creazione manuale, con i suoi gesti ripetitivi e lenti, diventa un rituale, una sorta di cerimonia che mi rasserena. È un linguaggio che parla direttamente all'anima, senza filtri razionali.

Non spero di arrivare a tanto, che «Illibro dei Nomi Significati» possa risvegliare nelle persone la meraviglia per la potenza dei Nomi, per la storia che ogni Nome porta con sè. Già sarei felice se alle persone, trasmettesse qualcosa di bello.

L'arte è sempre stata una presenza costante nella mia vita, fin da bambino. Non saprei dire un momento preciso in cui è nato l'interesse, è più come una parte di me, un modo naturale di vedere il mondo. Però, se devo pensare a un punto di svolta, direi che è stato quando ho ho avuto l'incidente che mi ha reso invalido. In quel momento ho iniziato materialmente a fare Arte. Pian piano mi sono sempre più specializzato in Arte Rituale ed i Nomi, in questo senso, sono diventati una chiave di lettura affascinante. Ogni nome è un piccolo universo di storie, significati, echi lontani. L'idea di «Illibro dei Nomi Significati» è nata proprio da questa fascinazione, dal desiderio di rendere visibile e tangibile questa ricchezza nascosta.

Il mio processo creativo è un pò come un viaggio senza una mappa precisa. Inizia sempre con una fase di ricerca, di immersione nel tema che voglio esplorare. Per «Illibro dei Nomi Significati», ho letto tanto sull'origine dei Nomi, sulle loro radici etimologiche, sui simbolismi ad essi associati. Poi, c'è la fase di sperimentazione con i materiali. Provo, sbaglio, ricomincio, fino a trovare la combinazione giusta che mi sembra in sintonia con l'idea di partenza. Non ho un metodo rigido, mi lascio guidare dall'intuizione, dalle sensazioni che i materiali mi trasmettono. L'opera nasce piano piano, strato dopo strato, in un dialogo continuo tra l'idea iniziale e la materia che prende forma.

Le sfide nella realizzazione di «Illibro dei Nomi Significati» sono state soprattutto di natura tecnica. Lavorare con vari materiali richiede una conoscenza delle loro caratteristiche e dei loro limiti. Ogni materiale reagisce in modo diverso, ha bisogno di tecniche specifiche. Poi, c'è la sfida di mantenere una coerenza estetica e concettuale nell'insieme, di far dialogare i diversi materiali in modo armonico e significativo. Ma forse la sfida più grande è stata quella di restare fedele all'idea originaria, di non perdere di vista il messaggio che volevo comunicare, nonostante le difficoltà pratiche e il tempo necessario per realizzare un'opera così complessa e interamente fatta a mano.

Per me, l'arte è molte cose insieme. È un modo di ironizzare con il mondo, di interrogarlo, di interpretarlo. È un linguaggio universale che ci permette di comunicare emozioni, idee, esperienze, al di là delle parole. È una forma di conoscenza profonda, intuitiva, che va oltre la ragione. Nella mia vita, l'arte è una necessità, è un modo di esprimermi, di dare forma al mio mondo interiore, di entrare in contatto con gli altri. Credo che nella società, l'arte abbia un ruolo fondamentale: quello di stimolare il pensiero critico, di aprire nuove prospettive, di nutrire l'anima, di ricordarci la nostra umanità. In un mondo sempre più frenetico e superficiale, l'arte ci invita a fermarci, a guardare in profondità, a riscoprire la bellezza e il mistero che ci circonda.

Ai giovani artisti che stanno iniziando il loro percorso, mi sento di dare un consiglio semplice ma fondamentale: siate autentici e fate. Non cercate di imitare nessuno, non inseguite le mode, non fatevi condizionare dal mercato. Ascoltate la vostra voce interiore, coltivate la vostra sensibilità, sperimentate, sbagliate, ricominciate. Trovate il vostro linguaggio, i materiali che vi parlano, i temi che vi appassionano. L'arte è un percorso personale, un viaggio di scoperta continuo. Non abbiate paura di essere diversi, di andare controcorrente. La vera originalità nasce dalla sincerità, dalla capacità di esprimere ciò che si ha dentro in modo autentico e personale. E soprattutto, amate quello che fate.

Giovedì 6 marzo 2025