presentazione del nuovo calendario di laura rossi

Laura Rossi presenta il nuovo calendario

presso il Seminario Vescovile di Casale

L'Associazione Antipodes e l'Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Casale Monferrato sono lieti di invitare alla presentazione del nuovo calendario realizzato da Laura Rossi, presso Sala Cavalla del Seminario Vescovile (Piazza Nazari di Calabiana)

di Maria Grazia Dapuzzo

Invito alla presentazione del Calendario 2026 di Laura Rossi
Invito alla presentazione del Calendario 2026 di Laura Rossi

Care lettrici e lettori di Genova Reteluna l'Associazione Antipodes e l'Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Casale Monferrato sono lieti di invitare alla presentazione del calendario 2026 realizzato dall'artista Laura Rossi, che si terrà martedì 2 dicembre alle ore 18 presso la Sala Cavalla del Seminario Vescovile (Piazza Nazari di Calabiana, 1).

Per l'occasione saranno esposte le incisioni originali protagoniste del calendario e sarà possibile visitare la Sala Storica della Biblioteca del Seminario.

Laura Rossi nel suo nuovo calendario presenta i dodici mesi del 2026 illustrati con le incisioni stampate delle volte di: Santiago de Compostela 2015Duomo di Casale Monferrato 2025 (Gennaio)Teatro Municipale di Casale Monferrato 2025 (Febbraio)Teatro Sociale di Valenza 2025 (Marzo)Santa Caterina in Casale Monferrato 2025 (Aprile)Sinagoga in Casale Monferrato 2025 (Maggio)Cattedrale di Cantenbury 2025 (Giugno)Abbazia di Bath 2025 (Luglio)S. Eusebio in Casale Monferrato 2025 (Agosto)S. Michele in Casale Monferrato 2025 (Settembre)Beata Vergine Addolorata in Vignale Monferrato 2025 (Ottobre)Galleria Subalpina di Torino 2025 (Novembre)S. Spiridione in Corfù 2025 (Dicembre).

Calendario 2026 di Laura Rossi
Calendario 2026 di Laura Rossi

Accompagna il prezioso catalogo, uno scritto dell'artista che ripercorre la sua vita.

Così si racconta Laura RossiQuando sono nata mia madre stava dipingendo la mia culla con mazzi di fiori alla maniera fiamminga (per fare un quadro ci metteva mesi) e mio padre mandava lettere a mia madre con dipinti a cera di quello che vedeva dalla finestra del luogo ove lavorava, era in montagna.

Mio nonno decoratore aveva fatto scuole di canto, era tenore, ed oltre a tenere concerti mi faceva addormentare cantandomi la ninna-nanna di Brahms, mentre mia nonna faceva arazzi a punto croce (ho ancora un suo cuscino).

Anche mio nonno paterno dipingeva e i suoi fratelli migrarono in Argentina a dipingere chiese.

Calendario 2026 di Laura Rossi
Calendario 2026 di Laura Rossi

In compenso nessuno sapeva cucinare... io imparai quando mio marito con l'amico Aldo Timossi lavoravano ad un libro «Alla scoperta del Monferrato» e mi infilavano nelle cucine dei ristoranti della zona, poi quando «La Cucina Italiana» fece un servizio sulla casa di Colombotto Rosso vidi le ricette di quella rivista e scopri che erano spiegate come ero abituata nei laboratori di chimica, fu la luce! !! !!

Ero piccolissima quando mi regalarono il materiale per gli acquerelli e dalla mia domanda «che cosa dipingo?» mio nonno indicando il tiburio del Duomo (ci abitavamo davanti) disse: «Quello...». 

Quando cambiammo casa davanti a un salone con le pareti vuote mia madre stabilì che ci sarebbe stato bene un quadro di fiori, e mi diede pure le misure. Alle medie la mia insegnante di disegno prof. Izzia voleva che proseguissi a Torino con il liceo artistico, «neppure per sogno, in quell'ambiente» fu la risposta dei miei. Feci il Liceo scientifico e la docente di storia di architettura prof. Bassignana mi invitava a non cincishiare, dovevo arrivare all'essenziale di poche righe...

Purtroppo gli ultimi anni di liceo coincisero con gravi problemi di famiglia e mi ritrovai a Pavia a fare Scienze Naturali, ma anche in quel contesto durante gli esami prendevo la matita e davanti alla commissione spiegavo e disegnavo, come poi ho fatto durante gli anni di insegnamento e tutt'ora quando tengo conferenze.

Calendario 2026 di Laura Rossi
Calendario 2026 di Laura Rossi

Allora si facevano in Italia i primi studi di ecologia e mi ritrovai in un laboratorio a sperimentare metodiche di studio sui vari habitat.

Ad un corso biennale ad Assisi che aveva come tema la morte ci andai come naturalista ed incontrai un giovane giornalista della «Gazzetta del Popolo» che poi divenne mio marito, ma anche lì, come in tutti i luoghi ove sono stata ho sempre avuto vicino un album ed una matita.

Così non sò se sono una naturalista - pittore o un pittore - naturalista.

Ho passato un periodo surrealista (non mi capiva nessuno) ho fatto chine per illustrare libri, ho creato ex libris basandomi sulla psicologia del proprietario della biblioteca, nata anche fra i libri, mia zia paterna aveva una libreria...

Ho creato vari dipinti partendo da una commissione per una chiesa in Africa. Poi ho cominciato con l'incisione. Mi piace ideare un'incisione, scavare col bulino, inchiostrare la lastra e stampare. Ogni volta è un'emozione diversa che mi ha aiutato a superare i momenti bui che inevitabilmente incontriamo nella nostra vita.

(Cliccare sulle foto per ingrandirle).

Lunedì 24 novembre 2025