Genova | protesta di tutte le categorie il 12 dicembre, anche le riparazioni navali
In agitazione quasi tutto il mondo produttivo genovese, la manifestazione avrà sbocco in piazza De Ferrari, parleranno protagonisti sindacali fortemente contrari alla politica di Renzi
di Aldo Carpineti
Venerdì 12 ci saranno proprio tutti alla manifestazione indetta da Cgil e Uil contro il job act e la legge di stabilità.
I portuali, i dipendenti delle Autostrade, Genova Parcheggi, l’Anas, l’Amt, il settore marittimo e aeroportuale. In testa come sempre la Fiom di Landini dal momento che le riparazioni navali a Genova non vogliono rimanere indietro a nessuno.
Quella delle riparazioni navali è una storia di progressive dismissioni di aziende un tempo anche fiorenti, come l’Oarn, l’Mgn e lo stabilimento Fincantieri delle Grazie al Molo Giano, per parlare solo delle maggiori.
Aziende con la A maiuscola, quando facevano parte di una società tutta genovese, la Cantieri Navali Riuniti con direzione in via Cipro e amministratore delegato l’ing. Bocchini.
Ebbero una rapida decadenza quando i Cantieri Navali Riuniti vennero fusi con l’Italcantieri e la direzione centrale fu dislocata a Trieste: la nuova società assunse il nome di Fincantieri.
Si salvarono parzialmente gli stabilimenti liguri di Riva Trigoso e del Muggiano-La Spezia, destinati istituzionalmente alla costruzione per le Marine Militari. Questi due stabilimenti lavorarono e tuttora lavorano spesso in collaborazione, perché alla costruzione della nave sullo scalo Rivano e al varo, segue la fase di allestimento presso le banchine del Muggiano.
Ebbero un momento di grande fermento nel momento in cui venne acquisita una enorme commessa dall’Irak (9 navi militari) interrotta dalla Guerra del Golfo dichiarata da Bush padre a seguito della invasione del Kuwait ad opera dei mesopotamici.
Tornando ai nostri giorni, l’unico grande cantiere genovese è rimasto quello di Sestri Ponente, di costruzione e riparazione, dove venne costruita e dove ora viene smantellata la Concordia della Costa. Ma riguardo a questa struttura sono da tempo alimentate polemiche circa il suo allargamento a nuove aree che ne renderebbe più agevole e produttivo il lavoro. Per altri, al contrario, aree inutilizzate di Sestri Ponente andrebbero cedute per realizzare patrimoni freschi utili a costruire opere, sempre di natura industriale, più adatte alle esigenze commerciali di questi momenti.
La manifestazione convergerà verso piazza De Ferrari dove i sindacalisti Cgil e Uil potranno esporre le ragioni della protesta
Sabato 6 dicembre 2014