Genova | stagione 1960/61 Sampdoria dei miracoli
Toschi Ockwirk Brighenti Skoglund Cucchiaroni, questo l'attacco atomico che fece sognare e si piazzò alle spalle di Juve e Inter
di Aldo Carpineti
Fra gli anni 50 ed i 60 la Sampdoria era generalmente impegnata nella lotta per non retrocedere: eppure nel 60/61 conquistò un sorprendente quarto posto finale in classifica, potendo contare su un attacco di veri fuoriclasse in età calcistica avanzata, acquistati per pochi quattrini dalle società maggiori. La Samp in quegli anni era guidata da allenatori di valore assoluto come Monzeglio e Bernardini, ai quali va il merito di essere riusciti sempre a mantenere la squadra nella massima serie.
Ma chi erano quei 5 fuoriclasse dell’attacco atomico che conquistarono il quarto posto alle spalle delle titolatissime avversarie? Li rivediamo uno per uno:
- Toschi: ala destra, giocatore giovane, aveva sostituito il fuoriclasse Mora che, venduto ad una squadra di alta classifica, ebbe un terribile infortunio scontrandosi con un portiere in uscita e non riprese più, di fatto, a giocare. Toschi, un onesto giocatore, faceva la sua parte egregiamente accanto a compagni di più elevato livello
- Ocwirk: mezz’ala destra di grande classe ed autorevolezza anche in virtù del suo fisico alto e robusto, veniva dall’Austria, per la precisione da Vienna. Fu per anni la bandiera della Samp. Tornato in Austria dopo avere smesso di giocare, morì colpito da una forma terribile di Sla.
- Brighenti: centravanti di ottima levatura, bravo sia di piede sia di testa, fece quell’anno una trentina di goals superato soltanto nella classifica cannonieri dall’argentino Sivori che, insieme a Charles, era tutta la Juventus.
- Skoglund, mezza punta, svedese, detto Nacka, genio e sregolatezza, grande calciatore, aveva partecipato ai mondiali del 54, i primi di Pelé per intenderci; morì purtroppo alcolizzato qualche anno dopo il ritiro dall’attività.
- Cucchiaroni, ala sinistra argentino, proveniente dal Boca Juniors e dal Milan, il più amato dalla tifoseria sampdoriana per il suo gioco divertente ed imprevedibile; morì anch’egli di malattia anni dopo. I tifosi, in segno di grande affetto gli intitolarono un Club, il famoso Club Tito Cucchiaroni.
In quell’epoca i presidenti sampdoriani, per quadrare il bilancio, adottavano la strategia di vendere i pezzi migliori giovani per acquistare anziani di rendimento ancora sicuro. Quell’anno il puzzle venne fuori particolarmente azzeccato e il risultato fu di grande prestigio, il miglior risultato che la Samp fosse riuscita a raggiungere nella sua breve storia. Va ricordato infatti che la Società era stata costituita nel 1947. Questo quarto posto venne superato soltanto molti anni più tardi dallo scudetto di Vialli e Mancini, nella stagione 1990/91
Martedì 23 dicembre 2014