Genova | Paolo villaggio compie 82 anni

Dall'Italimpianti alla televisione ed al set ha

portato in scena sue frustrazioni paradossali

Non ha mai amato la città di Genova, che gli ricorda ansie anche ancestrali, legate al carattere dei liguri restio ad aprirsi facilmente

di Aldo Carpineti

Paolo Villaggio
Paolo Villaggio

Il 30 dicembre prossimo Paolo Villaggio compirà 82 anni. Di lui vanno ricordati alcuni esilaranti personaggi televisivi come il prof. Kranz, col suo cammellino di peluche, Fracchia il rappresentante che finiva sempre per comperare invece di vendere, costretto dal cliente, il tremendo Gianni Agus; ma il suo nome e la sua fortuna televisiva, cinematografica e personale è indissolubilmente legata a quella di Ugo Fantozzi, ragioniere dalle mille insicurezze e dalle altrettante sfortune.

Conosciute da giovane le frustrazioni della vita d’azienda, Villaggio sfuggì a queste attraverso la riappropriazione della esperienza goliardica cui aveva partecipato ai tempi universitatari e inventando un modo di fare comicità tutto suo legato all’esagerazione ed al paradosso.

La leggendaria sfortuna di Fantozzi lo porta in tremende cliniche di dimagrimento, gli procura scontri con il suo capo ufficio che lo costringeranno a fuggire sulle montagne, mentre …. contro di lui si organizza la più terribile caccia all’uomo degli ultimi trenta anni.

Tutto sommato affezionato alla sua famiglia sbilenca (la rassegnata moglie Pina e la figlioletta cui aveva prestato le sembianze un ragazzo per renderla più grottesca) Fantozzi ha tuttavia una amante, interpretata dalla bravissima Anna Mazzamauro, che non gli perdona le meschinità ed incapacità cui lui non riesce a sfuggire.

Soltanto di tanto in tanto Fantozzi si prende rivincite clamorose che deve poi pagare in misura cento volte maggiore.

Apoteosi dell’uomo sfigato, ha un atteggiamento tale da attrarre ogni sfortuna ed ogni batosta, così da finire sempre cornuto e mazziato, per adoperare un termine non ligure ma adatto alla circostanza. Per lui la sconfitta è prassi costante alla quale pare non poter in nessun modo sfuggire se non rifugiandosi in un mondo brevemente illusorio, destinato a scemare in un batter d’occhio.

La apologia del perdente e del borghese non piccolo piccolo, ma microscopico al quale si dona volentieri la propria simpatia come a tutti quelli che dalla vita non hanno avuto il meglio e tuttavia la affrontano di volta in volta con rinnovata voglia di riprovarci.

Più avanti nella sua carriera Paolo Villaggio ha fatto film non legati a Fantozzi, ed ha poi cominciato ad apparire con una certa frequenza in teatro senza abbandonare il suo genere umoristico farsesco ed amaro al tempo stesso.

Martedì 23 dicembre 2014