Genova | che fine faranno i centri per l'impiego?
Anche per dimensioni numeriche la destinazione appare la più vicina al reale nella considerazione che gli organigrammi vengano nel tempo ridimensionati con i mancati effetti del turn-over ed i pensionamenti
di Aldo Carpineti
La Provincia ha i giorni contati. Ormai la maggior parte delle sue funzioni sono state distribuite presso altri enti pubblici, prioritariamente la Regione e la Città Metropolitana.
Pare ancora non definita la sorte dei Centri per l’Impiego, ex Uffici di Collocamento, che sono distribuiti in città e quello centrale si trova in via Cesarea.
A rigor di logica si direbbe che dovrebbero finire anch’essi alla Regione, sia perché troppo impegnativi per dimensioni per gravare sulla Città Metropolitana, sia perché le altre funzioni del lavoro, formazione in primis, fanno capo all’ente di Piazza De Ferrari e via Fieschi.
I Centri per l’impiego, pur avendo funzioni diverse dall’antico Ufficio di Collocamento, rispondono ancora a primarie esigenze di informazione e di incontro della domanda e dell’offerta di lavoro, anche attraverso contatti a livello nazionale, nonché alla gestione delle cosiddette categorie protette, cui fanno parte persone in vari modi in stato di disagio che hanno percentuali di assunzione obbligatoria da parte delle aziende.
Ancora, ai Centri per l’Impiego fanno capo società con numeri importanti di addetti che hanno compiti di presentazione di opportunità di lavoro, preminentemente sul territorio italiano Match e per l’estero Eures, l’uno e l’altro attraverso il mezzo elettronico.
Questo settore ha, per numero e preparazione dei dipendenti, un peso consistente più di ogni altro fra i servizi che facevano capo alla Provincia. Resta ancora non definita la sorte del compartimento stesso e del personale nonché l’organizzazione che questi servizi avranno nell’ambito dell’ente cui saranno destinati.
Non è ancor certo se ci saranno ridimensionamenti o se il personale diminuirà gradualmente attraverso il non esercizio del turn-over. Pare incontrovertibile comunque che, nel tempo, queste funzioni saranno affidate ad organigrammi meno impegnativi degli attuali.
Martedì 6 gennaio 2015