Genova | resistenza parole di lotta, musica e libertà
Presso il Teatro del Levante il prossimo 25 aprile alle ore 20.30 il conservatorio Nicolò Paganini di Genova accompagnerà uno spettacolo dedicato alla Resistenza ed alle “resistenze” dei popoli
di Chiara Boi
Lo spunto per un progetto evocativo per festeggiare il settantesimo anniversario della Liberazione nasce da un amicizia tra Nicla Bonasorte storica e Marco Bettuzzi docente di pianoforte presso il conservatorio Nicolò Paganini di Genova.
Lo spettacolo che si terrà a Sori la sera del 25 aprile parlerà della resistenza dei popoli del mondo, delle ingiustizie e di come le varie culture nelle epoche diverse si sono confrontati con soprusi, oppressione e malvagità. Canti popolari, musiche e due voci, una narrante e una recitante, accompagneranno la serata. Circa trenta studenti del conservatorio eseguiranno i brani musicali.
Abbiamo posto qualche semplice domanda alla dott.ssa Buonasorte che gentilmente ha così risposto.
Cosa vi ha spinto ad organizzare questo spettacolo?
Il bisogno di attualizzare il senso della Resistenza, al di fuori di tentazioni retoriche, avendo come obiettivo quello di far capire ai giovani come la Resistenza non fu solo un movimento italiano, così come lo spirito che la mosse.
Gli studenti avevano già preso parte a manifestazioni con un argomento così evocativo?
No, a nostra memoria.
Genova per il 25 aprile?
Come città medaglia d'oro al valor militare per il contributo alla resistenza organizza ogni anno importanti e numerose manifestazioni.
Perché a Sori?
Perché la nuova amministrazione, nella persona del sindaco Paolo Pezzana, si è dimostrata sensibile a temi come questi e ad iniziative culturali in generale fin dal momento dell'insediamento (maggio 2014).
Il museo del Risorgimento (ad esempio) ha dedicato una nuova sezione alla Guerra a il 25 aprile sarà aperto tutto il giorno. Oltre alle risposte istituzionali come reagisce la popolazione giovane a questo tipo di incontri ed appuntamenti?
In genere bene, se ben guidata. Ne segue che queste tematiche hanno bisogno di essere riproposte costantemente, soprattutto per una generazione come quella che sta crescendo ora, per la prima volta priva di memorie familiari dirette.
Ho visto che hai inserito realtà planetarie interpretando una sorta di resistenza globale alle ingiustizie, alle guerre e alle oppressioni di tanti popoli. Crede sia questo il nuovo spirito della resistenza contemporanea?
E`esattamente ciò che abbiamo immaginato e che volevamo creare: resistenza globale alle ingiustizie che assume oggi i connotati di resistenza culturale e socio-politica da parte di quei popoli che si trovano ancora oggi dalla parte sbagliata della realtà storica.
Musica e canto come espressione di Resistenza civile, politica, sociale e culturale, nelle sue varie declinazioni e nei suoi diversi momenti storici. Un filo che unisce simbolicamente uomini e donne che in situazioni e tempi diversi fra loro hanno cantato (per) la stessa libertà. Ognuno di loro ha un nome e una storia.
Lo spettacolo inizierà con una ninna nanna di una madre per il proprio figlio; quella stessa voce che ha cullato il riposo e la pace degli uomini.
Per questo all’inizio ascolteremo le parole di una madre a suo figlio appena nato. Possono essere le parole di ogni madre, in ogni tempo, in ogni parte del mondo, parole universali. Non gli nasconde le tante violenze del mondo, ma gli rivolge l’augurio più bello: quello di fare la sua parte per migliorarlo.
Da un’idea di Marco Bettuzzi a cura delle classi di Pratica e lettura pianistica del Conservatorio Paganini:
prof. Marco Bettuzzi, Paola Biondi, Debora Brunialti, Raffaella Lauro, Giuseppina Schicchi con la collaborazione del prof. Maurizio Ben Omar consulenza storica di Nicla Buonasorte.
Mercoledì 22 aprile 2015