Genova | una voce accreditata sul problema

Una dichiarazione di Gigi Borgiani direttore

della Fondazione Auxilium sul tema migranti

La Fondazione Auxilium interviene a beneficio di persone e famiglie che necessitano di aiuto in condizioni temporanee o permanenti

di Aldo Carpineti

Barcone di migranti
Barcone di migranti

La questione dei migranti è all’ordine del giorno e suggerisce alcune riflessioni. Siamo di fronte ad un fenomeno storico che richiama il passato quando migliaia di nostri connazionale hanno lasciato il paese in cerca di fortuna (o meglio di vita) in altri paesi oltreoceano, in Francia, in Germania. Oggi è il nostro paese, e non solo, a dover accogliere migranti e disperati.

Da un lato assistiamo impotenti e anche un po sgomenti alla tragedie del mare; le immagini di morte e sofferenza che giungono puntualmente nelle nostre case sono lo specchio di persone che fuggono per fame, per guerra, per miseria, per persecuzione. Dall’altra leggiamo con tristezza le notizie che dietro a questo migrare ci sono persone ed organizzazioni che sfruttano (a suon di dollari) la disperazione di chi scappa. In questi giorni conosciamo che anche in Italia ci sono persone senza scrupoli che lucrano sui migranti e la loro accoglienza. In mezzo ci siamo noi divisi tra chi si rende disponibile ad accogliere e chi invece non ne vuole sapere.

Siamo d’accordo che la soluzione della questione non è facile e che occorre un forte impegno istituzionale a livello internazionale. Innanzitutto occorre agire sulla cause e intervenire sulla cause che provocano le fughe. Occorre pacificare intere regioni che sono ostaggio di fanatismi, di lotte spesso fratricide fomentate dal gioco delle armi ( sappiamo che il mercato delle armi insieme a quello delle droghe è molto redditizio…); evitare il continuo sfruttamento di terre e risorse sistematicamente sottratte a chi ne ha il diritto; occorre non agevolare la corruzione di governi e funzionari…che purtroppo non stanno solo da una parte!…insomma qualcosa si potrebbe fare. Ma non possiamo aspettare le soluzioni continuando a permettere morti, sofferenze, latrocini. Se ci riteniamo persone dignitose appartenenti ad una società civile non possiamo accettare sconfitte che odorano di disumanità. Se tanti nostri connazionali hanno trovato fortuna all’estero perché non sentiamo il minimo dovere di restituzione. Teniamo innanzitutto conto che la maggioranza (se non tutti) di coloro che giungono nella nostra terra di Liguria a seguito degli sbarchi lascia l’Italia nel giro di pochi giorni. Vi posso offrire una testimonianza diretta. Nel mese scorso con altri collaboratori di Auxilium-Caritas siamo stati chiamati dalla Prefettura per accoglier un centinaio di profughi eritrei e dell’africa keniota e nigeriana. C’è voluto tempo perché dai volti scarni, impauriti e sofferenti di queste giovani persone ( la maggior parte erano minori non accompagnati) potesse sbocciare un timido sorriso segno di aver capito che l’odissea fino a quel punto patita poteva avere una sosta di serenità, di tranquillità. Non più le voci cattive di scafisti e trafficanti ma qualcuno (compresi gli agenti di polizia) che offriva sostanzialmente rifugio e pace. Questa persone, dopo la prima accoglienza, sono state ospitate in uno dei centri presenti in città. Ma di queste solo una coppia keniota e altri tre hanno chiesto asilo; gli altri nel giro di due giorni hanno lasciato la città. Ci sono realtà di ricongiungimento con parenti o amici già in Europa; c’è la consapevolezza che in Italia le opportunità di lavoro sono davvero scarse. Non conviene fermarsi. Secondo i dati al 31 maggio ( a livello nazionale) il numero delle domande di asilo è notevolmente inferiore al numero degli sbarchi e degli arrivi. Nel 2014 su 170mila sbarchi ci sono state 63.456 domande di asilo; molto meno della metà! Altro dato: su 35mila siriani arrivati nel paese solo 530 hanno fatto richiesta di asilo. Gli altri…spariti! Quelli che restano non rubano il lavoro; chi lo trova si adatta a lavori poco remunerati, con retribuzioni al di sotto della soglia di povertà. La cosiddetta società civile è sollecitata a non cedere a preconcetti, a chiusure e soprattutto a paure ma ad aprirsi a processi autentici di integrazione attuati con equilibrio nella certezza che solo insieme si può creare una convivenza giusta e pacifica.

A Genova Auxilium offre ospitalità attraverso la rete SPRAR (Il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) a 58 persone e a 4 nuclei familiari. Questi seguono un percorso per l’ottenimento dei permessi di soggiorno, frequentano scuole di italiano, sono aiutate nelle ricerca di piccoli lavori. La quota giornaliera erogata pro capite ( 34 €) comprende: il vitto/giornata alimentare; la cura igienica e sanitaria di ciascuno, la cura degli ambienti di ospitalità; la copertura degli operatori che seguono il percorso di ciascuno, biglietti bus; a ciascun ospite viene dato 2,50€.

Gigi Borgiani, direttore Fondazione Auxilium

Domenica 7 giugno 2015