di Aldo Carpineti
Sono stato rimproverato perché nei trascorsi articoli ho fatto un raffronto tra umanesimo e tecnologia e non fra umanesimo e scienza come, mi dicono, sarebbe stato più opportuno, calzante e consono alla stessa storia dell’uomo.
In realtà la scelta della tecnologia come termine di paragone è stata fatta di proposito, perché è proprio la tecnologia che ha rivoluzionato il mondo di questi ultimi decenni.
Discorso diverso è quello della scienza. Invero il termine scienza è talmente totalizzante da essere capace, forse, di includere anche lo stesso umanesimo. Anche lo studio filosofico e quello psicologico ed altri (che oggi si potrebbero definire softskills) hanno basi scientifiche e possono essere inclusi nella scienza, la scienza psicologica, la scienza filosofica e via dicendo.
Se poi con scienza vogliamo fare riferimento a ciò che più tipicamente è matematica, fisica e chimica, osserviamo che queste materie sono strettamente interconnesse con l’uso del nostro cervello, tanto da parlarsi abitualmente di fisica e chimica di esso. Anche il pensiero, in quanto viene dai nostri gangli cerebrali, ha una genesi materiale. Al tempo stesso per realizzare scoperte scientifiche o definite tali, bisogna anzitutto e prima di tutto pensare, scegliere, valutare cioè fare della filosofia.
Al contrario di umanesimo e tecnologia, umanesimo e scienza hanno contenuti fortemente collegati, che non è nostra intenzione scindere, anzi semmai scegliamo la strada di provarne i frequentissimi nessi: la teoria della relatività di Einstein è una conquista matematica, fisica e filosofica al tempo stesso.
Sabato 6 ottobre 2018
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