La classicità greca traspare nelle opere dello scultore terruggese Giorgio Cavallone

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Genova | artisti al monferrato classic festival arte

La classicità greca traspare nelle opere dello
scultore terruggese Giorgio Cavallone

Ha esposto ai concerti del Monferrato Classic Festival di Sabrina Lanzi

di Maria Grazia Dapuzzo

Scultura esposta in Coniolo Monferrato
Scultura esposta in Coniolo Monferrato

Ho conosciuto Giorgio Cavallone molti anni fa in occasione di una bipersonale mia e di Silvio Manzotti a Casa Montanari nella città di Moncalvo. Sto parlando dei primi anni '90, precisamente nel 1994. Cavallone, di origine greca dalla parte di mamma, già allora era un personaggio molto caratteristico per il suo aspetto esteriore, con un’enorme barba folta.

Dopo diversi anni mi sono trovata a esporre con Lui nel teatro «Le Muse» di Terruggia, nel 2016. Io ero stata invitata dalla Pro Loco, Lui giocava in casa.

Giorgio Cavallone, infatti, è nato a Terruggia (Al) nel 1946. Restauratore, scultore, pittore, ha studiato disegno ornamentale alla scuola Leonardo Bistolfi di Casale Monferrato e restauro ligneo in un corso di specializzazione. Ha svolto la sua attività nel restauro di antichità.

Giorgio Cavallone è stato definito, dagli addetti ai lavori, uno scultore esperto e originale, che ha sempre avvantaggiato il legno e i metalli per elaborare i sui lavori, solo nel 1976 si è avvicinato alla «pietra da cantoni» creando opere figurative veramente interessanti.

In seguito ha sperimentato tecniche raffinatissime utilizzando materiali tipici del restauratore, realizzando con la «pietra da cantoni» opere di grande fascino e potenza. Scrivono di Lui: «Cavallone supera il concetto di scultura attraverso la realizzazione di opere che vedono la pietra, modificata e riproposta sotto altra veste, plasmata dalle mani dell’artista che lasciano un segno tangibile e visibile».

Nel 2006 a Casale Monferrato Giorgio Cavallone ha ricevuto il premio «Palma d'oro» perché è stato riconosciuto dalla giuria un «valido restauratore e creatore di opere di pregio».

Di lui sono stati scritti commenti lusinghieri; è stato definito «un prezioso conservatore di cose belle», «attento al passato e al presente, importante artista-artigiano capace di fondere il mito greco con l’umanesimo delle terre di Monferrato».

La nota critica d’arte Giuliana Romano Bussola, ha definito Cavallone un «personaggio eclettico, dai mille interessi», un restauratore che «ha il merito di operare senza modificare l’essenza dell’opera che gli viene affidata». Come pittore «ha uno stile personale, con una tecnica mista, pensata mentre crea, evocando ricordi dissolti nel tempo»; «richiami vaghi, in un’arte complessa, fra astrattismo lirico e felicità di colori».

Dal 2019, le opere in «pietra da cantone» di Giorgio Cavallone sono in esposizione permanente a Rosignano Monferrato, in occasione del quinto anniversario del riconoscimento Unesco de «Il Monferrato degli Infernot», parte del sito «I Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato».

Le opere in esposizione permanente, realizzate da Cavallone, sono nella pietra arenaria o «blocchi di pietra da cantone» tipica del Monferrato Casalese, elemento geologico naturale, costituente, sottostante ed emergente tra le colline del territorio. Queste opere rappresentano figure mitologiche e in esse si percepisce la classicità greca propria delle sue origini. In esse «la Pietra da Cantoni viene come rigenerata e ne scaturiscono figure di anamorfic art, volti e corpi che paiono provenire da tempi remoti».

Lo scultore Giorgio Cavallone ha esposto in borghi affascinanti del Monferrato che costituiscono un’eccellenza di questo territorio; Io ho avuto il piacere di invitarlo, con le sue opere, durante i concerti del Monferrato Classic Festival, di cui curo la sezione Arte e di avere ancora le mie opere esposte accanto alle sue, al Castello di Casale Monferrato.

Sabato 12 dicembre 2020

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