La straordinaria vicenda di Niccolò Calvi di Bergolo al Castello di Piovera

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Genova | artisti al monferrato classic festival arte

La straordinaria vicenda di Niccolò Calvi
di Bergolo al Castello di Piovera

L’arte è dare forma all’invisibile; la Geometria è intesa come il principio fondamentale della vita e dell’universo. Le forme essenziali quadrato cerchio triangolo sono le basi di partenza sulle quali lavora

di Maria Grazia Dapuzzo

Niccolò Calvi di Bergolo, Maria Grazia Dapuzzo e Giuliana Romano Bussola
Niccolò Calvi di Bergolo, Maria Grazia Dapuzzo e Giuliana Romano Bussola

Come avevo promesso ai lettori di Reteluna Genova inizio questa rassegna degli artisti espositori ai concerti del Monferrato Classic Festival, con Niccolò Calvi di Bergolo.

Artista che ho avuto il piacere di conoscere vent'anni fa quando ho iniziato a esporre le mie opere al castello di Piovera, in occasione dell'annuale mostra «Fossili moderni».

La prima volta che l'ho incontrato è stata nel parco del suo castello e subito ho costatato la sua poliedricità culturale. In seguito sono rimasta sorpresa dall'enorme quantità di materiale da lui prodotto e sto parlando di grandi quaderni contenenti disegni ognuno differente dall'altro che lui poi traduce in opere in vari materiali.

In occasione di un convegno a Palazzo Guasco in Alessandria io ero seduta accanto a lui e ho avuto modo di vederlo disegnare su un taccuino forme sempre diverse che costituiscono un linguaggio e che gli sono trasmesse dalle «presenze» del Castello, come lui stesso mi ha riferito.

Di seguito riporto la biografia di quest’affascinante personaggio e grande artista di arti visive.

Niccolò Calvi di Bergolo nasce a Torino. Vive e lavora al castello di Piovera (AL) dove arriva da Milano nel 1967.

È l’inizio di una straordinaria vicenda, per dare una possibilità di convivenza alle grandi passioni della sua vita: natura, terra, agricoltura, arte grafica e scultura.

Egli pensa al Castello come contenitore di quanto la sua inesauribile creatività produce e le sue mani sono capaci di realizzare.

Migliaia di disegni, centinaia di strutture in carta e legno, decine di sculture di marmo, acciaio, ferro, il risultato di un’incessante ricerca e lavoro: il suo patrimonio intellettuale che offre agli altri con la semplicità di un autentico artista.

L’arte è dare forma all’invisibile; la Geometria è intesa come il principio fondamentale della vita e dell’universo. Le forme essenziali quadrato cerchio triangolo sono le basi di partenza sulle quali lavora e sulle quali prendono forma infinite combinazioni complesse e dove ciò che è piccolo può dilatarsi a dimensione di struttura monumentale, di architettura funzionale, di totem, nella dimensione definitiva in rapporto a una funzione immaginabile.

Con l’omogeneità stilistica che lo contraddistingue Niccolò Calvi trasforma la sua pulsione creativa in immagine e oggetto, la cui inevitabile sensazione di precarietà aggiunge suggestione e tensione a forme decifrabili e indecifrabili.

Nel 1960 ha presentato «Strutture geometriche» abbinate a elementi di Lucio Fontana al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano.

Nel 1997 ha realizzato una mega installazione in movimento in occasione del Salone Musicale al Lingotto di Torino.

Ha esposto in personali e collettive a Milano, Genova, Roma, Parigi, Sanremo, Asti, Alessandria, Acqui, Vigevano, Portovenere, Vignale Monferrato, Cellamonte e Casale Monferrato. È stato assistente del prof. Mario Antonio Arnaboldi come cultore della materia al Politecnico di Architettura a Milano.

Tiene laboratori di arte emozionale e organizza annualmente, da vent'anni, la rassegna di scultura contemporanea «Fossili Moderni» presso il Castello di Piovera.

Domenica 29 novembre 2020

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