Tra le colline monferrine in Cereseto vive la pittrice Nadia Beltramo

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Genova | artisti al monferrato classic festival arte

Tra le colline monferrine in Cereseto
vive la pittrice Nadia Beltramo

Ha esposto ai concerti del Monferrato Classic Festival di Sabrina Lanzi

di Maria Grazia Dapuzzo

"Ricordo" della pittrice Nadia Beltramo
"Ricordo" della pittrice Nadia Beltramo

Con questo articolo sulla pittrice Nadia Beltramo concludo una prima rassegna settimanale sugli artisti che hanno esposto, negli anni scorsi sino ad oggi, durante i concerti del Monferrato Classic Festival, in varie località del territorio del Monferrato.

Per me è stato un percorso interessante che inizialmente mi ha portato a interragire con i vari artisti espositori, presentandoli con le loro opere al pubblico dei concerti e in un seconto tempo a scrivere e pubblicare gli articoli-biografie su di loro, presentandoli ai lettori del giornale genova.reteluna.it

Tengo a precisare che, non ritenendomi una critica d'arte, mi sono limitata a raccontare della vita degli artisti e del loro percorso artistico, riportando eventuali recensioni di critici d'arte riconosciuti, sperando con questo lavoro certosino di aver fatto cosa gradita ai lettori.

La pittrice Nadia Beltramo che oggi vi presento è nata a Casale Monferrato nel 1972; artista autodidatta, vive in Cereseto tra le colline monferrine.

Così si racconta «Sin da piccola imparo ad amare l'arte e i colori e, tra i quindici e i diciassette anni, partecipo ad alcune Mostre locali con i miei primi dipinti ad olio, dopodichè alcuni eventi nella mia vita mi tengono lontana dal mondo della pittura. Lontana sicuramente non dalla passione per essa, che negli anni continuo comunque a coltivare e a sentirla come profondamente parte di me stessa. Infatti, finalmente, nel 2015 (in seguito ad un sogno) la grande spinta e decisione di riprendere a dipingere, sostenuta dalla mia famiglia e dagli affetti più cari!».

Continua scrivendo «Quando mi metto davanti alla tela, lascio che la mia mano si muova seguendo le vibrazioni che mi arrivano dai colori, dalle luci e dalle ombre che naturalmente si manifestano mentre si asciugano, in un susseguirsi di pennellate istintive in costante dialogo con la parte più vera di me stessa. È un lasciarmi andare, libera dai vincoli dettati dalla ragione che accompagnano, sovente, la vita quotidiana. Dipingere mi permette di connettermi con i piani più sottili del mio Essere ed è fonte di continua scoperta e crescita, oltre che esserne espressione».

«I miei quadri rappresentano principalmente nature selvagge e incontaminate, profondità marine, nebulose e galassie, nelle quali però appaiono, immancabilmente volti, animali e portali di luce che invitano chi guarda a entrare e ad andare oltre il conosciuto, facendosi così messaggio e manifestazione del mondo dell'invisibile. Un mondo di cui mi sento tramite e strumento e che con gioia e umiltà amo trasporre sulla tela».

«Prediligo usare colori acrilici e a olio, con qualche incursione nell'uso di elementi materici come la sabbia e, particolarità che accompagna spesso i miei dipinti, l'unione tra pittura e poesia, dove l'ispirazione e le percezioni partono da e con il pennello e arrivano alla penna, come in una sorta di completamento e fusione tra colori e parole».

Nadia Beltramo ha partecipato a numerose mostre collettive tra le quali nel 2016 «Lev Tolstoj e l'Italia» a cura di Roberto Coaloa presso la prestigiosa Villa Vidua in Conzano (AL), «Mosaico» e «Tavolozze settembrine» quest'ultime organizzate dal Circolo Culturale «P. Ravasenga» in Casale Monferrato.

Del 2017 è l'esposizione «Arteinfiera - Confini nascosti» e dell'anno sucessivo è «Paratissima Torino».

Del 2018 e 2019 sono da ricordare le edizioni della collettiva «Rossociliegia - nel Cuore del colore» in Cereseto presso la biblioteca civica, di cui la Beltramo è stata ideatrice e curatrice coadiuvata per la presentazione dal critico d'arte P. Panelli; inoltre, sempre in Cereseto, ha creato la Rassegna d'Arte Contemporanea «BiblioArte», l'Arte in biblioteca (quando gli Artisti raccontano le loro opere come libri aperti).

Nadia Beltramo ha esposto alla Tenuta «Tenaglia» in Serralunga di Crea con la mostra personale «Impressioni dall'infinito» e ha definito la sua espressione artistica «Impressionismo astrale». La mostra è stata presentata dal noto pittore e critico d'arte Piergiorgio Panelli.

Nel 2019 ho invitato Nadia Beltramo a esporre i suoi quadri in Quargnento nell'Auditorium, ex-chiesa della SS. Trinità, durante i concerti del Monferrato Classic Festival. Sempre dello stesso anno è la mostra personale «Vibrazioni» in Alessandria presso il Museo Etnografico «C'era una volta» con la presentazione del critico d'arte Piergiorgio Panelli.

Di lei è stato scritto «Le sue opere rappresentano principalmente spazi e profondità cosmiche, ricche di scenari fortemente carichi di energia e dove è sempre costante la ricerca dell'armonia e dell'equilibrio, non solo cromatici. Ipnotici giochi di luce poi, invitano chi guarda ad entrare nel dipinto stesso e ad andare oltre il conosciuto, i limiti della mente razionale e le apparenze, alla ricerca di un qualcosa dentro se stessi, facendosi così anche messaggio e manifestazione del mondo dell'invisibile. Un mondo di cui l'artista si sente strumento e che, con costante attenzione e sensibilità, traspone sulle sue tele».

Leggiamo ancora «Ha sviluppato un suo personale stile, attingendo al cuore e all'anima della corrente impressionista, dipingendo unicamente con le dita. Lontana dai rigori dello studio esasperato della tecnica e della prospettiva, alla costante ricerca della luce e del Vero, i suoi paesaggi non sono, però, gli angoli bucolici della vita di campagna o le scene di vita quotidiana, ma si spostano in luoghi dove i confini tra dimensioni si annullano. Spesso inoltre, unisce pittura e poesia, in cui quest'ultima racconta il quadro e lo accompagna, in una sorta di intimo completamento».

«Le opere dell'autrice attingono all'anima concettuale e tecnica dell'Impressionismo, per poi trovare una cifra cromatica e stilistica personale e contemporanea, usando unicamente le dita come pennelli e unendo ad essi la poesia, divenendone parte integrante».

«Dipinti che raccontano di mondi e paesaggi solo apparentemente lontani, ma che in realtà possiamo ritrovarli dentro noi stessi, invitando ad andare oltre le apparenze, i giudizi e i limiti della mente razionale, alla scoperta della vasta ricchezza del Cuore, in un viaggio interiore affascinante e pieno di sorprese».

Domenica 23 maggio 2021

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