di Aldo Carpineti
C’è al mondo chi si considera un aiutatore, e ritiene il resto della gente gli aiutati.
Ora, osservando che anche quelli che fanno parte della categoria degli aiutatori hanno spesso (e più degli altri) bisogno di essere aiutati a loro volta, potrebbero almeno avere il buon gusto di non far pesare al prossimo il carico della propria missione.
L’aiuto è una cosa reciproca, e tante volte viene dato in maniera tale da non essere nemmeno riconoscibile. E sia benedetto chi non lo fa riconoscere.
Niente di peggio che far sentire gli altri degli aiutati stabili. Il rapporto umano è una realtà che deve stare alla pari. Soltanto facendo vivere il prossimo sul nostro stesso piano compiamo azioni utili.
Nessuno nega che in certi momenti della propria vita si possa aver bisogno di aiuto e che, per certi sfortunati, questi momenti possano anche protrarsi. Ecco, il migliore aiuto che si possa dare in queste circostanze è conservare il rapporto di parità, a livello di dignità, ma anche a livello di sensazioni, tra l’uno e l’altro. Non si dice che non si debba aiutare, anzi tutt'altro, ma mai come in questa funzione sono indispensabili requisiti di intelligenza e di tatto. Laudato sia chi riesce a vivere il rapporto umano in questo modo.
Sabato 8 dicembre 2018
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