di Aldo Carpineti
Il Professor Eugenio Capozzi, docente di Storia Contemporanea all'Università degli Studi di Napoli dice che il lockdown generale è gia stato deciso a tavolino da tempo, che tutte le oscillazioni di queste settimane sono soltanto gioco del poliziotto buono o cattivo, tattica per imporre la decisione gradualmente, testando volta a volta le reazioni. Che il progetto è chiaro, non ha niente a che vedere con la situazione sanitaria, che è sotto controllo (salvo le solite inefficienze locali). Ed è già pianificato, è tutto politico: un esperimento di ri-disciplinamento autoritario della società funzionale ad un modello ben preciso: distruggere quel che resta della piccola e media impresa, del terziario autonomo degli spazi di formazione, socialità e cultura e sostituirli con consumi intrattenimento didattica e socialità integralmente digitalizzati.
E prosegue in un lungo discorso aggiungendo motivazioni e dettagli; è un attimo: le chat si scatenano sull'argomento, c'è chi da ragione a Capozzi e chi gli oppone che la sua è una interpretazione non supportata da prove e quindi non possiede i requisiti della credibilità.
Partecipo al dibattito sulla chat di un gruppo di appassionati di politica e sociatria, cui mi aggiungo di tanto in tanto. Scrivo che, pur rendendomi conto che stiamo vivendo un momento difficilissimo, una legge fisica vuole che ad ogni forza ne corrisponde un'altra uguale e contraria (questa volta positiva ed utile). Ricordo i contenuti anche etimologici della parola Resilienza (da re -salio, salgo di nuovo) considerata oggi di moda ed invece significativa della capacità umana di risalire la china o addirittura l'abisso e rivedere l'aurora e poi l'alba ed infine una giornata di pieno sole.
In risposta mi si accusa di essere andato fuori tema, mi si dice che resilienza vuol dire resistenza, rispondo che non è così. Resilienza è la capacità di rialzarsi dopo essere caduto. Mi contraddicono anche sulla etimologia, resilienza deriverebbe dal verbo resiliere.
C'è chi si schiera dalla mia parte citando l'Accademia dellla Crusca e chi dalla parte opposta citando Salvestroni. Una bagarre.
Concludo dicendo che io non posso scalzare i grandi della Terra dai loro cadreghini, ma comincio da quello che posso fare. Se questo diventa un principio generale la rivoluzione è bell'è fatta: su questo bisogna lavorare. Tutti siamo chiamati ad impegnarci.
Mercoledì 25 agosto 2021
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