Il fascino della nostra città ho inviato a mia figlia foto del centro e di Nervi

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Genova | con quella faccia un po così

Il fascino della nostra città ho inviato
a mia figlia foto del centro e di Nervi

Ed in Giulia si è fatta strada l'idea di trascorrervi un periodo di vacanze

di Aldo Carpineti

Cortile di Palazzo Ducale
Cortile di Palazzo Ducale
Scorcio di Piazza De Ferrari
Scorcio di Piazza De Ferrari
Dalla passeggiata di Nervi
Dalla passeggiata di Nervi

Davvero noi genovesi ce la mettiamo tutta per confermare in giro per il mondo la convinzione che la nostra città sia poco accogliente ed il nostro carattere scarsamente agreable... Di essere sgroessi ci facciamo quasi un vanto. 

Con tutto ciò Genova riesce a rappresentare un richiamo forte, in termini di fascinosi sentimenti, soprattutto per chi abbia qui qualche riferimento della propria storia famigliare o qualche ricordo di trascorsi ancorché fugaci passaggi. 

Ne ho avuto conferma in questi giorni, allorché ho mandato a mia figlia qualche foto del centro (De Ferrari e Palazzo Ducale) e poi di Nervi. E subito in lei si è fatta strada l'idea di passare qui alcune giornate nella prossima estate. 

Difficile anche a me dire quale rapporto Giulia possa avere con Genova, di quali sfumature possa essere la qualità del suo sentire nei confronti della nostra città... vero è però, che cinque o sei mesi fa, quando presi in considerazione l'idea di andare ad abitare definitivamente a Viareggio vendendo casa qui e acquistandone una in Versilia, lei mi disse: *Devi abitare dove ti senti più a casa, e certo la casa di Genova è un tesoretto... pensaci*. 

Posso avere idea che quando questa casa di Salita Multedo diventerà sua potrà usarla come meta di scorribande saltuarie con gli amici e di brevi vacanze liguri. Non credo certo che diventerà posto di stabili periodi di residenza. Eppure l'idea paventata di staccarsi del tutto da qui sembrò anche a lei da non prendere troppo alla leggera. 

Sembra cioè che Genova eserciti un fascino sottile, un angolo del proprio animo da conservare in ogni caso, una sorta di richiamo da non perdere mai del tutto. Qualcuno, tanti anni fa, durante il servizio militare, parafrasando la canzone di Paolo Conte allora appena uscita, mi disse che io avevo davvero... *la faccia un po così*. E questo aspetto un po così non del tutto facile da interpretare ma sottilmente interrogativo rappresenta proprio un risvolto che ci connota e ci rende punto di curiosità altrui. 

Una curiosità che val la pena di coltivare, un lato di noi che può rappresentare ragione di avvicinamenti simpatici ed anche utili, quando l'utilità sia intesa in tutti i modi più leciti. E forse al di là della maestosità riconosciuta della Superba, proprio questo nostro indefinito è quanto induce tanti oggi ad avvicinarci ed annoverarci fra le conoscenze gradite. Un significato di modernità forse (pur nella nostra antichità) dal momento che oggi i sentimenti totalizzanti non sembrano più fra i preferiti. 

Mercoledì 26 maggio 2021

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