Il fotografo casalese Marco Coppo ritrattista, paesaggista e grande viaggiatore

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Genova | artisti al monferrato classic festival arte

Il fotografo casalese Marco Coppo
ritrattista, paesaggista e grande viaggiatore

Ha esposto ai concerti del Monferrato Classic Festival di Sabrina Lanzi

di Maria Grazia Dapuzzo

Burma, grande ritratto fotografico di Marco Coppo
Burma, grande ritratto fotografico di Marco Coppo

Questa fine settimana vi voglio presentare Marco Coppo un fotografo professionista che vive e lavora a Casale Monferrato.

Dalla sua biografia si evince che «Marco seguendo le orme del padre inizia a fotografare molto giovane. Gli inizi della sua attività sono dedicati alla fotografia di cerimonia, in modo particolare ai matrimoni. Questo gli permette di imparare il rispetto delle richieste e delle necessità dei singoli clienti ed è anche un'ottima palestra per affinare la sua tecnica fotografica».

«Dopo alcuni anni, grazie ad un'amica che apre una scuola di danza, Marco Coppo inizia a catturare i ballerini sia sul palco sia in differenti location, immortalando la leggerezza, l'eleganza e la tenerezza. In breve la danza diventa il centro principale del lavoro di Marco, che oggi segue circa trenta scuole di danza. Questa specializzazione lo porta a muoversi attraverso tutto il nord dell'Italia in occasione di saggi, concorsi, spettacoli e stages».

«La sua speciale dimestichezza nell'immortalare le persone e le emozioni del mondo della danza lo aiuta nella realizzazione delle foto della sua seconda grande passione: il viaggio. Ecco come nascono gli intensi ed emozionanti ritratti, catturati in giro per il mondo, specialmente in luoghi che mantengono un delicato bilanciamento tra passato e presente, dove è ancora possibile percepire, nello sguardo di un bambino o nelle profonde rughe scavate dal tempo, una spontaneità che difficilmente possiamo ancora incontrare nei luoghi dove noi viviamo».

«Il grande fotografo Robert Doisneau diceva: “Cerco di catturare la realtà non per quello che è, ma per quello che vorrei che fosse”. Marco Coppo cerca di fare lo stesso. Ecco allora che i soggetti ritratti da Marco mostrano una bellezza speciale che non risiede nei volti e nei corpi delle persone, ma nei loro occhi, nelle loro rughe e nei loro sorrisi. In ogni scatto la loro condizione, anche se talvolta di miseria, si trasforma in un'immagine di grande fascino e bellezza. Le immagini di Marco hanno ottenuto nel corso degli ultimi anni riconoscimenti e premi in Italia, Slovenia, Turchia e Australia».

«La sua testardaggine nel definirsi un ritrattista non gli ha impedito di pubblicare due libri dedicati al paesaggio monferrino». Marco Coppo scrive di lui «Nel corso degli anni ho dedicato molte energie per creare un grande archivio fotografico dedicato alla mia regione, che è sfociato nella pubblicazione di due libri Monferrato/Autunno e Monferrato/Primavera».

Nell'aprile 2019 ho invitato Marco Coppo a esporre i grandi ritratti in Quargnento, paese di Carlo Carrà, durante i concerti del Monferrato Classic Festival e nel novembre dello stesso anno Marco ha esposto sei grandi vedute fotografiche, equiparabili a dipinti come del resto anche i ritratti, nelle Sale Chagall del Castello di Casale Monferrato nella collettiva «MCF Arte 2019 espone».

Riporto la descrizione, scritta da Marco Coppo, dei sei grandi ritratti che abbiamo esposto nella Chiesa della SS. Trinità in Quargnento perché ritengo possano spiegare meglio del fotografo-artista e viaggiatore di cui racconto.

Marco Coppo mi ha scritto questo pro-memoria perché io potessi spiegare le sei grandi fotografie-quadri al pubblico dei concerti in Quargnento poiché Marco, sempre in giro per il mondo, non ha potuto essere presente. Il pubblico si è dimostrato molto attento e interessato.

1 - Cotonou (Benin) scolaretta fotografata durante un viaggio che aveva come meta la missione delle suore salesiane di Suor Maria Antonietta. La foto è stata scattata in un piccolo villaggio alla periferia di Cotonou, durante una giornata in cui le suore stavano distribuendo i fondi dei micro crediti.

2 - Dallol, regione della Dancalia, nord dell'Etiopia. Questa era la nostra guida armata, che ci ha accompagnato nella regione, che è tuttora calda per via dei problemi al confine con l'Eritrea. I colori sono dovuti a un vulcano imploso, che, non riuscendo a formarsi come vulcano vero e proprio, ha creato in questa zona dove zolfo, minerali vari e sostanze acide hanno creato una tavolozza di colori che lascia senza fiato.

3 - Monaco buddista nel monastero di Bodnath, vicino a Katmandu (Nepal). Luoghi di pace, si resta cullati dalle sonorità tipiche e ipnotiche delle loro liturgie.

4 - Scolaresca nei pressi del lago Inle in Birmania. In viaggio è un super cliché fermarsi presso le scuole a portare qualche regalo, come matite quaderni etc. Naturalmente in cambio si assiste alle lezioni, che ci portano indietro nel tempo.

5 - Bambina nei pressi di Gandruk, nel Nepal. Uno dei tanti villaggi che s’incontrano durante i primi approcci al giro dell'Annapurna (che noi abbiamo solo iniziato, non siamo dei grandi trekker...) Il bello è che arrivando a piedi si riesce ad avere un approccio molto semplice e umano.

6 - Giovane novizio in un monastero a Niaung Shwe, nei pressi del lago Inle in Birmania. I giovani monaci stavano recitando delle lezioni, ma la nostra presenza era un simpatico diversivo alla... noia dei mantra e quindi ci cercavano in continuazione con lo sguardo.

Sabato 30 gennaio 2021

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