di Francesca Camponero
Non è simpatico essere autoreferenziali, ma essere un redattore di questo "giornale" mi dà l'opportunità di presentare questa mia ultima fatica a cui ammetto di tenere molto.
Dopo un anno di insegnamento all'Istituto di Alta Formazione Coreutica di P. zza Dinegro a Genova, in cui sono stata docente di Storia della danza e e metodologia dell’ approccio storico, ho pensato che fosse importante che tutte le lezioni svolte venissero catalogate e racchiuse in un testo che sarebbe poi servito gli anni a seguire alle allieve dell'Istituto, ma soprattutto a chi è interessato ad approfondire la materia della danza e appunto la sua storia nel corso dei secoli fino, naturalmente, ai giorni nostri.
Un volume unico sarebbe stato un pò "pesante", per questo ho scelto di dividere il testo in quattro volumi: il primo tratta dalle Origini della danza fino al Romanticismo, il secondo dal Ballo Excelsior ai Ballets Russes, il terzo si occupa di danza moderna partendo dalla filosofia di Delsatre fino al coreografo americano Merce Cunningam, mentre l'ultimo volume parla dei protagonisti del Neoclassicismo della danza, da non confondere naturalmente con quella tendenza culturale sviluppatasi nel '700 come contrapposizione agli sfarzi Barocco.
La storia di questa meravigliosa disciplina, che è una delle Arti più antiche, nasce in contemporanea con la voglia di esprimersi. In seguito, proprio come la musica, si sviluppa in modi diversi in base all'epoca e alla sua cultura. Accompagna la storia della civiltà a partire dall'epoca preistorica fino al consolidamento delle prime civiltà. Nel corso dei secoli è sempre stata lo specchio della società, del pensiero e dei comportamenti umani.
Il mio viaggio conduce i lettori dall'istinto primordiale di ballare fino alle danze più evolute e raffinate delle civiltà greca e romana, per seguire nel Medioevo, fino al Rinascimento, per arrivare agli sfarzi della Corte di re Sole, raccontando aneddoti e curiosità. Sarà il Romanticismo, che segna una nuova epoca anche in letteratura, in cui vedremo il grosso cambiamento anche nella danza con l'invenzione delle scarpe da punta e del tutù.
Il percorso continua nel secondo volume partendo dal balletto che negli anni che seguirono il 1871 si ispirò a temi grandiosi accogliendo il linguaggio popolare e che racconta le lotte di inventori e scopritori contro le forze del male che vorrebbero fermare il corso della civiltà, il Ballo Excelsior. Fino ad arrivare alla folgorante la stella di Diaghilev, l’uomo che senza essere musicista, nè coreografo, nè scenografo si incarica di porre le premesse per la nascita del balletto moderno e dà vita al più fecondo movimento teatrale del XX secolo.
Sarà l'americana Isadora Duncan nei primi '900 a cambiare volto alla danza a favore di nuove espressioni corporee. Il danzatore sarà più libero nell'esprimersi e l'improvvisazione sarà un nuovo strumento per la creazione coreografica, una tecnica di ascolto del proprio corpo e dell'ambiente, una vera e propria espressione del movimento naturale.
Ma c'è anche chi invece rimarrà legato alla tradizione prediligendo eleganza, rigore, raffinatezza estreme che sono le caratteristiche di uno stile che supera ogni moda per attingere una perfezione atemporale: il neoclassicismo. Un genere che vede protagonista un russo naturalizzato americano, George Balanchine. Il coreografo si avvarrà infatti del tradizionale bagaglio tecnico del linguaggio coreografico accademico, utilizzandolo con una maggiore libertà di scrittura e introducendo nuovi passi e nuove figure.
Oggi lo svilluppo della danza è ancora in continua evoluzione, pari passo con lo sviluppo culturale dell'uomo moderno e siamo certi che ci sarà ancora tanto da vedere e di cui scrivere. Ma io mi sono fermata all'ultimo grande coreografo ancora vivente, John Neumeier, direttore dell'Hamburg Ballet, che ho avuto il piacere di conoscere personalmente.
I volumi sono pubblicati da GEDI - Gruppo Feltrinelli e si acquistano su: ibs.it, Feltrinelli.it, Amazon.it.
Venerdì 3 luglio 2020
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