di Maria Grazia Dapuzzo
Ho conosciuto Gabriella Oliva al Castello di Piovera durante l'inaugurazione dell'annuale mostra «Fossili moderni» e subito è nata una vera amicizia fatta di scambi e collaborazioni.
Ho trovato interessanti le sue sculture e in seguito ho deciso di presentarle durante i concerti del Monferrato Classic Festival, di cui come già sapete sono la responsabile della sezione Arte.
Gabriella Oliva è nata a Genova, dove ha conseguito la maturità scientifica. In seguito ha frequentato il liceo artistico seguendo i corsi serali, specificamente i laboratori di disegno, grafica, anatomia e discipline plastiche; quest'ultimo laboratorio le ha «aperto un mondo».
Così ama raccontarsi: Ho iniziato copiando con l'argilla calchi di opere di artisti famosi; il confronto con gli artisti del passato è per me uno stimolo, una sfida. Fonte di riflessione e di ispirazione sono stati tra gli scultori: Archipenko, Metzinger, Moore e tra i pittori Koloman.
Prosegue: Ho cercato negli anni del liceo di utilizzare ogni tipo di materiale e le tecniche specifiche. Per un anno mi sono perfezionata nella lavorazione del marmo dalla scultrice Luisa Caprile (avendo però già eseguito in piena autonomia due lavori in marmo: Fantasie di linee e Narciso).
Continua parlando dei vari materiali che utilizza e in massima parte riciclati: carta (cartapesta), linoleum, scarti di legno, di pelli e marmi. L'argilla la utilizza solo per i bozzetti quando ha dei dubbi o perplessità e afferma «non ti puoi permettere errori nello scolpire, gli sbagli sono irrimediabili l'opera va riequilibrata».
Nel laboratorio della Caprile ha eseguito tre o quattro opere in argilla: «Woman?» (torso di donna colorato con la tecnica dell'ingobbio); Gabriella Oliva spiega che ad opera finita quando l'argilla ha la durezza così detta «a cuoio» si colora con strati di argilla liquida cui si sono aggiunti ossidi o pigmenti colorati, in seguito l'opera è fatta asciugare e cotta al forno. Dice che spesso, dopo la cottura a fuoco, i risultati non sono soddisfacenti e a maggior ragione per la ceramica; sostiene che è nel suo carattere avere la situazione sotto controllo e che comunque preferisce scolpire il legno o il marmo che plasmare l'argilla.
Racconta che in una sua personale, presso l'Associazione Satura a Genova, un collezionista di sculture africane ha osservato che non ha uno «stile personale»; Gabriella gli ha risposto «Io non sono più quella di ieri, so cosa sono oggi, non so cosa sarò e farò domani».
Un libro, una poesia, riflessioni sulla società sono uno stimolo per le sue opere. Quella che diventerà un'opera le si presenta come un'immagine dettagliata in tutti i suoi particolari, materiale compreso.
Le opere con cui ha voluto denunciare gli aspetti negativi della nostra società sono «Afflizioni africane», «Sempre+sempre-accoglienza» quest'ultima opera segnalata per i contenuti a «Quarto Pianeta» nel 2017, «www. Seed Bank.net», «Estetic Factory», queste ultime esposte al Castello di Casale Monferrato e «I bersagli» installazione nella quale ha voluto denunciare l'escalation dei morti civili, dalla prima guerra mondiale ai nostri giorni.
Gabriella Oliva rileva che nelle sue opere, in forma stilizzata, è rappresentata spesso la figura femminile: «Two Women» opera in legno cirmolo e colori acrilici (la figura a sinistra rappresentata la Madonna Angelicata stereotipo del femmineo, a destra una donna con burka a rappresentare la negazione della libertà in società maschiliste o teocratiche, nella vista posteriore della scultura, in netto contrasto, le sinuosità femminili sono evidenti a rappresentare il diritto di «essere»). In un'altra opera «Dark Lady» di legno cirmolo e colori acrilici, il volto della donna è a metà incompleto a rappresentare il lato oscuro, nascosto della donna, da qui il titolo.
Gabriella Oliva dal 2010 ha esposto in numerose mostre collettive e personali a: Santo Stefano Belbo, Rivalta Bormida, Arenzano, Genova, Nervi, Savona, Ivrea, Cuorgnè, Cerveteri, Siena, Camogli, Milano, Padova, Budapest, Vignale Monferrato, Lu Monferrato, Casale Monferrato e Cellamonte.
Ha il laboratorio nella sua casa a Rivalta Bormida (Al).
Mercoledì 9 dicembre inaugura la mostra personale «Passaggi» presso l'Associazione Artistica Casana 11 a Genova.
Domenica 6 dicembre 2020
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