Labar al Museo Civico di Moncalvo e la Nostalgia del Mare nei suoi dipinti

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Genova | Mostra di pittura presso il museo civico di moncalvo

Labar al Museo Civico di Moncalvo e
la Nostalgia del Mare nei suoi dipinti

Labar famoso pittore, scultore, incisore e l'amore per il Mare

di Maria Grazia Dapuzzo

Invito alla Mostra presso il Museo Civico di Moncalvo
Invito alla Mostra presso il Museo Civico di Moncalvo

Ieri 22 ottobre presso il Museo Civico di Moncalvo è stata inaugurata la mostra di un grande artista di arti visive Labar, dal titolo «Nostalgia del mare».

L'esposizione di trentuno dipinti a olio su tela, è stata realizzata per volere della dottoressa Maria Rita Mottola con l'intervento della poetessa Maria Rosa Pantè e dalla nota critica d'arte Giuliana Romano Bussola che ha curato e recensito la mostra.

Quadro esposto al Museo Civico di Moncalvo
Quadro esposto al Museo Civico di Moncalvo

Labar, non solo grande artista ma anche interessante personaggio, si è presentato al pubblico intrattenendolo piacevolmente, raccontando di sè, dei suoi vissuti e del suo grande amore, il Mare. Non si sarebbe finito di ascoltarlo.

Invito alla Mostra al Castello di Casale Monferrato
Invito alla Mostra al Castello di Casale Monferrato

In contemporanea Labar è presente con tre incisioni alla Mostra Internazionale «Grafica ed Ex Libris» presso il Castello di Casale Monferrato sino al 7 novembre.

Famoso pittore, scultore e incisore Labar, molto tempo fa, ha lasciato la Sicilia per il nord dell'Italia e in seguito approdare nel Monferrato.

Scultura di Labar "L'amo e la grande preda" e altri suoi quadri
Scultura di Labar "L'amo e la grande preda" e altri suoi quadri

In una nostra corrispondenza, del maggio scorso, Labar mi ha riferito di essere preoccupato per il Mare che Lui ama intensamente e di aver terminato una grande scultura: «Il riscaldamento del Mare Mediterraneo, l'inquinamento, la pesca dissennata e altri mali, cosa ne sarà del Mare Nostrum? Ho finalmente terminato la scultura in legno (lunga tre metri) che ho intitolato L’amo e la grande preda.»

Scultura "L'amo e la grande preda" (particolare)
Scultura "L'amo e la grande preda" (particolare)

«Essa fa parte di un progetto, ideato anni addietro, mettere in evidenza i misfatti compiuti dall'uomo nei confronti della natura. Il mio interesse si concentra sul mare e sugli esseri che lo abitano. Sin da piccolo ho amato intensamente il mare». Ed ancora «Ho già realizzato alcune opere di grandi dimensioni sia in pittura, sia in scultura su questo tema, altre sono già progettate».

Quadro esposto al Museo Civico di Moncalvo
Quadro esposto al Museo Civico di Moncalvo

Adesso vediamo chi al secolo è Labar.

Pietro La Barbiera, in arte Labar, è nato nel 1944 a Messina, dove si è laureato in Matematica. Contemporaneamente, sotto la guida dell'artista Carmelo Scattareggia (pittore, scultore e xilografo), ha appreso le tecniche della pittura e dell'incisione; nel 1970 ha ottenuto il Primo Premio presso la Galleria «Il Fondaco» di Messina.

Nel 1971 Labar si è trasferito da Messina a Cesano Maderno (Milano) dove ha iniziato la sua attività artistica; ha aperto uno studio che è diventato anche un luogo d'incontro fra artisti e amanti dell'arte.

Negli anni successivi oltre alla sua intensa attività artistica ed espositiva ha insegnato ed è diventato «Titolare di Cattedra» presso la Scuola Media Superiore Statale, ma in seguito ha abbandonato l'insegnamento per dedicarsi completamente ai suoi impegni artistici. Nel 1974 è stato nominato Accademico dell'Accademia Tiberina e nel 1980 Accademico dell'Accademia delle Arti dell'Incisione.

Labar amante del Mare «ha praticato il canottaggio agonistico, l'immersione subacquea, lo sci nautico, la vela sportiva» e nel 1982 ha conseguito la patente nautica da diporto e in seguito quella professionale; è iscritto nel registro «Gente di Mare» della Capitaneria del porto di Genova. Si è dedicato a regate e al comando di yacht a vela, navigando prevalentemente nel Mediterraneo.

Nel 1993 Labar si è trasferito a Villadeati nel Monferrato, dove ha acquistato un palazzotto fine seicento, in precedenza, proprietà della Contessa Rossi di Miroglio. Dopo il restauro di questa mirabile dimora, Labar ha ricreato l'atmosfera vissuta nel suo primo studio a Casano Maderno con incontri fra artisti, poeti, musicisti e scrittori; è stato un susseguirsi di conferenze, recital poetici, concerti di musica da camera e lirica che hanno intrattenuto il pubblico sempre numeroso.

Inoltre dal 1976 Labar ha iniziato a collezionare e restaurare antiche macchine da stampa che prendono il nome di «Torchi a braccia» e che egli adopera tuttora per stampare le proprie incisioni. Quest'ultime sono realizzate completamente nelle sue stamperie, allestite al piano terreno della propria dimora.

Dal 1969 gli sono state allestite moltissime mostre personali in Europa, America e Giappone: a Metz, Osaka, Tokyo, Stoccarda, Strasburgo, Monaco di Baviera, Vienna, Ginevra, New York.

All'estero sono da ricordare le esposizioni presso: la Galleria Sainte Catherine a Villeneuve in Francia, Formes Gallery in Tokyo e Osaka, Italieniches Kulturinstitut in Stoccarda (Germania), nel 1981 Italieniches Kulturinstitut in Strasburgo (Francia), Ausbildung Daimler-Benz in Stoccarda, nel 1982 presso la Galleria R+V Versicherung in Monaco di Baviera, Italieniches Kulturinstitut in Vienna, nel 1988 Atlantic Gallery in New York e nel 2005 Galerie Du Lac in Ginevra.

In Italia le principali mostre personali sono: nel 1974 in Firenze alla Galleria «C.B.R.», nel 1975 in Venezia alla Galleria «Il Riccio», nel 1976 in Vicenza alla Galleria «Al Corso» e alla Galleria «Il Mercante» in Milano. Nel 1978 ha esposto a Busto Arsizio presso la Galleria «Arte 2». Nel 1979 è nuovamente presente a Palazzo Sormani in Milano e nel 1980 al Museo di Milano. Poi è ancora alla Galleria «Garabello e Perazzone» in Biella, alla Galleria «9 Colonne» in Trento, alla Galleria «Il Mosaico» in Messina. Nel 1991 è in Sarzana alla Galleria «il Pomarancio», nel 1992 al Teatro Vittorio Emanuele in Messina, nel 1997 alla Galleria Castiglione in Bologna, nel 1999 a Palazzo Borromeo in Cesano Maderno (MI), nel 2013 a Palazzo «Del Monferrato» in Alessandria, nel 2016 presso il Comune di Rosignano (AL) e nel 2020 al Castello di Casale Monferrato.

Dal 2003 Labar è invitato regolarmente alla Biennale Internazionale dell'Incisione «Grafica ed Ex Libris» in Casale Monferrato. Inoltre è stato invitato dagli Istituti Italiani di Cultura all'Estero e gli sono state allestite mostre personali nell'ambito degli scambi culturali con i Paesi ospitanti: a Strasburgo, a Vienna e a Tokyo dove, in seguito alla sua mostra alle «Formes Galleries» è stato chiamato a esporre allo Stripped House Museum.

Opere di Labar nella sua casa a Villadeati nel Monferrato
Opere di Labar nella sua casa a Villadeati nel Monferrato

Le opere di Labar, oltre che in collezioni private in Italia e all'estero, si trovano in numerosi luoghi pubblici: il Comune di Messina ha acquistato un suo quadro per la sede comunale, un dipinto di metri 2,5 x 2,5 è stato collocato al soffitto della Parrocchia della Sacra Famiglia di Cesano Maderno e lo stesso Comune di Cesano ha pure commissionato le tirature complete di alcune sue incisioni.

Il Comune di Milano ha acquistato alcune collezioni delle incisioni di Labar per la raccolta delle stampe della Biblioteca Centrale di Milano a Palazzo Sormani, dove si è svolta anche la mostra personale. Il Comune di Moncalvo ha acquistato un suo dipinto per la pinacoteca della città e il Comune di Cerrina ha commissionato una tiratura di sue incisioni.

Labar ha specializzato la conoscenza e la pratica delle maggiori tecniche di «incisione originale» e spesso è stato invitato a tenere delle conferenze sull'argomento.

La provincia di Alessandria, per la rassegna «Castelli Aperti 2012», ha scelto la sua dimora a Villadeati per la visita del «Museo della Stampa»; dopo la visita, la conferenza con proiezioni sulle varie tecniche, nel teatro di casa. Ha ricevuto le scolaresche per le «Mattinate della stampa» e ha tenuto un corso di Incisione e Stampa presso l'«Università UNI 3» in Casale Monferrato.

Di Labar hanno scritto numerosi critici d'arte e giornalisti di testate nazionali e internazionali. Nel 1990 Giovanni Belgrano scrive «La sua ricerca artistica si muove, apparentemente, nel grande filone della nuova figurazione in un arco che comprende la cultura del surrealismo e dell'iperrealismo». Belbrano lo definisce «Un osservatore attento che sceglie il suo soggetto ritagliandolo e assumendolo come emozione poetica, definendolo come risultato di uno sguardo che dalla enumerazione ostinata e paziente degli oggetti ricava significati d'ordine metafisico, umori e stati d'animo propri di chi sente come vocazione il potente e misterioso silenzio della contemplazione».

La nota critica d'arte Giuliana Romano Bussola nel 2016 scrive «Affascinato dal paesaggio collinare, trasferisce alle tele le proprie emozioni con una cura del dettaglio così estrema da inserirsi nella sfera dell'iperrealismo magico. Mai la sua è trascrizione di realtà che scade nel pittoresco, nella mera piacevolezza del soggetto bello di facile presa bensì rappresentazione che supera la contingenza per assurgere ad un piano superiore, purificato, atemporale». E continua «I frammenti del paesaggio, pur così veri nelle sfumature cromatiche, nei contrasti luministici, assumono significato di archetipi, sedimentazione del patrimonio inalterato della terra monferrina. Sono forme di vita senza tempo, assolute ed eterne, memoria di appartenenza alla cultura contadina che indaga e conosce i segreti della natura. Attraverso la contemplazione della realtà che lo circonda, Labar concilia ciò che è visibile all'invisibile con percezioni meditative ed evocative di spiritualità; ama allo stesso modo Monferrato e Sicilia, la diversità sta solo nelle simbologie che identificano le due realtà. Da una parte la collina con i suoi frutti, dall'altra il cormorano, l'agave, il mare. Soprattutto il mare, la spiaggia purificata dalla spuma delle onde che rievocano i miti della Magna Grecia tanto da portare alla mente i versi foscoliani che ricordano nostalgicamente e sacre sponde di Zante».

La mostra presso il Museo Civico di Moncalvo è visitabile sino al 12 dicembre.

Sabato 23 ottobre 2021

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