Secondo Silvia Zanella e Arianna Visentini il futuro del lavoro è femmina, io rispondo

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Secondo Silvia Zanella e Arianna Visentini
il futuro del lavoro è femmina, io rispondo

Le due scrittrici sul social paiono unanimi su questa interpretazione

di Aldo Carpineti

Futuro, nubi o sereno?
Futuro, nubi o sereno?

I primi segnali ci sono già – scrive la Zanella – i tempi e gli spazi del lavoro sono sempre meno fissi e definiti (lo dimostra l’esplosione – negli ultimi cinque anni, non solo quella più recente di fenomeni come smart working, coworking, gig economy, mobilità internazionale). Occorrerà mettere da parte rigidità gerarchiche e stili di leadership accentratori ed essere accoglienti, morbidi, flessibili, gentili, trasparenti, aperti inclusivi. Valori, concetti e principi tradizionalmente maschili, focus sui risultati e potere si riveleranno via via meno utili ad affrontare le sfide professionali di domani. Competizione fine a se stessa, antagonismo e ricompense materiali lasceranno il posto a cooperazione, collaborazione e attenzione allo scopo. 

Capacità di includere e flessibilità -continua - sono competenze attribuite al sesso femminile storicamente e archetipicamente. Ma la conferma che si tratti di qualità tipiche della donna viene dalle ricerche delle scienze sociali ed in particolare, di management. Questo, però, non significa che siano appannaggio esclusivo delle donne, e che gli uomini ne siano sprovvisti. Semplicemente, dico che queste competenze sono da sempre riscontrate e più attese da parte delle donne.

Rispondo:

Quel che mi sorprende è che si voglia da una parte mettere in discussione la tradizione e dall'altra resuscitarla attraverso *competenze attribuite al sesso femminile storicamente e archetipicamente*. Giuridicamente una prova documentale o la si piglia per intero o non se ne fa nulla. Perché qui si dovrebbe ragionare diversamente? Quel che mi sorprende ancora di più è che due persone intelligenti come voi, Silvia e Arianna, predichino preferenze di genere laddove invece bisognerebbe cercare di lavorare tutti/e insieme ognuno con le proprie caratteristiche positive. Credete anche voi che il futuro distinguerà? Se è così, francamente mi sento molto deluso.

Silvia Zanella conclude:

Buonasera Aldo, nessuna intenzione di attribuire una qualsivoglia superiorità di genere o di ascrivere aprioristicamente una qualità all’uno invece che all’altro. Nel libro dico - molto più estesamente - che è fondamentale lavorare tutti assieme. Capisco che la singola citazione non aiuti e che il titolo possa risultare respingente, più che disponibile al confronto.

Ringrazio Silvia Zanella per la precisazione. 

Sabato 3 ottobre 2020

© Riproduzione riservata

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