Sottotono l'inizio della Rasegna di drammaturgia contemporanea al Modena

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Genova | al teatro Modena

Sottotono l'inizio della Rasegna di
drammaturgia contemporanea al Modena

Fuori dal teatro, il raduno di un gruppo di operatori dello spettacolo che distribuiva volantini in cui si faceva presente che se alcuni di loro quella sera lavoravano, la maggior parte di loro però non lo poteva ancora fare e chissà se mai lo farà

di Francesca Camponero

Alice Arcuri
Alice Arcuri

Ieri sera, con la prima rappresentazione facente parte della Rassegna di drammaturgia contemporanea, il Teatro Nazionale di Genova ha riaperto le porte di uno dei suoi teatri, il Modena, portando in scena Fly Me to the Moon di Marie Jones, per la regia di Carlo Sciaccaluga, autore anche della traduzione.

Non si può negare che l’atmosfera non fosse quella di sempre, con il pubblico, piuttosto esiguo, a parte quello costituito da giornalisti e altri attori del teatro nazionale, costretto ad indossare mascherine che per fortuna poi si povevano togliere al momento del posizionamento nei palchi in quanto la platea fungeva da palcoscenico.

Ma un pò di tristezza veniva anche da quanto succedeva all’esterno del teatro, ovvero il raduno di un gruppo di operatori dello spettacolo che distribuiva volantini in cui si faceva presente che se alcuni di loro quella sera lavoravano, la maggior parte di loro però non lo poteva ancora fare e chissà se mai lo farà.

Eva Cambiale
Eva Cambiale

Ma veniamo allo spettacolo. Beh, diciamo che non è stato un ritorno a teatro con i botti. Analizzando il tutto possiamo senza dubbio dire che la prima lacuna viene proprio dal testo della Jones, che più che un testo teatrale ha il taglio di una brutta sceneggiatura da film. Due donne sulla quarantina con forti problemi economici ed in cerca del colpo di fortuna che le faccia evadere dalla routine quotidiana. Tutto scontato, già visto e rivisto. Certamente se questa piece fosse stata data in mano ad una coppia di attrici come Susan Sarandon e Geena Davis ( le famose Thelma e Louise) avrebbe avuto un’altra resa! Ma i personaggi di Francis e Loretta sostenuti da Alice Arcuri ed Eva Cambiale erano fiacchi e poco convincenti. La Arcuri di cui qui si è riscontrata una notevole abilità seduttiva, peccava però parecchio nell’intonazione della voce, di cui spesso non arrivavano le parole al pubblico soprastante. Senza dubbio abbiamo visto molto di meglio da parte sua.

La decisione, che non è chiaro se sia stata registica o per esigenze del teatro, di svolgere la vicenda in platea togliendo molte poltrone centrali, non ha favorito le due attrici che, non avevano che sè stesse per tenere la scena per un ora e mezza, non supportate da oggetti, scenografia e via dicendo, faticavano indubbiamente a tenere viva l’attenzione del pubblico. Si è giocato tutto sulle luci, e questa è stata la parte migliore dello spettacolo: dalla pioggia iniziale, fino ai cerchi per terra in cui Francis simulava di muovere una virtuale sedia a rotelle. Ma tutto ciò non è bastato a far ucire dal teatro il pubblico soddisfatto.

Il consiglio che possiamo dare al giovane Sciaccaluga è di tagliare almeno mezz’ora di copione e di far recitare le sue attrici con un ritmo più serrato.

Fly Me to the Moon sarà in scena sino a sabato 11 luglio (ore 20.30, giovedì ore 19.30, domenica e lunedì riposo).

Giovedì 2 luglio 2020

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