di Aldo Carpineti
Capitolo quattordicesimo
In Anna si faceva via via più ferma la consapevolezza che la simpatia fra lei e Mario cresceva ogni volta che si sentivano o si incontravano. Non soltanto c'era un modo comune di intendersi su tante cose, ma soprattutto il desiderio, che le sembrava appartenere all'una e all'altro, di essere di reciproco sostegno, di portare avanti questa vita dandosi una mano, anche se i loro incontri erano ancora infrequenti. Si accorgeva che si stava legando ad un altro uomo ma la cosa, malgrado la disavventura con suo marito, non la preoccupava più di tanto se aveva chiari segnali d'intesa sulle cose che le importavano. Parimenti, sentendosi appoggiata in questa scelta, l'idea di diplomarsi progredì nei suoi pensieri e di lì a realizzare il proposito di mettersi a studiare il passo fu breve. Si procurò i libri necessari e, con l‟ aiuto di qualche ripetizione presa di quando in quando sugli argomenti più ostici, non senza fatica, avvertì di essere sufficientemente preparata per sostenere l'esame. Latino e Filosofia erano le materie che più la affascinavano, per i risvolti umanistici che le due discipline implicavano; viaggiava con la fantasia e l‟ intelletto attraverso le conoscenze di questi mondi trascorsi e pur sempre attuali e si chiedeva perché avesse aspettato tanto tempo prima di decidersi a riprendere i libri in mano. Avere a che fare con questo genere di argomenti e di discipline le dava una soddisfazione nuova, che si aggiungeva a tutte quelle, pratiche, che la sua vita già le procurava. Nel frattempo non si esimeva dal contribuire nelle faccende dando la sua opera nella casa, dove la sua esperienza e il suo buon senso erano sempre decisivi. Ma intanto si faceva strada in lei l'idea che un giorno avrebbe potuto insegnare nelle scuole della Val d'Aosta. Lo studio andò avanti per diversi mesi. Senonché, giunta in prossimità della sessione d'esame con una grande tensione a migliorare ancora la propria preparazione, finì per rompere il passo e cadere in una forma di depressione, probabilmente proprio per aver riposto troppe aspettative nell'evento stesso e negli sviluppi collegati. Andò agli esami completamente svuotata, gli scritti furono deboli e, agli orali, come un automa, rispose soltanto quelle poche parole che le venivano fuori meccanicamente. L'esito fu assolutamente ingeneroso: ai quadri, fra coloro che avevano superato l'esame, il suo nome non comparve. Proprio sulla dirittura d'arrivo, sentendo troppo l'impegno, Anna aveva rifiutato l'ostacolo e le era toccata la massima delle penalità. Subito dopo gli esami, aveva trovato il modo di vedersi un paio di volte con Mario; la prima, un fine settimana a Genova, per visitare tutte quelle meravigliose località della più vicina riviera di levante; proprio là, durante questi incontri carichi di intese, il rapporto della coppia si fece più profondo ed intenso, i baci di Mario contribuirono a far dimenticare ad Anna la disavventura scolastica. Infine lui la riaccompagnò a Morgex, dove l'ambiente e la tradizione degli incontri creavano sempre un'atmosfera tutta particolare di sintonia e di intimità. E quasi magica era quella casa stessa che aveva assunto, attraverso i tanti, piccoli, progressivi aggiustamenti interni ed esterni, nonché, ancor più, per il significato degli incontri, un calore armonioso, coinvolgente e complice. Il loro rapporto sembrava nutrirsi in primo luogo di quella stima reciproca che deriva dalla grande onestà di comportamenti e di linguaggio che è grandezza d'animo. Il riconoscersi reciprocamente questa qualità faceva sì che i due avessero una inusitata fiducia l'uno nell‟ altra e lo stare insieme fosse caratterizzato da grande serenità e allegria misurata, ma non per questo meno sentita e vissuta. In questo ambiente e con questo stato d'animo, riconoscendo di volersi profondamente bene, in una camera della casa di Morgex, Anna e Mario fecero l'amore per la prima volta. Per Anna era il coronamento di un periodo in cui aveva speso fatiche e coraggio: ora ritrovava le dolcezze dell‟ intimità con un uomo che sapeva darle una fiducia rara da trovare. E tutto ciò poteva considerarsi davvero il completamento nel miglior modo che fosse possibile di un ciclo di vita che, tutto lasciava presumere, avrebbe lasciato il posto ad un altro ancor più completo e sereno.
Mercoledì 3 febbraio 2021
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