di Antonio Rossello
Scrive di lui Federico Marzinot:
Quella dell’attenzione a temi alti è una delle chiavi di lettura della pittura di Zunino. Un’altra é quella delle suggestioni derivanti dalla sua lettura dell’amato Cesare Pavese (che però è di tutti dice Zunino) e dall’ascolto della musica e delle parole dei cantautori, fra cui soprattutto Fabrizio De Andrè, dall’evocazione sulla tela, con opere suggerite sovente dalla quotidianità dell’anima, dal caso o dalla cronaca, anche di brani di opere di Caravaggio e di Vermeer, tanto studiati dall’artista per gli effetti d’un raggio di luce nella loro opera e la loro capacità di rendere la drammaticità che c’é in ogni cosa. Un’altra chiave di lettura é pure quella dell’attenzione alla natura e, in particolare, al paesaggio, come nel quadro avente per soggetto un angolo di Capalbio, pretesto anche per ricerche materiche, con l’olio e la grafite, del cui impiego Zunino si dimostra sicuro interprete. L’artista ha dipinto per anni pure su vetro.
Con opere dall’evidente intendo comunicativo, Zunino ha maturato, dunque, negli anni la propria riconoscibilità, la continuità d’un segno personale, forte e perciò aderente al proprio tempo, accostabile talora al linguaggio pittorico della Metafisica. E in mostra é presente appunto una natura morta che rimanda, volutamente ed efficacemente, al pittore metafisico napoletano Antonio Nunziante, suo coetaneo.
Claudio Zunino è nato ad Olbicella (Molare) nel 1956. Si diploma, nel 1973, Maestro d’arte ad Acqui Terme presso l’Istituto Jona Ottolenghi. Negli anni successivi partecipa a numerose mostre di pittura, personali e collettive. Nel 1993 é uno dei protagonisti del meeting multimediale Le penne del pavone, svoltosi ad Alessandria. Nel 1996, assieme ad altri artisti, Zunino dà vita al gruppo mma-multimediarte, con sede a San Felice sul Panaro, nel Modenese. Con lui ne fanno parte Francesco Mandrino, Roberto Borgato, Desirèe Cacciatori, Luigi Golinelli, Sandra Magarti. Nel 1996, Zunino, Mandrino e Borgato vengono invitati a presentare le loro opere a Modena, nell’ambito del meeting internazionale organizzato da Kult Underground, la prima rivista multimediale allora presente in Internet. Successivamente Zunino collabora alla Giornata della Solidarietà per le donne dell’America Latina, svoltasi a Palazzo Guasco, ad Alessandria, donando in tale occasione una propria opera al Museo della Memoria, di Santiago del Cile. Nel 2009 gli viene attribuito il secondo premio nel concorso internazionale di pittura Cesare Pavese, a Santo Stefano Belbo. Nel 2014 riceve il Premio Il Tempio, a Catania; sempre quell’anno, su invito dell’amministrazione comunale, Zunino tiene una propria personale a Molare, nell’aula consiliare, con opere a tema storico-mitologico. Nel 2015 l’artista partecipa a Roma, nella Sala del Bramante, alla collettiva Da Caravaggio ai giorni nostri, anche per rendere omaggio ad un artista a lui caro, assieme a Vermeer, per l’attenzione alla luce. Nel 2016 Zunino espone a Napoli, alla Pinacoteca d’arte Le porte, alla biennale di Cesenatico, alla Triennale d’Arte contemporanea di Verona, a Parigi, ad Art Shopping, presso il Carousel du Louvre. Nel 2017 é presente, con l’opera Il treno, nella mostra I colori del ricordo dedicata alla vicenda dei profughi giuliano-dalmati, tenutasi presso il MuDA, di Albissoloa Marina, ed a Corfù allo International Prix of Kerkira.
Mercoledì 18 luglio 2018
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