di Aldo Carpineti
Felice Reggio è un grande trombettista ma, ancor prima, è un uomo carico di umanità che ama la compagnia la conversazione la buona cucina.
Lo abbiamo incontrato in uno dei caffè di Castelletto e, in una lunga chiacchierata avente ad oggetto la sua professione e le sue inclinazioni, abbiamo avuto conferma di quanto gli aspetti umani giochino un ruolo insostituibile nel suo suonare ed in tutta la sua vita stessa. Queste sue caratteristiche spiegano il trasporto e la passione che fanno della sua tromba una delle più apprezzate oggi in Italia ed oltre.
Originario di Vinchio, un paese dell’astigiano di circa 600 anime che ancora si porta nel cuore e che ha dato i natali a Davide Lajolo, poeta e politologo, ed a Cesare Pavese. Nei suoi anni giovanili ha avuto la fortuna di incontrare un grosso personaggio come Nini Rosso e da lui – dice – ho imparato tanto.
Ricorda l’aneddoto secondo cui Ennio Morricone scelse per la colonna sonora di Per un pugno di dollari la tromba di Michele Lacerenza contro la volontà di Sergio Leone che avrebbe voluto avere le note del Rosso. Questi ebbe una fortuna enorme, del tutto meritata, perché seppe diventare un grande interprete televisivo amato incondizionatamente dal pubblico. Dopo Il Silenzio azzeccò anche la musica di Ballata di una Tromba e divenne famoso in tutto il mondo.
Fra i musicisti di casa nostra che hanno lasciato una traccia in lui Luigi Tenco, cui ha dedicato un compact alcuni anni or sono; con la nipote di Luigi, Patrizia, collabora tuttora per l’organizzazione dei suoi programmi e concerti. E Bruno Lauzi, quasi conterraneo del basso Piemonte, rimane nei suoi ricordi come un uomo simpatico ed aperto.
A livello internazionale le sue preferenze vanno a Franck Sinatra, un personaggio assolutamente completo. Era sufficiente che aprisse bocca – dice – perché si svelasse un mondo. E Barbara Streisand grande attrice e cantante. Oggi Stevie Wonder è fra i suoi preferiti.
Ho cominciato a suonare in una orchestrina che faceva il giro dei teatri minori – dice Reggio – oggi credo di poter essere soddisfatto di realizzare personalmente i miei programmi e gli impegni che preferisco.
E partendo da quella orchestrina, di strada ne ha fatta tanta: ne è conferma il fatto che in questi giorni è stato convocato da Chet Baker per prendere parte ad una grande iniziativa musicale in California e Reggio sta preparando adeguatamente il proprio intervento negli Usa.
Nei prossimi giorni sarà al Cenobio dei Dogi di Camogli dove suonerà per il Festival Classica in Paradiso, chiamato da Silvia Bonuccelli. Silvia ha l’ottima abitudine di offrire la cena alla fine dello spettacolo - ricorda Felice - un momento di grande aggregazione emotiva, coinvolgente e gratificante.
Tutta la musica, la buona musica, piace a Reggio; pur essendo un jazzista di estrazione, apprezza molto la musica classica, nell’ambito della lirica le sue preferenze vanno a Puccini, un personaggio che sapeva vivere e che faceva una musica che rimane moderna. E Pavarotti è stato un interprete insuperabile. La Turandot, Madama Butterfly, La Bohème hanno musiche grandissime e diverse l’una dall’altra il che testimonia della grande fantasia compositiva dell’autore.
Staremmo a sentirlo per delle ore ancora: Reggio è piacevolissimo nella conversazione, ci avverte che deve preparare pranzo per il figlio maggiore diciottenne, studente di liceo classico, e ci saluta con il suo sorriso aperto e schietto. Alla prossima
Sabato 6 agosto 2016
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