di Armando Ricci
2006
In estate il valore di Borsa di Google raggiunge i 120 miliardi di dollari, più di Amazon. eBay e Yahoo! messi insieme. Nasce Google Finanza, un’applicazione con grafici interattivi e titoli direttamente collegati con i dati finanziari ricavabili da Google News.
Google compra YouTube per 1,65 miliardi di dollari. Con i suoi circa 60 mila video inviati quotidianamente il gruppo controlla il 47% del mercato, contro l’11% di Google Video. YouTube è un canale televisivo universale dove il palinsesto viene costantemente rivisitato e rimodellato dagli utilizzatori stessi.
Viene lanciato Google Docs & Spreadsheet, un’applicativo capace di mettersi in competizione con la blasonata suite Office della Microsoft; seguono Google Traduttore e Google Calendar, l’applicazione che tiene traccia di eventi e appuntamenti.
Visto il successo planetario del motore di ricerca, l’Oxford English Dictionary aggiunge al proprio dizionario il verbo to Google.
I dati parlano chiaro e un sondaggio rivela: 8 miliardi di pagine di ricerca, oltre 880 milioni di immagini. Le ore di maggior traffico su Google.com sono tra le 6 del mattino e le 12 (ora della costa del Pacifico) e ogni secondo vengono effettuate oltre 200 ricerche. Le lingue per le quali Google offre un’interfaccia sono più di 100. I dipendenti superano quota 10.000 alla fine dell’anno.
Tra il 2006 e il 2007 viene introdotta una nuova forma di pubblicità online. Gli inserzionisti pagano solo dopo l’acquisto di un prodotto: il pay per action richiede un controllo maggiore sulle varie procedure attraverso cui l’utente viene veicolato verso l’oggetto della promozione, e solo quando l’intero percorso è compiuto scatta il pagamento.
Come detto in precedenza, Google non fa pubblicità a se stesso, ma incassa per la pubblicità che fa ad altri. Il principio è quello della pubblicità contestuale. Mentre guardiamo un film di fantascienza trasmesso alla tv, viene proposto uno spot che parla dell’uscita in edicola del primo DVD dal titolo «Ai confini della realtà» (un mito degli anni ’60). Google fa la stessa cosa: se stiamo cercando biciclette troveremo nella parte alta o a destra della pagina dei risultati alcuni collegamenti pubblicitari di aziende che vendono bici e accessori per il ciclismo. Le probabilità che questa forma di pubblicità siano fastidiose sono minime e nello stesso tempo le probabilità che qualcuno operi un clic su questi link sono piuttosto alte. Ciò permette a Google di far accettare ai suoi inserzionisti di pagare un tot per clic più elevato rispetto a ciò che pagherebbero per la stessa pubblicità inserita su siti o portali che trattano argomenti di altra natura. Inoltre questa pubblicità, se l’inserzionista lo richiede, può essere localizzata per regione o città. Ad esempio, se un’azienda vuole reclamizzare i suoi corsi di formazione ed è interessata solo agli utenti di Genova, può chiedere a Google di far apparire il suo collegamento solo quando la ricerca di corsi di formazione viene effettuata da utenti che si collegano da Genova o zone vicine. In questo modo è più probabile che chi clicca su questi link sia un potenziale cliente.
Come detto, Google non si limita a pubblicare collegamenti pubblicitari contestuali sulle proprie pagine ma lo fa anche sulle pagine di centinaia di migliaia di siti partner, a cui riconosce una percentuale sugli introiti (Google Adsense).
2007
Assistiamo ad altre applet disponibili in Rete. Alla suite Google Docs & Documents si aggiunge l’applicazione per la creazione di presentazioni tipo PowerPoint di Microsoft, mentre fa la sua comparsa in oltre 30 città degli Stati Uniti Google Maps. Dovremo aspettare l’anno seguente per averla disponibile anche nel nostro paese.
A Googleplex compaiono le gBike, singolari biciclette che consentono ai dipendenti dell’azienda di spostarsi agevolmente all’interno dei padiglioni. Se ne contano ben 700.
2008
A settembre Google lancia Chrome, un browser di navigazione capace di mettersi in concorrenza con Internet Explorer. Chrome si rivolge a quegli utenti che fanno un uso multimediale della Rete, che non si limitano a leggere testi ma caricano e guardano video, usano giochi, gestiscono la posta elettronica, fanno acquisti on-line, scaricano musica e programmi. Per evitare le preoccupazioni sulla privacy, Google introduce l’opzione di navigazione in incognito, che permette all’utente di navigare senza lasciare tracce.
Microsoft cerca di contrastare Google con un’OPA su Yahoo!. L’offerta in contanti e azioni valuta il motore di ricerca 30 miliardi di euro. Questa incredibile offerta è l’ultimo disperato tentativo di contrastare lo strapotere di Google nel settore dei motori di ricerca. Grazie a questa offerta le azioni di Yahoo! balzano fino al 49% a Wall Street. Di contro, Microsoft, considerato il maxi esborso che si prevede per l’acquisto del rivale apre in forte calo, con una flessione pari al 4,57%.
Alla fine dell’anno viene resa disponibile, per l’Italia, Google Street View. Navigando nella sezione mappe di Google (Google Maps), si possono visualizzare le cartine della zona interessata sia essa locale che extra regione alla stessa maniera di quando sfogliamo il TuttoCittà per trovare una via o una piazza. Vediamo, a titolo di curiosità, come funziona. Nel riquadro troviamo un puntino rosso, una sorta di bandierina segnaposto: un clic su di essa ed ecco apparire la scritta Google Street View. Questo collegamento mostra la vista panoramica della zona così da poterci orientare facilmente. Le foto, visualizzate con apposite fotocamere collocate sul tetto di autovetture, o sul telaio di biciclette nell’attraversamento di aree pedonali o di strade non percorribili con mezzi motorizzati, possono essere visualizzate in diverse posizioni, angolazioni ed ingrandimenti. Le linee e le frecce che compaiono sulle immagini indicano la strada persona dalla Google Car, o dalla Google Bike, e le possibili direzioni da percorrere.
Domenica 26 febbraio 2017
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