Si prende spunto e significato dalla evocazione di Storia e Tradizione per aprirsi a qualsiasi aspetto del sentire umano e ad ogni sensibilità che rappresenti il divenire, il manifestarsi dell'aspettativa nella trasformazione. La realtà di Denice come microcosmo che racchiude in minimi spazi afflati e tensioni universali. Il senso della cultura che non ha dimensioni
Aldo Carpineti
È nato a Genova il 12 ottobre 1949. Dopo la gioventù genovese, liceo Classico e laurea in Giurisprudenza ha fatto del cambiamento un modo di vivere; si è spostato per lunghi periodi nel Veneto e nelle Marche, tre anni a La Spezia, sedici in Toscana, per poi fare ritorno ogni volta alla vegia Zena. Prima sottotenente di vascello in Marina, poi funzionario aziendale nelle relazioni industriali, è stato anche manager di gruppi professionisti di musica classica, barocca, jazz. Ha pubblicato Stanzialità e Transumanze (2003) riflessioni in epigrammi su argomenti di varia natura, Finestre su Paesaggi Miei (2004) due racconti di cui il secondo è un noir, La casa con le vetrate (2006), Un amore Maturo (2012). Fra tutte le cose che fa abitualmente non c’è nulla che gradisca quanto sedersi al tavolino di un caffè o di un ristorante in compagnia della figlia Giulia.
Antonio Rossello
Savona, 1964. Ingegnere meccanico, tenente in congedo, cavaliere OMRI. Lavora in una grande azienda genovese. Impegnato nell’associazionismo (Presidente del Centro XXV Aprile e segretario dell’Associazione nazionale Carabinieri di Varazze) e in iniziative di natura civile, culturale e artistica. Scrive su periodici cartacei e online. Autore di diversi romanzi antologici. Classificato in premi letterari. La sua pagina: http://www.braviautori.com/vetrine/antoniorossello/
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Set 12
Cittadella nel sole quasi pieno di un'estate forse torrida come queste ultime. Chiarezza e limpide atmosfere trasferiscono a limpidi pensieri e speranze non contaminate che inducono a visioni di un mondo che non conosce corruzione.
Set 12
"Italia mia benché il parlar sia indarno..." recitava la Canzone di Petrarca, ma da allora ad oggi non tutto è stato "indarno"; lo testimoniano questo tricolore e la stessa cucitura che ne unisce i lembi della ferita. Sangue e lacrime, tante, ma anche cuore e militanza.
Set 7
di Antonio Rossello
Denice. Inaugura domenica 16 settembre, alle ore 15,30, presso l’Oratorio San Sebastiano, a Denice (AL) la Mostra collettiva d’arti visive: «Denice: tra storia e tradizione», nell’occasione vi sarà la partecipazione della Corale Denice Mombaldone, diretta da A. Ghiglia, e la presentazione del testo, dall’identico titolo, di Adriana Romeo, con prefazione di Antonio Rossello. Una quarantina di artisti, su 3 sezioni: Pittura e grafica, Scultura e Fotografia, da varie località del nord Italia sono in arrivo nel ridente paese dell’acquese, noto per la caratteristica torre quadrata, costruita in epoca medievale dai Marchesi del Carretto, di stirpe Aleramica. La mostra collettiva coinvolgerà l’intera comunità per circa un mese, tra il 16 settembre e il 14 ottobre 2018. L'evento rientra nella rassegna «Dal Mare alle Langhe», che il Centro XXV Aprile, le cui radici affondano nella Resistenza, dal 2013 annualmente promuove, per favorire la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico, nell’incontro fra le colline della Langa e il mare della Riviera. Due territori limitrofi contrassegnati da legami ancestrali, tuttora significativi. È a partire da queste premesse motivazionali che nasce l’organizzazione congiunta tra il Comune di Denice e il Centro, prendendo spunto e significato dalla evocazione di Storia e Tradizione, per aprirsi a qualsiasi aspetto del sentire umano e ad ogni sensibilità che rappresenti il divenire toccando le corde del manifestarsi dell'aspettativa nella trasformazione. La realtà di Denice come microcosmo, che racchiude in minimi spazi afflati e tensioni universali. Il senso della cultura che non ha dimensioni. Il tema viene affrontato da artisti invitati, a seguito di un bando di selezione, con percorsi e mezzi espressivi diversissimi. La scelta della sede espositiva è stata ispirata, nella memoria dei promotori, da un comune amico, e maestro di vita, purtroppo da quasi due anni scomparso, attraverso il quale ebbero modo di conoscersi reciprocamente e, per la prima volta, di apprendere notizie sul Paese. Era il savonese, Cavaliere di Gran Croce, Lelio Speranza, vicepresidente nazionale della Federazione Italiana Volontari della Libertà (FIVL), per oltre trent’anni presidente provinciale del CONI di Savona, spirito nobile, noto per intelletto ed ingegno, distintosi per un lungo e fruttuoso operato in campo civile e sportivo. Qui, nel febbraio 2016, egli guidò una qualificata delegazione in una visita ampiamente ripresa dalle cronache dell’epoca. L’accoglienza da parte del Sindaco, Nicola Papa, di altre autorità e della popolazione fu calorosa. Motivo particolare del ritorno, a distanza oltre settant’anni, di una personalità che ha lasciato il segno, quale Speranza, fu l’incontro con una famiglia del luogo, presso la quale, durante il periodo bellico, trovarono ospitalità i suoi congiunti sfollati. Costituita, dunque, da una moltitudine di intrecci, stimoli e segnali di cui l’arte diventa genuina interprete e non mera imitatrice, la mostra, curata da Gabriella Oliva, coadiuvata da Aldo Carpineti, Elisa Gallo e Beppe Ricci, è realizzata con il patrocinio dell’Unione Montana Suol d’Aleramo e del Comune di Albisola Superiore (SV), in collaborazione dell’Associazione Culturale Suol d’Aleramo, di Denice, e di Reteluna. Orario della visite: Sabato e Domenica: ore 15,00 – 18,00 o su appuntamento: tel. 0144.92038 – 329.2505968.
Set 7
di Antonio Rossello
Terminata con grande affluenza di pubblico, ma soprattutto con largo riscontro di consensi, la scorsa domenica 2 settembre la mostra diretta dal maestro Ettore Gambaretto, titolare dell’Atelier d’Arte Gambaretto, di Albisola Capo, Via dei Conradi.