di Aldo Carpineti
Questo tunnel del Terzo Valico certo non ha fortuna. Prima i finanziamenti mancati della Ue ora l’amianto trovato presente nelle rocce di scavo.
La Commissione Ue ha chiarito di non aver negato i finanziamenti perché il Valico è opera nazionale ma per ragioni di bilancio.
Siamo dell’idea che se il presidente Toti e il ministro Del Rio sapranno giocare bene le loro carte i 608 milioni di euro potranno essere tirati fuori dalle pieghe di contabilità europea, di fronte ai conti che gli organi competenti della Ue sono soliti prendere in considerazione, si tratta di una cifra che può considerarsi irrisoria per un’opera di cui beneficerebbe tutto il continente.
Più delicata invece la questione dell’amianto, dal momento che sono ben presenti a tutti i danni devastanti alla salute che la polvere produce se liberata nell’aria. Non dovrebbero mancare tuttavia i mezzi tecnici per difendersi dal pericolo e proseguire gli scavi con attenzione per l’incolumità di tutti.
Certo i guai che sta passando in questi giorni una nota azienda nazionale e ligure farà sì che i responsabili degli scavi vadano con i piedi di piombo e usino tutte le cautele del caso. E tutto ciò pare assolutamente legittimo a scapito anche dei tempi di realizzazione dell’opera.
Sabato 1 agosto 2015
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