di Aldo Carpineti
Quando si dispone in avanti di giocatori come Candreva, Icardi, Perisic, tutto è possibile. Anche segnare tre goal di fila alla Sampdoria e colpire una infinità di pali.
Ma basta un leggero calo psicologico ed atletico nell’Inter perché i doriani tornino se stessi e sfiorino il risultato clamoroso.
Bellissima serata di calcio al Meazza di San Siro. Le due squadre hanno veramente onorato lo sport con una prestazione maiuscola che ha divertito il pubblico e lo ha lasciato col fiato sospeso fino all’ultimo.
Giampaolo, da quel marpione che è, ha azzeccato la sostituzione di Zapata con Ferrari che aggiunto a Caprari e Quagliarella ha interpretato un attacco tutto di rapina, visto che con l’uso della forza e della potenza fisica non si poteva passare.
Zapata, oltre a non essere in giornata, si infrangeva regolarmente contro la difesa nerazzurra. Occorreva entrare in altro modo; è così che la Samp, se non ha recuperato il risultato compromesso dai tre goal dell’Inter, è andata vicinissima alla grande impresa di un pareggio di cui si era ormai abbandonata ogni speranza.
Ciò che più importa è che non sia finita con l’amaro in bocca. La Sampdoria c’è, eccome! mai come in questa occasione lo ha dimostrato.
Abbiamo visto un'Inter stellare nel primo tempo. Difficile assistere su campi italiani a spettacoli di questo genere. Incontenibile è dir poco.
Poi, pian piano la Samp nel secondo tempo ha ricominciato a tessere le proprie veloci trame, fatte anche di passaggi di prima e di intuizioni luminose. E persino per l’Inter è diventato tutto difficile, malgrado alcune ripartenze sempre pericolose, soprattutto da parte di Perisic.
Chi ha assistito fino in fondo alla partita non può che essere rimasto soddisfatto dello spettacolo, sia che fosse di fede interista sia sampdoriana.
Martedì 24 ottobre 2017
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