di Aldo Carpineti
Risale a 70 anni fa la Gastronomia che ormai da decenni gestiscono Attilio e Franca, due autentici personaggi che i frequentatori di piazza Manin ben conoscono, e che rappresentano l’aspetto migliore dei genovesi. Colti, laboriosi, disponibili, sempre pronti a scambiare una parola con chi vada a trovarli nel negozio, per comprare o semplicemente per passare dieci minuti con loro: una compagnia gradevole ed alla mano, un intermezzo fra le proprie occupazioni quotidiane, quel simpatico scambio che ti fa uscire dal locale col sorriso sulle labbra ed il cuore genuinamente contento.
Sembra strano oggigiorno, dal momento che tutti ci rimproveriamo a ragione una comunicazione tecnologizzata e rapporti improntati al proprio uso e consumo. Non è neanche da dire che da Attilio e Franca le cose siano rimaste come un tempo. Anzi il linguaggio e la conversazione non potrebbero essere più moderni ed all’avanguardia.
Vero è che Attilio è laureato in Filosofia e sa bene citare tanto il mondo delle idee di Platone e la ragion pura di Kant così come i pensatori economici precursori e prosecutori dell’idea marxiana. Chi entra da loro sa per certo di poter trovare un interlocutore preparato tanto in cultura antica e classica quanto in politologia dei nostri tempi. Ed il confronto con quanto Attilio ha da dirci appare sempre piacevole e stimolante.
Ma soprattutto la Gastronomia è… Gastronomia. Attilio, oltre a saper parlare di filosofi antichi e moderni sa davvero stare in cucina. E Franca è impareggiabile dietro al banco, simpatica e spontanea, un po genovese e un po milanese nella parlata. Dalle loro mani e confezionati in preziosi pacchettini escono piatti diversi per composizione e preparazione. Lasagne, pasta e intingoli devono essere provati per capirne i significati.
E poi focacce, torte pasqualine, coniglio, fritti, verdure e dolci. Una varietà da mettere in imbarazzo. Il negozio non ha dimensioni enormi, ma bene in vista per chi entra si presentano cibi genuini e appetitosi, il meglio di quanto si possa fare oggi per soddisfare il palato.
Ubicato fra il Tabaccaio di piazza Manin e la scalinata che dà su via Cesare Cabella, la bottega è una sorta di sfida allo strapotere dei supermercati, che una cosa sola non possono fare: togliere gusto al confronto umano ed al rito della tavola. Finché continueremo a comprendere il valore della compagnia e quello conviviale potremo avere garanzia che molti degli aspetti umani che vivono da sempre non spariranno come abitatori di ere trascorse. Il cibo e la comunicazione, due valori che l’età vetusta del nostro pianeta non ha fatto passare nel cestino.
Mercoledì 30 ottobre 2019
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