di Aldo Carpineti
La sindrome della rana: è notorio che se fate entrare una rana in una bacinella piena di acqua a temperatura ambiente e poi mettete la bacinella a scaldare lentamente sul fuoco, la rana si adatterà alla temperatura che cresce fino a morire per il troppo calore. La rana cioè rimarrà nell’acqua anche quando la temperatura di questa diventerà letale e non salterà fuori dalla bacinella ma si lascerà andare ad una morte inconsapevole.
Per salvarsi la rana dovrà utilizzare un termometro, un dato oggettivo, che le indichi il momento in cui l’acqua raggiunga una temperatura non sopportabile dal suo organismo.
Si tratta di una immagine figurata utilizzata dai docenti dei corsi aziendali di management che rappresenta la realtà di determinate organizzazioni a carattere economico che vengono piano piano travolte dal mondo che le circonda ed hanno bisogno di valutare dati oggettivi di esso per non esserne annientate.
L’esempio tuttavia vale anche per gli individui. Chi, per carattere, tenda ad adattarsi in modo eccessivo agli altri finisce per esserne violentato o, nella migliore delle ipotesi, assoggettato. Non vuole essere tanto un discorso politico quanto di relazioni interpersonali.
Giustamente queste persone, dotate di una pazienza in eccesso, dovranno valutare quando i comportamenti altrui e lo stesso ambiente in cui vivono diventino esageratamente aggressivi, sotto qualsiasi forma, ed invasivi e spezzare questa tendenza mettendosi, se è il caso, anche a tirare calci a destra e sinistra per evitare conseguenze oggettivamente non tollerabili.
La propria sopravvivenza impone la valutazione del comportamento altrui e l’imposizione ad esso di uno stop quando questo, dolosamente o colpevolmente, diventi pericoloso.
Sabato 12 dicembre 2015
© Riproduzione riservata
1122 visualizzazioni