Lo scambio tra prestazione lavorativa e retribuzione rimane il senso del lavoro

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il senso primo del rapporto di lavoro

Lo scambio tra prestazione lavorativa e
retribuzione rimane il senso del lavoro

Solo successivamente si aggiungono mille e mille significative modalità

di Aldo Carpineti

Una frase ricorrente
Una frase ricorrente

Il rapporto sinallagmatico tra datore di lavoro e prestatore di lavoro prevede che il lavoratore svolga le proprie mansioni secondo la migliore competenza ed il migliore impegno ed il datore corrisponda adeguata retribuzione. Questo è il senso primo del rapporto di lavoro. Poi vengono tutti gli altri diritti/doveri che però, in ordine logico pratico e giuridico, sono secondari rispetto a quello enunciato.

Vero che per ragioni di forza maggiore (dettate, per esempio, da esigenze di sicurezza) la prestazione lavorativa può essere sospesa e perciò, nei comportamenti, la sospensione prevale sulla esecuzione della prestazione. Tuttavia la causa o motivo del rapporto rimane lo scambio reciproco. Come se una gara ciclistica incontra una frana e viene perciò interrotta. La forza maggiore impedisce di arrivare al traguardo ma non diventa lo scopo della corsa. 

Prestazione lavorativa-retribuzione, questa dunque la ragione stessa della sussistenza della relazione fra le due parti. Si dirà che nel volontariato non è così; giustissimo, infatti il volontariato non è un rapporto di lavoro.

Posto questo caposaldo, infinite sono le successive considerazioni e infinite le logiche che possono sottendere il sinallagma. In primo luogo proprio le dinamiche relative alla sicurezza sul lavoro, intendendosi con questa espressione tutto quanto viene fatto per evitare il verificarsi di infortuni e malattie professionali. Ed ancora, il confronto sindacale, le filosofie e le pratiche sulla soddisfazione morale e sul clima aziendale, la motivazione dei lavoratori, il welfare aziendale, le norme sulla conservazione del posto, il potere gerarchico, disciplinare e gestionale in genere che resta in capo all'imprenditore.

Insomma mille e più possono essere le angolazioni e le ottiche dalle quali il rapporto di lavoro può essere visto: resta comunque il fatto che nessuna di queste sostituisce per importanza la motivazione prestazione-retribuzione che del rapporto di lavoro è la ragione prima. 

Lunedì 5 ottobre 2020

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